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Trust & anti-laundry

Maurizio Tangerini – Prospettiva di città acrilico su pannello 90x90 cm, 2021
Maurizio Tangerini – Prospettiva di città acrilico su pannello 90x90 cm, 2021

Abstract

Il panorama normativo internazionale e domestico sul contrasto al riciclaggio offre esponenziale implementazione legislativo regolamentare con contemporanea contrazione delle libertà nella sfera della riservatezza privata. Tale situazione investe sempre più il Trust, oberando l’ambito operativo degli intermediari qualificati, imponendo loro continui gravami e adempimenti, nel cui perimetro non di rado la forma quasi soverchia la sostanza. Così gli Organi europei coinvolti in tale contrasto criminoso si dibattono talvolta nella sovrapposizione delle IV e V Direttive il cui ambito operativo è ulteriormente attenzionato in diversi scenari (Gafi, Consiglio d’Europa, CEDU ed altri). Inoltre, recenti decisioni del Comitato dei Ministri in Strasburgo, come pure di Giudici nazionali, quali in Francia, contribuiscono ad aumentarne la complessità con pronunciamenti non sempre univoci. In tale quadro prospettico si affacciano dubbi talvolta anche inquietanti su limiti e rispetto della privacy.

The National and International laws concerning the anti-money-laundry rules often show new improvements according to the privacy reduction. This scenario involves also the Trust, obliging all qualified intermediaries to follow rules where sometimes the formal respect sims be more relevant than real matter. In this area the European deals against criminal acts suffer difficult links between IV and V directives including other EU actors (G.a.f.i., Council of Europe, C.E.D.U. etc). Finally, some recent decision from the European Ministers Committee in Strasbourg and national sentences (as one from the Supreme Court in France) seem introduce different reflection. In this picture more than one dough about privacy and her limits must be evaluated.

 

Sommario

1. Premesse e Finalità

2. Direttive UE e Trust

3. Osservazioni evolutive, Consiglio d’Europa e CEDU

4. Conclusioni

 

1. Scenario

2. EU Directives and Trust

3. Comments and evolutions, Council of Europe and European Court of Human Rights

4. Conclusions

 

1. Premesse e Finalità

La comune dizione del panorama normativo di riferimento parla letteralmente di “prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo” (v. per tutte Dir. UE 2015/849) rimarcandone così la finalità di lotta al terrorismo internazionale sia nel senso originario, sia in quello esteso alle sue connesse e nuove implicazioni finanziarie, ivi compresi gli aspetti fiscalmente rilevanti. Propriamente tale ultimo versante è stato oggetto di particolare attenzione da parte del Legislatore in ogni contesto previsionale, di talché la lettura attualizzata della normativa ne è fortemente condizionata.

Nell’ambito di queste attività un ruolo centrale è svolto dal Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale (GAFI), noto organismo intergovernativo teso a sviluppare e promuovere condotte di protezione del sistema finanziario dal riciclaggio, finanziamento del terrorismo e proliferazione delle armi di distruzione di massa. Il GAFI elabora standard riconosciuti a livello internazionale per il contrasto delle attività finanziarie illecite, analizzandone tecniche e loro evoluzione, approfondendo nuove tendenze e tipologie, valutando e monitorando i sistemi nazionali, individuando infine quelli che presentino problematiche strategiche nei loro ambiti di prevenzione e contrasto anche fiscale. Vi è chi è giunto a ritenere come tale finalità sia oggi preponderante, avendo soppiantato l’originale dictat normativo e pur senza condividere totalmente questa posizione, non possiamo sottacere l’incremento esponenziale delle implicazioni dirette o indirette in ambito fiscale e la conseguente implementata “attenzionalità” alle relative disposizioni e adempimenti.

 

2. Direttive UE e Trust

Stanti i noti i dettagli previsionali introdotti dalla IV e V Direttive UE antiriciclaggio, ci limitiamo qui ad estrapolare alcuni aspetti meritevoli di riflessione. In particolare, quanto alla IV Direttiva, frutto di percorso legislativo protrattosi non poco, la peculiarità di ispirarsi alle raccomandazioni GAFI e conseguentemente adottare un esame basato principalmente sull’analisi concreta dei fattori di rischio, indicando il criterio elastico delineato negli articoli 6 e 7 che ne regolano l’approccio, rispettivamente sovranazionale e nazionale.

 

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