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Bonus affitto: come recuperare i canoni persi causa Covid

Online la procedura per recuperare le riduzioni effettuate a causa del Coronavirus
Affitti
Ph. Giacomo Martini / Affitti

Bonus affitto: che cos’è?

Il Bonus affitto consiste in una sorta di “rimborso” a fondo perduto per quei proprietari che abbiano deciso, nel 2021, di abbassare il canone di affitto ai propri inquilini.

La misura fa capo all’articolo 9-quater del decreto-legge 28 ottobre 2020, n. 137 ( convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176) e intende ripagare le perdite di chi ha rinegoziato i contratti d’affitto in favore dei locatari a causa dell’emergenza Covid.

L’Agenzia delle entrate ha da poco stabilito, con il Provvedimento del 6 luglio 2021, requisiti e modalità per fare richiesta. Vediamoli in dettaglio.
 

Bonus affitto: chi può fare domanda, e quando?

Il locatore richiedente può essere:

- persona fisica non titolare di partita IVA;

- locatore, persona fisica o soggetti diversi, titolari di partita IVA.

Il contributo affitti può essere richiesto:

- dal locatore;

- da un eventuale intermediario autorizzato ad accedere al cassetto fiscale del locatore.

Ogni locatore può presentare una sola istanza, anche in presenza di più contratti di locazione o di più rinegoziazioni per il medesimo contratto.

La finestra temporale entro cui fare richiesta è dal 6 luglio al 6 settembre 2021.
 

Bonus affitto: quali requisiti per fare domanda?

Il Bonus affitto si può richiedere:

- per rinegoziazioni di contratto avvenute non prima del 25 dicembre 2020 e non oltre il 31 dicembre 2021;

- per riduzioni di canone che riguardino tutto o parte del 2021.

Inoltre, i contratti di locazione per i quali si fa richiesta devono:

- essere non successivi al 29 ottobre 2020, e da questa data avere decorrenza;

- avere per oggetto immobili che si trovano in comuni ad alta tensione abitativa;

- riguardare immobili adibiti a principale abitazione del locatario.
 

Bonus affitto: come fare domanda?

Documenti necessari. Per presentare l’istanza sono necessari:

- codice fiscale del locatore, persona fisica o persona non fisica, oppure il codice fiscale del legale rappresentante del soggetto che richiede il contributo (quando quest’ultimo sia diverso dalla persona fisica oppure quando il soggetto richiedente sia minore o interdetto);

- IBAN del conto corrente intestato al locatore richiedente il contributo;

- rinuncia al contributo in caso di istanza già inviata;

- dati del contratto o dei contratti relativi ad immobili situati in comuni ad alta tensione abitativa e che costituiscono l’abitazione principale del locatario; la data di inizio e fine del nuovo canone rinegoziato; l’importo del canone annuo prima e dopo la rinegoziazione, con indicata la quota di possesso del locatore richiedente il contributo.
 

Modalità di presentazione istanza. L’istanza viene presentata:

- compilando l’apposito modulo predisposto dall’Agenzia delle entrate (qui le istruzioni per la compilazione);

- presentando l’istanza attraverso il servizio web presente nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle entrate.

Nel servizio web sarà inoltre possibile inserire:

- i dati del contratto di locazione e quelli relativi alla rinegoziazione già comunicata tramite il modello RLI al momento della presentazione dell’istanza;

- i dati relativi alla rinegoziazione del canone di locazione che si intenderà effettuare entro il 31 dicembre 2021.

Entro il 6 settembre 2021 il servizio web calcolerà l’importo del contributo teorico massimo, determinato in base ai dati trasmessi nella richiesta.
 

Bonus affitto: a quanto ammonta?

Il contributo affitti è pari al 50% dell’ammontare delle rinegoziazioni in diminuzione. L’importo massimo per ciascun locatore richiedente è di 1.200 euro.

L’erogazione del contributo sarà effettuata dall’Agenzia delle entrate dopo il 31 dicembre 2021, a seguito della disamina delle istanze e al calcolo del contributo effettivo spettante.

Una nota importante per le singole quote riguarda però il fondo apposito stanziato dal decreto. Nel caso in cui le richieste dovessero superare tale fondo, l’Agenzia delle entrate effettuerà un riparto proporzionale, garantendo così il contributo (seppur ridotto) a ciascun richiedente.