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Carceri oltre il limite di capienza massima. Obbligo di lavoro e spesa per i penitenziari - Austria

Carceri oltre il limite di capienza massima. Obbligo di lavoro e spesa per i penitenziari - Austria
Carceri oltre il limite di capienza massima. Obbligo di lavoro e spesa per i penitenziari - Austria

I

In data 1.1.2018 il numero dei detenuti nelle carceri austriache (JVA) è stato di 8.852, mentre la capienza massima (Belagskapazität) sarebbe stata di 8.746. Come risulta da questi dati, all’inizio c. a. vi è stata un’Überbelegung di 106 detenuti, anche se la stessa è stata, sia pure di poco, inferiore a quella registrata nel 2016 con un numero complessivo di detenuti di 8.867 e nel 2015 con 8.880 reclusi.

All’inizio del 2018

 4.021 detenuti (pari al 45,4%) avevano la cittadinanza austriaca

1.601 erano cittadini di uno Stato dell’UE (18,1%)

3.146 provenivano da Stati extracomunitari (35,6%)

di 84 detenuti (0,9%) non era stato possibile accertare la cittadinanza.

Per quanto concerne la provenienza dei detenuti non aventi cittadinanza austriaca, figura al primo posto la Romania, seguita dagli Stati dell’ex Jugoslavia, dall’Ungheria, dalla Nigeria e dalla Turchia.

Dei 8.852 detenuti, 518 (5,85%) erano di sesso femminile,

5.759 erano in espiazione di pena (65, 06%)

1.859 (21%) in istato di custodia cautelare,

342 (3,86%) scontavano la pena agli arresti domiciliari con sorveglianza elettronica (eüH)

374 erano gli internati.

Per quanto concerne la durata delle pene in espiazione,

il 40,7% dei detenuti stava scontando una pena non superiore a un anno

il 44,2% da 1 a 5 anni

il 9,9% da 5 a 10 anni

il 3,9% da 10 a 20 anni

l’1,3% una pena superiore a 20 anni o la pena dell’ergastolo.

II

Una menzione a parte meritano i detenuti in elektronisch überwachtem Hausarrest (arresti domiciliari con sorveglianza elettronica). Alla data dell’1.1.18 sono stati 342, vale a dire il 3,86% degli Strafgefangenen. Questa “modalità” di detenzione è stata introdotta in Austria relativamente tardi; soltanto nell’autunno del 2010, ma negli ultimi anni si è registrato un aumento dei detenuti, ai quali è stato concesso l’eüH e che, p. es., nel 2014, erano stati soltanto 256. Con il ricorso all’eüH, si era ritenuto di fare fronte all’Überbelegung delle carceri, che in quegli anni, era incombente, ma non si era ancora verificata.

Conditio sine qua non per ottenere questo “beneficio” (Erleichterung) – che può essere concesso soltanto a seguito di apposita istanza da parte del detenuto – è che la pena complessiva da scontare o la pena residua, non siano superiori a 12 mesi. A proposito dell’elektronisch überwachten Hausarrest (eüH) è da osservare che esso può sostituire interamente l’espiazione della pena che altrimenti dovrebbe essere scontata in carcere (è, questa, la c. d. Frontdoor-Variante) oppure può comportare una riduzione di pena da espiare in carcere (si parla, in questo caso, di Backdoor-Variante). La relativa decisione è di competenza del dirigente della JVA.

Presupposti per la fruizione della predetta Erleichterung sono, oltre all’entità della pena, alla quale abbiamo accennato sopra,

1. un alloggio nel territorio dello Stato

2. un’attività lavorativa

3. un reddito tale da consentire il proprio sostentamento

4. un’assicurazione contro infortuni e malattie

5. il consenso – dato per iscritto – di coloro che conviveranno col detenuto una volta che questi avrà ottenuto l’eüH

6. la “prognosi”, formulata dopo aver esaminato tutti i “fattori di rischio”, che il detenuto non abuserà di questa modalità di detenzione. I relativi accertamenti vengono svolti da assistenti sociali risp. da un’associazione convenzionata con il ministero della Giustizia (che, da poco, ha assunto la denominazione: Bundesministerium für Verfassung, Reformen, Deregulierung und Justiz = Ministero federale della Costituzione, delle Riforme, della Deregolazione e della Giustizia).

I detenuti in eüH sono sottoposti a vari nonché frequenti controlli e, almeno nel passato, si sono riscontrate poche revoche di questa Vergünstigung. Da qualche tempo l’eüH – per la cui esecuzione è stato emanato un apposito regolamento – può essere concesso anche a persone in istato di custodia cautelare (U-Haft), ma la decisione in proposito spetta alla magistratura (e non al dirigente della JVA).

Chi è sottoposto all’eüH, deve corrispondere, se ha un reddito sufficiente, un contributo giornaliero per le spese che derivano dall’installazione delle apparecchiature tecniche necessarie per l’Überwachung e da quelle conseguenti all’attività degli assistenti sociali.  Attualmente il contributo giornaliero per ogni detenuto è di 22 Euro, contributo che non deve essere corrisposto da chi è sottoposto a custodia cautelare, ma che ha ottenuto l’eüH.

III

Tutti i detenuti in esecuzione di pena nelle Justizvollzuganstalten devono prestare attività lavorativa; sono esenti da quest’obbligo soltanto gli invalidi. Nelle 27 Justizvollzugsanstalten ci sono ca. 50 officine e laboratori, nei quali i detenuti passano i loro giorni lavorando. Inoltre, le JVA stipulano accordi con imprese, anche artigiane, per conto delle quali i detenuti (se non si ravvisa pericolo di fuga) prestano attività lavorativa fuori dal carcere secondo orari di lavoro e retribuzione convenuti con le JVA. Questi detenuti possono lasciare il carcere al mattino per recarsi al lavoro e devono farvi rientro dopo la fine della giornata lavorativa. In tal modo si reputa di poter favorire anche il reinserimento dei Gefangenen, una volta che saranno rimessi in libertà. Gli imprenditori traggono vantaggio dall’assunzione (e dal lavoro) di questi Strafgefangenen in quanto gli oneri per l’assicurazione sociale ecc. sono a carico dello Stato. Nelle carceri vige un rigoroso divieto di consumare alcolici di qualsiasi gradazione.

La spesa annuale complessiva per lo Strafvollzug e per l’esecuzione delle misure di sicurezza ammonta a oltre 400 mio. Euro, di cui 210 mio. Euro sono spese per il personale delle JVA. La spesa media giornaliera pro capite per detenuto è di 120 Euro ca.

Ma la Justizverwaltung registra – ogni anno – anche entrate pari a 55 mio. Euro ca., entrate costituite: 1) dai Vollzugsbeiträge, vale a dire da quanto i detenuti devono corrispondere a titolo di contributo per il loro mantenimento in carcere, 2) dalla vendita di quanto prodotto dai detenuti all’interno delle carceri, 3) dai contributi corrisposti dai Länder per l’assistenza sanitaria ai detenuti. Va poi osservato che all’interno delle JVA parte dei Gefangenen è adibita al lavoro nelle cucine, panetterie, lavanderie ecc.; soltanto le persone che sorvegliano la loro attività lavorativa, fanno parte della Justizverwaltung. In questo senso si parla di teilweiser Selbstversorgung der JVA.

Il numero complessivo delle persone dipendenti dal ministero della Giustizia e addette alle JVA, è di ca. 3.900. Il 14% di esse è di sesso femminile.

 

IV

All’interno delle carceri sono garantiti Betreuungs- und Fachdienste, svolti da medici, psicologi, assistenti sociali, insegnanti. Essi costituiscono l’11% del Vollzugspersonal; il 61% di questo personale è di sesso femminile.

Oltre al c. d. justizeigenen Personal, la Justizverwaltung ricorre all’impiego di ca. 300 persone estranee a quest’amministrazione. Si tratta, per lo più, di medici, infermieri, ergoterapeuti.

Svolge servizi di natura prettamente amministrativa l’8% del personale dipendente dal ministero della Giustizia; con un Frauenanteil pari all’86%.

I dirigenti delle JVA devono avere conseguito un diploma di laurea o essere ufficiali della Justizwache. Ai fini dell’addestramento e dell’aggiornamento professionale è stata istituita la Strafvollzugsakademie.