Cassazione Penale: sì alla querela del socio per la società in nome collettivo

La Cassazione ha confermato il proprio orientamento stabilendo che "in tema di formalità della querela, il socio di una Società in Nome Collettivo adempie all’onere di indicazione della fonte dei poteri di rappresentanza della Società con la mera indicazione della qualità di socio, perché è principio generale che la Società in Nome Collettivo sta in giudizio per mezzo dei soci che ne hanno la rappresentanza (in questo senso deve considerarsi implicito il riferimento al combinato disposto degli artt. 2258, 2266 e 2293 c.c. quale fonte del potere rappresentativo) e detta rappresentanza, pertanto, spetta disgiuntamente a ciascuno degli stessi soci per tutti gli atti che rientrano nell’oggetto sociale (v. Cass., Sez. II, 10 novembre 2006, 38769, CED 235379; v. anche Cass., n. 54446/1995, CED 201327), anche perché una eventuale limitazione deve trovare espressa indicazione nell’atto costitutivo, circostanza che non è emersa nel caso di specie".

(Corte di Cassazione - Sezione Seconda Penale, Sentenza 10 settembre 2010, n.33471)
La Cassazione ha confermato il proprio orientamento stabilendo che "in tema di formalità della querela, il socio di una Società in Nome Collettivo adempie all’onere di indicazione della fonte dei poteri di rappresentanza della Società con la mera indicazione della qualità di socio, perché è principio generale che la Società in Nome Collettivo sta in giudizio per mezzo dei soci che ne hanno la rappresentanza (in questo senso deve considerarsi implicito il riferimento al combinato disposto degli artt. 2258, 2266 e 2293 c.c. quale fonte del potere rappresentativo) e detta rappresentanza, pertanto, spetta disgiuntamente a ciascuno degli stessi soci per tutti gli atti che rientrano nell’oggetto sociale (v. Cass., Sez. II, 10 novembre 2006, 38769, CED 235379; v. anche Cass., n. 54446/1995, CED 201327), anche perché una eventuale limitazione deve trovare espressa indicazione nell’atto costitutivo, circostanza che non è emersa nel caso di specie".

(Corte di Cassazione - Sezione Seconda Penale, Sentenza 10 settembre 2010, n.33471)