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Vaccino Covid: cosa si rischia con seconda dose diversa?

Alcune valutazioni all’indomani dell’ok di Aifa sul mix di vaccini a under 60
vaccino covid
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Vaccino Covid: ok di Aifa a mix di sieri

Aifa dice sì al vaccino Covid combinato. Possibile, dunque, somministrare un vaccino Covid differente nella seconda dose a persone di età inferiore ai sessant’anni.

Vaccino Covid: è rischiosa una seconda dose diversa?

Fino ad ora abbiamo visto che il vaccino Covid è sempre stato somministrato in due dose dello stesso prodotto: Astrazeneca, Pfeizer o Moderna (per non parlare di Johnson & Johnson, per il quale il problema non si pone, trattandosi di vaccino monodose).

Rischi trombotici sono divenuti, però, evidenti, soprattutto riguardo al vaccino Astrazeneca (un caso ogni 55.000 inoculazioni, come reso noto dal sottosegretario alla salute Sileri). In questo articolo abbiamo affrontato la questione del pericolo e dei motivi della formazione di trombi

Molti esperti hanno così avanzato la possibilità prima, la necessità poi di utilizzare una seconda dose di un altro vaccino meno pericoloso, attuando così un mix di sieri al quale non si era mai pensato.

Ma ci sono rischi reali per la salute?

Il problema è ancora molto dibattuto, poiché gli studi sono pochissimi, e le evidenze ancora meno.

Vaccino covid mescolato: cosa pensano gli esperti?

L’unico studio evidente è stato condotto in Spagna, dall'Istituto di Sanità Carlos III di Madrid, e i risultati sono stati da pochi giorni pubblicati su “Nature” e conferma la validità di questa pratica di mix vaccinale.

Secondo gli studiosi, che hanno portato a termine il progetto “Combivacs” su 663 pazienti, addirittura il sistema che prevede l’utilizzo di un vaccino covid diverso in sede di seconda dose stimolerebbe maggiormente gli anticorpi e aiuterebbe così le difese dell’organismo, rendendo la vaccinazione ancora più efficace.

Vaccino covid mixato: quali paesi lo stanno utilizzando?

Il Canada è stato tra i primi Paesi a utilizzare il mix di vaccini.

Zhou Xing, immunologo della McMaster University di Hamilton, in Canada, ha infatti dichiarato Sembra che il vaccino Pfizer abbia potenziato notevolmente le risposte anticorpali nei vaccinati AstraZeneca monodose. Questa è una notizia meravigliosa”.

E naturalmente anche noi non possiamo che esserne felici.

Vaccino covid combinato: esiste un reale rischio per la salute?

A fronte di questi incoraggianti studi, e di tanti altri in corso attualmente (uno anche in Italia, condotto dall’Istituto Spallanzani di Roma), dobbiamo anche riferire di uno studio inglese che ha riscontrato un aumento degli effetti avversi.

Secondo questo lavoro, i cui primissimi risultati sono stati appena pubblicati su Lancet, questa sperimentazione, che è statachiamata “Com-COV” ed è stata portata avanti su 830 soggetti over-50, il mix di vaccini (prima dose AstraZeneca e seconda Pfeizer) ha messo in luce un incremento significativo delle reazioni avverse di lieve entità, quali febbre, stanchezza muscolare, male alle ossa e alla testa, dolori diffusi.

Le persone che hanno segnalato questi effetti collaterali al secondo diverso vaccino covid sono state il 34% del campione.

Sono effetti collaterali lievi, è vero, ma sono il segno di una pratica non naturale, che affatica senza dubbio l’organismo.

Restiamo in attesa di ulteriori studi che confermino i dati positivi e smentiscano le reazioni avverse fin qui rilevate