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Toghe rotte

Palamara
Palamara

Ogni giorno, la vicenda Palamara lascia dei feriti e dei moribondi sul campo.

Schizzi di fango colpiscono, indistintamente magistrati, politici e da ultimo giornalisti.

Dalla Procura di Perugia si materializzano, con tempi che sembrano studiati,  intercettazioni imbarazzanti che dipingono un quadro disgustoso del sistema delle nomine nei gangli della magistratura e una vera e propria guerra tra bande condita di  ricatti, favori e frequentazioni pericolose. 

Una riflessione sulla vicenda Palamara viene spontanea. Sembra a dir poco singolare che la Camera Penale capitolina non abbia preso alcuna seria e consona posizione su quanto è emerso.

Un silenzio assordante, nessuna levata di scudi.

Alle volte ci si mobilita per vicende di ben poco spessore, invece nell'affaire Palamara il silenzio è una cappa soffocante. Come mai ?

Certo la corregionalità spesso non aiuta e come diceva Andreotti : "A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina".

Dopo i rapporti poco edificanti tra magistrati, politici e giornalisti cosa dobbiamo aspettarci di ascoltare dal telefonino di Palamara?