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Avvocato rider a domicilio: la nuova frontiera dell’avvocatura?

Una nuova professione: l'avvocato rider senza studio
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Avvocato rider a domicilio: la nuova frontiera dell’avvocatura?

L’avvocato è come un gatto: ha sette vite, il detto calza a pennello per la storia che racconteremo. Un avvocato quarantenne, sposato con figli si trova improvvisamente in crisi di liquidità per sostenere le spese di studio, segreteria, praticante e decide di cambiare letteralmente le modalità della professione.

Lascia lo studio e si inventa un nuovo modo di svolgere la professione che ama e che non intende abbandonare per nessuna ragione, diventa un avvocato rider e si sposta con la sua bicicletta elettrica dai suoi clienti, lavorando con il suo portatile e il suo smartphone che diventano il suo ufficio.

Abbiamo incontrato Roberto (nome di fantasia) che ci racconta la sua “scelta.

 

Domanda: Buongiorno Roberto perché hai deciso di chiudere lo studio?


Risposta: Buongiorno a te, faccio una breve premessa ho accettato di rispondere alle tue domande perchè penso che la mia condizione riguardi buona parte dei colleghi. Preferisco rimanere anonimo perchè non cerco pubblicità e non voglio attirarmi le attenzioni della nostra categoria, ultimamente particolarmente astiosa e pronta a giudicare. In realtà non ho deciso ma sono stato costretto a lasciare lo studio.

§Domanda: Perchè?
 

Risposta: Me lo chiedi? Ti dice niente marzo del 2020? è stata una data di non ritorno, il mio lavoro è prevalentemente rivolto ad una clientela di piccoli artigiani, negozianti e privati. Le chiusure imposte alle attività commerciali e artigianali e il conseguente sostanziale fermo della nostra professione mi hanno creato delle difficoltà di liquidità e non ti nascondo che ho avuto anche problemi psicologici.

Domanda: Problemi psicologici?


Risposta: Si mi sono sentito improvvisamente una nullità, ho retto i primi mesi e sono arrivato a settembre speranzoso. Poi le nuove chiusure e il permanere delle difficoltà mi hanno prostrato. Non riuscivo a mantenere gli impegni nei pagamenti dell’affitto di studio ed ero stato costretto a rinunciare a malincuore al praticante che pagavo regolarmente. Quando ho dovuto dirgli che si doveva trovare un nuovo studio, ho pianto ed ho sentito tutto il peso di una situazione che mi sembrava senza soluzione
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Domanda: Come hai reagito?
 

Risposta: Ho trovato sostegno da mia moglie, una donna concreta, che mi ha spronato a modificare l’impostazione della mia professione. Mi sono detto perchè i clienti devono venire in studio? Sarò io che andrò da loro ed ho comunicato la mia decisione ai colleghi con cui condividevo le spese dandogli un preavviso. Mi sono organizzato, ho riconsegnato l’auto e comprato una bicicletta elettrica, al portatile ho unito una stampante microscopica di ultima generazione ed ho iniziato la mia nuova vita professionale di avvocato rider.

Domanda: Avvocato rider?
 

Risposta: Si mi piace definirmi avvocato rider. Mi sposto solo con la bicicletta sia per andare in tribunale e sia per andare dai clienti che hanno tutti apprezzato la novità. Mi hanno tutti ringraziato dicendomi: avvocato, venire in studio da lei era un tormento, la distanza, il parcheggio, il traffico. Ora sono io che vado a domicilio e tra un appuntamento e l’altro mi fermo nei tanti parchi di Roma e lavoro con il mio portatile seduto su una panchina.

Domanda: Torneresti indietro?

Risposta: Sinceramente no, ho fornito al Consiglio dell’Ordine il mio nuovo domicilio che è l’abitazione. Come tu ben dai non siamo costretti ad avere uno studio dedicato. Ho tagliato le spese che avevo che ammontavano a circa millecinquecento euro al mese tra affitto, praticante e look. Ed ho risparmiato pure le spese della palestra.

Caro Roberto, è vero abbiamo scritto in proposito: l’avvocato può esercitare senza studio, cosa prevedono la legge professionale e il codice deontologico:

Domanda: Le spese della palestra e le spese per il look?

Risposta: Si il look, noi avvocati siamo costretti ad indossare una sorta di divisa con vestiti costosi e scarpe firmate. Ora mi vesto molto sportivo e la clientela non mi sembra turbata, anzi, mi vedono più come uno di casa e si sentono più a loro agio. Per la palestra, andando in bicicletta non ne ho più bisogno ed ho anche il viso abbronzato.

Ti ringrazio Roberto per la chiacchierata ed allora in bocca al lupo all’avvocato rider.