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Araldica nei libri piemontesi

araldica tomo 1
araldica tomo 1

L’araldica, come sa chi conosce i miei libri, non è l’oggetto dei miei studi, ma disciplina ancillare per ricerche bibliografiche non limitate alle legature, ma più generalmente relative al libro in Piemonte.

Tralasciando i libri d’araldica e quelli sull’araldica, le fonti librarie dove l’araldica è presente sono numerose; oltre alle legature stemmate o con monogrammi coronati dobbiamo considerare ex libris, note di possesso, filigrane, illustrazioni.

Ho ripetutamente trattato l’argomento delle legature piemontesi stemmate nei convegni della SISA aggiornando progressivamente il repertorio che sto redigendo.

Mi limiterò, quindi, a:

. riepilogare i risultati globali delle mie ricerche;

. citare alcuni dei più importanti casi;

. segnalare un esempio singolare.

1. Purtroppo non esiste un repertorio delle legature piemontesi stemmate; a parte quelle sabaude, oggetto di una mostra alla BNTO di qualche anno fa, sta lentamente procedendo il mio progetto sulle armi piemontesi sui libri grazie al quale sinora ho identificato legature ad armi ecclesiastiche, ad armi laiche, ad armi di città e di enti, in tutto un centinaio. Il caso dei monogrammi coronati è abbastanza documentato per i membri della famiglia reale, mentre l’esteso corpo dei monogrammi di moda nell’Ottocento rimane semi sconosciuto; progressi consistenti nel censimento sono possibili solo con la collaborazione delle famiglie che ricordano il significato dei relativi monogrammi; purtroppo l’appello fatto a suo tempo da Vivant rimase senza riscontri.

2. Fra i più importanti casi da me studiati grazie a elementi araldici ricordo:

  • il messale domenicano con miniature del XV secolo conservato nel Museo di Palazzo Madama tradizionalmente ritenuto Challant Ussel e da me attribuito a un Buschetti di Chieri grazie al riconoscimento dell’arma che compare sulla prima carta;
  • le legature d’uso di Gian Federico Madruzzo nipote del cardinale Cristoforo, genero di Renato di Challant, cavaliere della SS Annunziata, identificate per la prima volta nella biblioteca del castello di Châtillon e successivamente in altre biblioteche piemontesi;
  • le legature del cardinale Alessandrino, poi Pio V in biblioteche dell’alessandrino e del tortonese grazie alle tracce dell’arma dipinta sulla prima carta e frequentemente asportata;
  • le legature della biblioteca di Vittorio Amedeo e Cristina di Francia principi di Piemonte dal 1619 al 1631.

3. Un esempio di legature stemmate appartenute a un proprietario i cui emblemi sono cambiati nel tempo è costituito dalla legatura dei sei tomi di un’opera ben nota ai cultori di storia piemontese nell’esemplare conservato alla Biblioteca Reale di Torino.

Si tratta della Memorie storiche di Saluzzo dell’avv. Carlo Muletti rassegnate dall’autore a S. M., un’opera in sei tomi[1] in pelle rossa operata legati da almeno due diverse botteghe. La prima ha decorato i piatti del primo tomo con un riquadro di filetto dorato e una cornice con corolla agli incroci; al centro, monogramma ca con corona principesca; il dorso liscio è campito da fasci di filetti trasversali; nella seconda casella, titolo abbreviato, nella quarta del numero del tomo; nelle altre fasce trasversali, fregio al piede; labbro e taglio dorati. Segnacolo verde.

araldica tomo 1

Il secondo tomo è legato dalla Bottega dei Regi Archivi; questa legatura risulta anteriore alla salita al trono di Carlo Alberto come testimoniato dalle piastre centrali sui due piatti: al centro di quello superiore, compare il monogramma ca ancora con corona principesca; sul piatto inferiore l’arma dei Carignano; ai piatti presenta una cornice fiorita con corolla agli angoli; il dorso liscio è decorato da fasci di filetti che separano caselle con titolo, numero tomo e piastrina; fregio in testa e al piede. Taglio dorato; segnacolo verde.

Araldica tomo 2

I tomi tre e quattro hanno le stesse armi del tomo 2. ma diverso decoro.

Araldica tomo 3/4

I piatti del quinto tomo hanno lo stesso decoro dei precedenti, ma il monogramma ca con corona principesca è di modulo maggiore di quello usato nei precedenti tomi; sul piatto inferiore compare un’arma sabauda già in uso con Carlo Felice.

Araldica tomo 5

Nel tomo sei, infine, abbiamo sul piatto superiore il monogramma ca finalmente con corona chiusa, sull’inferiore, arma sabauda.

Araldica, tomo 5

[1] BRTO, R. 54. 1, Delfino Muletti, Memorie storivo-diplomatiche appartenenti alla città ed ai Marchesi di Saluzzo pubblicata con addizioni e note di Carlo Muletti, Saluzzo, Domenico Lobetti=Bodoni, 1829, 2 tomi., (210 x 124 mm).