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Variante Omicron: quali sono i sintomi? Come riconoscerla?

Impazza ormai in tutto il mondo la variante sudafricana. Come capire quando si è contratto il virus?
Cesena, Biblioteca malatestiana
Ph. Luca Martini / Cesena, Biblioteca malatestiana

Variante Omicron: come si riconosce? Quali sono i sintomi?

La variante Omicron del Covid-19 è stata scoperta da quindici giorni da una dottoressa sudafricana, Angelique Coetzee, che il 18 novembre ha scoperto la nuova variante Omicron.

La dottoressa Coetzee ha raccontato al quotidiano La repubblica la vicenda, spiegando di aver visitato un paziente poi risultato positivo al test con sintomi strani, diversi dalla variante Delta.

La variante Omicron, infatti, darebbe un grande malessere generale, stanchezza, forte mal di testa, prurito alla gola e  un leggero raffreddore.

Al quarto caso della stessa famiglia con gli stessi sintomi, la dottoressa ha capito che c'era qualcosa di strano e ha avvisato la task force e la Autorità sanitarie locali.

Racconta la dottoressa Coetzee: "È come se si fosse acceso un interruttore. Erano sintomi mai visti prima. Quando anche il quarto familiare del mio primo paziente è risultato positivo, mi sono detta, qui c’è qualcosa che non va. Ho mandato un messaggio ai miei colleghi della task force, scrivendo: 'Ehi, qui sta succedendo qualcosa. Non è la variante Delta. È diverso". I nostri scienziati hanno subito fatto le ricerche delle sequenze virali. Lunedì 22 novembre è arrivata la conferma: questa è una nuova variante".

Conferma la dottoressa riguardi ai sintomi della variante Omicron, che sono "stanchezza, mal di testa, prurito in gola, leggero raffreddore. Non coincidevano con quelli della Delta che avevamo visto fino a dieci settimane prima. Abbiamo deciso di testarli perché erano simili a quelli di un’infezione virale. Finora nessun paziente affetto da Omicron è stato ricoverato. Non abbiamo mai riscontrato effetti gravi. La cosa interessante è che i pazienti con forti dolori alla gola sono poi risultati tutti negativi”. 


Variante Omicron: si rischia davvero?

In realtà, conferma la dottoressa, i sintomi della variante Omicron sono molto lievi, non creano pericolo di vita, e allo stato attuale, nessuno dei pazienti accertati malati di Covid nella variante Omicron è stato ricoverato.

Inoltre, ha aggiunto la dottoressa, i malati guariscono entro un periodo che va dai due ai cinque giorni

La dottoressa Coetzee ha anche affermato che i sintomi dell'infezione dovuti alla variante Omicron sono molto lievi e sono uguali per i soggetti vaccinati e non.

A riprova che il vaccino parrebbe non essere molto efficace contro la variante Omicron.

 

Variante Omicron: ormai in tutta Europa e in Italia

La variante sudafricana Omicron del virus Covid-19, già isolata in Sudafrica, è purtroppo ufficialmente arrivata anche in Italia.

Il sito dell'Ansa, infatti, dà conto di un paziente in Campania, rientrato da poco a Milano Malpensa da un viaggio per lavoro in Mozambico, risultato positivo al Covid e in particolare alla variante sudafricana omicron.

Il dato che inquieta di più è che si tratta di un paziente in salute che era stato vaccinato con due dosi.

Il paziente zero, come è stato denominato, sarebbe comunque in buone condizioni, con sintomi molto lievi, il che fa ben sperare sulla copertura vaccinale se non altro per i sintomi.

Il paziente, un professionista dipendente di una azienda internazionale che di frequente viaggia in Africa, è stato sottoposto tampone quando è sbarrato nello scalo lombardo.


Variante Omicron: perché si crede pericolosa

La variante sudafricana Omicron, il cui nome scientifico è  B.1.1.529, risulta da subito, secondo gli scienziati, molto più aggressiva e pericolosa della "normale" Delta, in quanto capace di mutare a sua volta moltissimo, e, per questa sua natura, e per questo potenzialmente resistente ad anticorpi e ai vaccini ora in usi nel mondo.

Per contrastare la variante sudafricana Omicron, molti Paesi del mondo e dell'Europa hanno chiuso i voli da e per alcune zona dell'Africa, mentre gli scienziati oltre a invitare alla calma, chiedono di monitorare la situazione avvisando che ci vorrò molto tempo per avere dati certi sulla effettiva pericolosità e la capacità di diffusione e di poter eludere la copertura dei vaccini.

Israele, in piena quinta ondata, ha bloccato tutti voli intercontinentali

Ricordiamo che il caso isolato in Belgio di variante sudafricana Omicron riguarda una giovane donna adulta che ha sviluppato i sintomi 11 giorni dopo aver viaggiato in Egitto attraverso la Turchia. Non ha avuto alcun collegamento con il Sudafrica o con qualsiasi altro Paese del sud del continente africano, almeno così pare.

Il dato preoccupate è che la paziente aveva una carica virale molto elevata al momento della diagnosi, molto più di una semplice Delta, non era vaccinata e non si era mai infettata in passato.


Variante Omicron: le misure per fermarla

Allo scopo di fermare la trasmissione pandemica della variante sudafricana Omicron l'Europa unita ha deciso di fermare i voli da e per sette stati africani.

L'Italia, ancora prima dello stop coordinato a livello continentale dei voli provenienti dall'Africa australe, è corsa ai ripari.

Infatti, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che vieta “l'ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Swaziland e Malawi”


Variante Omicron: costituita la task force

Per contrastare la variante sudafricana Omicron, presso l'Istituto Lazzaro Spallanzani è stata creata "una task force per analizzare i dati che afferiscono a livello internazionale e predisporre il sequenziamento dei ceppi a fini di sorveglianza virologica".

Il direttore dell'Istituto, Francesco Vaia, commentando l'arrivo in Europa della variante sudafricana Omicron, ha detto che la task force "è la risposta immediata dello Spallanzani e dell'intero sistema Paese alla preoccupazione che insorge nei cittadini rispetto a questa variante. Il segnale che lanciamo è: facciamo attenzione, osserviamo prima, studiamo e poi verifichiamo quali sono le azioni per combattere questa altra ulteriore variante