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Sanzioni a carico di associazioni

“Verbandsgeldbuße” - Austria
Vienna, Austria, Prater
Vienna, Austria, Prater

Sanzioni a carico di associazioni – “Verbandsgeldbuße” - Austria

Abstract: Una legge entrata in vigore nel 2008, prevede la “Verbandsverantwortlichkeit von Verbänden”, dopo che, per tanto tempo, era stata ritenuta la mancata “Straffähigkeit von Verbänden”.
 

Natura e funzione della “Verbandsgeldbuße”

“Societas delinquere non potest”. Questo si diceva una volta. Ora le “cose” sono cambiate.

Anche il legislatore austriaco ha disciplinato la “strafrechtliche Verantwortlichkeit von Verbänden”. La relativa normativa, è entrata in vigore l’1.1.2006. Costituisce un’”Abweichung vom Individualstrafrecht” (una deroga alla responsabilità penale personale).

Il “Verbandsverantwortlichkeitsgesetz (VbVG)” ha comportato un’“estensione” del diritto penale austriaco. Prevede, questa legge, se sussistono determinati presupposti, che associazioni possono essere sanzionate penalmente. È stato detto, che il “VbVG” è stato introdotto, per porre fine all’”organisierten Unverantwortlichkeit” (“irresponsabilità organizzata”).

Il “VbVG” costituisce, secondo alcuni, un’innovazione epocale nell’ambito del diritto penale, innovazione, dovuta alla collaborazione tra Stati nell’ambito dell’UE. Sin dal 1997, è stata prevista la collaborazione, al fine di sanzionare alcuni reati (riciclaggio, truffa e appropriazione indebita). Questo “catalogo” è poi stato, via via, ampliato. Sono state, successivamente, stipulate convenzioni in sede di Consiglio d’Europa e ONU: l`UE, in particolare, ha obbligato gli Stati aderenti, ad adottare misure “efficaci e deterrenti”. Il “VbVG” è stato introdotto, nonostante certe resistenze, manifestate da settori dell’economia. Di ciò, si dice, si è tenuto conto, non prevedendo, tra l’altro, “Nebenstrafen” (sanzioni di natura accessoria). Dal punto di vista terminologico, non si è preferito, nella denominazione della legge, usare i termini, “Strafbarkeit juristischer Personen”, oppure “Verbandsgeldstrafe”, ma quella di “Verbandsverantwortlichkeit”.

Le applicazioni del “VbVG” non sono state molte, dall’entrata in vigore di questa legge, sino a oggi. Circa 320 l’anno. Va però osservato, che i procedimenti per “Verbandsverantwortlichkeit” sono aumentati nel corso degli ultimi anni.

I relativi procedimenti hanno avuto origine, per la maggior parte, a seguito di denunce sporte presso organi di polizia (81%), mentre poche, sono state, le “Anzeigen bei der Staatsanwaltschaft” (PM); il 6%.

L’ampio margine di discrezionalità, riconosciuto ai PM, fa sí, che il numero delle “Verfahrenseinstellungen”, è relativamente alto, per quanto concerne persone giuridiche in qualità di “Beschuldigte”. Si è parlato, in proposito, di una “zurückhaltenden Anwendung des VbVG”.

Una delle peculiarità della disciplina legislativa de qua, è costituita dal fatto, che l’unica sanzione, che può conseguire alle violazioni, è quella pecuniaria (la “Verbandsgeldbuße”), anche se va considerata “Strafe” (pena), come vedremo. Ha fini di prevenzione, sia speciale, che generale.

Le norme, quale che ne sia il destinatario, vanno osservate. Mi viene in mente, quanto scritto da Aristotele (384 a. C. – 322 a. C.), nella sua opera ”Politica”: “L’uomo, quando è perfetto, è la migliore delle creature, cosí pure, quando si stacca dalla legge e dalla giustizia, è la peggiore di tutte. Pericolosissima è l’ingiustizia provvista di armi…”

La sanzione a carico di “Verbände”, non presuppone la “Schuld” (colpevolezza), la “persönliche Vorwerfbarkeit eines Verhaltens”. Viene sanzionato, per lo più, il mancato controllo sull’attività dei collaboratori, oltre alle “Verfehlungen der Entscheidungsträger” (amministratori). Secondo la Corte costituzionale (“VfGH”), la “Verbandsverantwortlichkeit”, cioè la configurabilità della responsabilità di “Verbände”, non contrasta con principi sanciti dalla Costituzione federale (vedasi VfGH G 497/2015).

Criteri per la determinazione

Ai fini della determinazione della “Verbandsgeldbuße”, si ricorre al sistema dei “Tagessätze”, il cui minimo è pari a Euro 50, mentre il massimo è di 10.000 Euro.

La determinazione del numero dei “Tagessätze”, avviene a seguito di un bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti.

Delle prime si tiene conto:

  1. se il danno o il pericolo di danno è notevole
  2. se il “vantaggio” (profitto) conseguito dal “Verband” a seguito della violazione, è considerevole
  3. se il comportamento contra ius di collaboratori, è stato tollerato o favorito.

Il numero dei “Tagessätze” è da ridurre, qualora:

  1. Il "Verband”, già prima dell’avvenuta violazione, abbia adottato misure atte a prevenire le violazioni o a indurre i collaboratori a tenere  un “rechtstreues Verhalten”
  2. Il “Verband” sia responsabile soltanto per violazioni commesse da collaboratori
  3. oppure – a violazione avvenuta – abbia contribuito, in modo notevole, all’accertamento dei fatti
  4. Il “Verband” abbia risarcito i danni cagionati
  5. Il “Verband” abbia subito – esso stesso – danni rilevanti per effetto della violazione. 

Il § 43 “VbVG” prevede, che le “Geldbußen”, secondo questa legge, variano da 1 “Tagessatz” a 180 “Tagessätze” e l’ammontare del “Tagessatz” è determinato, tenuto conto, della situazione economica e della “capacità reddituale” dell’associazione.

Scopo del sistema sanzionatorio, è di privare il trasgressore di quanto conseguirebbe, per effetto del comportamento contra ius, a titolo di “Gewinn” (lucro), senza però mettere      in pericolo l’esistenza dell’associazione e il patrimonio della stessa.

Se l’associazione ha scopo umanitario o religioso o comunque non di lucro, il “Tagessatz” non viene determinato secondo i criteri di cui sopra, ma può variare tra 2 e 400 Euro.

Ai fini della determinazione della sanzione, il § 5, Abs. 2, “VbVG”, prevede, che si debba tenere conto:

  1. dell’entità del danno (o del pericolo) cagionato dal “Verband”
  2. del “vantaggio” conseguito dall’associazione per effetto del comportamento contra ius
  3. del fatto, fino a che punto, è stato tollerato (o favorito) il comportamento, che ha dato luogo alla violazione da parte dei collaboratori.

È da notare, che le circostanze aggravanti e attenuanti previste dal C.P., trovano applicazione nei limiti, in cui sono compatibili con la disciplina (speciale) dettata per i “Verbände”.

Il § 5, Abs. 3, “VbVG”, prevede, oltre a quelle contemplate dal C.P., altri “Milderungsgründe” (attenuanti), qualora:                                             

  1. il “Verband”, prima della commissione del fatto, abbia adottato misure atte a prevenirlo oppure abbia invitato i collaboratori a tenere un “rechtstreues Verhalten”
  2. la responsabilità del “Verband” sia ravvisabile unicamente a causa del comportamento dei collaboratori
  3. il “Verband”, successivamente alla commissione della violazione, abbia contribuito, in modo rilevante, all’accertamento del fatto/dei fatti
  4. il “Verband” abbia risarcito i danni conseguenti alla commissione del comportamento contra ius
  5. il “Verband” abbia adottato misure atte a prevenire, nel futuro, violazioni analoghe
  6. la violazione abbia già cagionato rilevanti danni al “Verband” stesso.

In caso di condanna passata in giudicato, al “Verband” va intimato, di provvedere al pagamento della pena pecuniaria entro 14 giorni, con avvertenza, che, altrimenti si procederà a esecuzione.

È ammissibile la richiesta di informazioni concernenti conti correnti bancari, se è da presumere, che ivi siano depositati importi utili ai fini della fruttuosità dell’“Exekution”.

Un’”Ersatzfreiheitsstrafe” (pena sostitutiva detentiva), non è prevista dal “VbVG”; può però procedersi a sequestro.

A richiesta del “Verband” e se il pagamento entro i 14 giorni, “würde den Verband unbillig hart treffen”, il giudice può concedere la rateizzazione dell’importo da pagare per una durata massima di anni due (§ 27, Abs. 3, “VbVG”). Constatato che il “Verband” non ha pagato due rate, l’intero debito viene a scadenza.

Sospensione condizionale

Il “VbVG” prevede la “bedingte Strafnachsicht” (sospensione condizionale della pena): 1) l’esecuzione viene sospesa per intero (“zur Gänze ausgesetzt”), se vi è stata condanna non superiore a 70 “Tagessätze”, mentre, in caso di condanna a pena superiore a 70 “Tagessätze”, può essere concessa la sospensione parziale (“zum Teil”). La “bedingte Strafnachsicht” comporta una “Probezeit” (un periodo di prova) da 1 a 3 anni.

In sede di concessione della sospensione condizionale della pena, al “Verband” possono essere imposte anche “Weisungen”, concretantesi nell’obbligo di provvedere al risarcimento dei danni oppure nell’imposizione di misure atte a prevenire future violazioni imputabili all’associazione. Quest’ultima misura, può essere imposta unicamente con il consenso del “Verband”.

La “bedingte Strafnachsicht” (§ 9 “VbVG”) va revocata, se entro il periodo di prova, viene constatata la recidiva oppure in caso di contravvenzione alle “Weisungen”, nonostante “förmlicher Mahnung” (una specie di diffida).

È esclusa la rivalsa nei confronti degli ”Entscheidungsträger” (amministratori) per condanne inflitte al “Verband” (§ 11 VbVG).                                                       

Procedimento contro un “Verband”

Per quanto concerne l’aspetto procedurale, un “Verfahren gegen einen Verband” è (§ 14, Abs. 2, “VbVG”) una "Strafsache” (come già sopra accennato). Pertanto, il PM è obbligato a iniziare indagini, se vi è “Verdacht” (sospetto), che sia stata commessa violazione procedibile d’ufficio; altrimenti, trova applicazione il § 71 StPO (CPP).

Il “Verband”, nel procedimento, ha tutti i diritti di un “Beschuldigten”. Se tutti i legali rappresentanti dell’associazione sono indagati, deve essere nominato – d’ufficio – un difensore.

 Il § 18 “VbVG”, attribuisce al PM un’ampia discrezionalità per quanto concerne l’”Absehen” o il “Zurücktreten von der Verfolgung”. In particolare, il PM ha              facoltà, “von der Verfolgung zurückzutreten”, se le indagini si prospettano lunghe e “dispendiose” (“von beträchtlichem Aufwand”) e se le stesse sarebbero “außer Verhältnis zur Bedeutung der Sache und zu der, im Falle einer Verurteilung, zu erwartenden Sanktion”, vale a dire, se la violazione non è grave e l’infliggenda sanzione si prevede di lieve entità.

Tuttavia, il comma 2 del citato paragrafo, non consente “von der Verfolgung abzusehen”, qualora sia da ritenere sussistente il pericolo della commissione di un fatto con gravi conseguenze; altresí, se è ravvisabile un particolare interesse pubblico a procedere.

Nulla osta alla cosiddetta Diversion (§§ 198 e segg. StPO).

Il § 19 “VbVG” consente il “Rücktritt von der Verfolgung” (l’archiviazione), qualora i fatti siano “hinreichend geklärt“ e se una “Verfahrenseinstellung” ai sensi dei §§ 190-192 StPO, non può essere disposta; altro presupposto per il “Rücktritt“, è che il “Verband” abbia risarcito i danni cagionati dalla violazione, fornendo tempestiva prova dell’avvenuto risarcimento.

Se vi è grave sospetto (“dringender Verdacht”), che il “Verband” abbia commesso un determinato reato, il giudice, a seguito di richiesta del PM, dispone il sequestro ai sensi dei §§ 109, Z. 2 und 115, Z. 3, StPO; questo, sulla base di fatti determinati e se è da presumere, che, altrimenti, il pagamento non avverrà o sarebbe notevolmente difficoltoso esigere l’”Einbringung” (§ 20 “VbVG”).

Contro la sentenza di condanna di un “Verband”, questi ha facoltà di proporre i mezzi di impugnazione previsti dalla StPO.

Fino a che punto gli effetti di prevenzione - speciale e generale - si sono prodotti e si produrranno nel futuro, è difficile dirlo. Pare, che il legislatore abbia avuto “Samthandschuhe” (guanti di velluto), quando ha determinato le pene edittali applicabili ai “Verbände”, che reputano, delle volte, che a loro, tutto, sia permesso.

Va osservato, altresí, che tante sono le circostanze attenuanti previste e ampia è la discrezionalità del PM, per quanto concerne le archiviazioni. Vien quasi da dire, che, più il popolino è stupidino, più i politicanti hanno vita facile; politicanti, che, in certe zone, sono perfettamente intercambiabili, nel senso, che, se uno/a non è più “presentabile”, ecco che già è pronto/a e si fa avanti, uno (o una) della stessa parentela oppure viene candidato/a, nonostante sia stato/a “presa con le mani nella marmellata”. Ma tutto, specie in politica, è molto, molto relativo. Ci mancherebbe altro!

Un accenno brevissimo alla disciplina prevista dall’”OWiG” della RFT

Alla fine, ancora, alcune differenze significative, tra la disciplina legislativa austriaca (in materia di sanzioni a carico di associazioni) e quella della RFT (“OWiG – Ordnungswidrigkeitengesetz”).

Mentre nell’ordinamento austriaco, le violazioni del “VbVG” hanno per conseguenza una “Kriminalstrafe”, nella RFT, queste “Verfehlungen”, sono sanzionate dall’”OWiG – Ordnungswidrigkeitengesetz - § 30”. Il citato § prevede “Geldbußen gegen juristische Personen und Personenvereinigungen” e costituisce parte delle ``allgemeinen Vorschriften” (norme generali) dell’“OWiG”. Viene sanzionato un “Organisationsverschulden”, un “normwidriges Handeln der Organe”. Il legislatore ha inteso ovviare alla “Privilegierung von Verbänden“ rispetto alle persone  fisiche.

Prima del citato § 30 “OWiG”, soltanto persone fisiche erano esposte al rischio di condanna (penale), mentre il “Verband”, era soltanto il “potentieller Nutznießer der Anlasstat”, come risulta dal BT-Druck 5/1269, 59.

Il “Bußgelbetrag” è costituito da due parti: da un “Ahndungsanteil” (che è, sostanzialmente, la parte avente carattere sanzionatorio) e da un “Abschöpfungsanteil” (nel senso di privazione del “Verband” dal “profitto” ricavato dall’azione contra ius).

Il massimo irrogabile a titolo di ”Bußgeld”, ai sensi del § 30 OWiG, è di 10 mio. Euro, se si tratta di fatto commesso con dolo; fino a 5 mio. Euro, qualora sia ravvisabile la colpa.

Notevoli differenze – rispetto alla disciplina dettata dal legislatore austriaco – sussistono per quanto concerne la Verfolgungsverjährung”, sancita  dal § 31 OWiG; da 6 mesi a 3 anni secondo la gravità della “Verfehlung”.

Un breve accenno anche alla “Verjährung der Vollstreckbarkeit”, che è di 15 anni, se è stata inflitta “Geldbuße” di importo superiore a 100 Tagessätze; di 10 anni, se la “Geldbuße" è stata superiore a 50 “Tagessätze”, ma inferiore a 100 Tagessätze; 5 anni in tutti gli altri casi.