x

x

Art. 41 - Gestione delle aziende sequestrate

1. Nel caso in cui il sequestro abbia ad oggetto aziende di cui agli articoli 2555 e seguenti del codice civile, anche per effetto del sequestro avente a oggetto partecipazioni societarie, l’amministratore giudiziario è scelto nella sezione di esperti in gestione aziendale dell’Albo nazionale degli amministratori giudiziari. Dopo la relazione di cui all’articolo 36, comma 1, l’amministratore giudiziario, entro tre mesi dalla sua nomina, prorogabili a sei mesi per giustificati motivi dal giudice delegato, presenta una relazione, che trasmette anche all’Agenzia, contenente:

a) gli ulteriori dati acquisiti, integrativi di quelli già esposti nella relazione di cui all’articolo 36, comma 1;

b) l’esposizione della situazione patrimoniale, economica e finanziaria, con lo stato analitico ed estimativo delle attività;

c) una dettagliata analisi sulla sussistenza di concrete possibilità di prosecuzione o di ripresa dell’attività, tenuto conto del grado di caratterizzazione della stessa con il proposto e i suoi familiari, della natura dell’attività esercitata, delle modalità e dell’ambiente in cui è svolta, della forza lavoro occupata e di quella necessaria per il regolare esercizio dell’impresa, della capacità produttiva e del mercato di riferimento nonché degli oneri correlati al processo di legalizzazione dell’azienda. Nel caso di proposta di prosecuzione o di ripresa dell’attività è allegato un programma contenente la descrizione analitica delle modalità e dei tempi di adempimento della proposta, che deve essere corredato, previa autorizzazione del giudice delegato, della relazione di un professionista in possesso dei requisiti di cui all’articolo 67, terzo comma, lettera d), del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, e successive modificazioni, che attesti la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità del programma medesimo, considerata la possibilità di avvalersi delle agevolazioni e delle misure previste dall’articolo 41–bis del presente decreto;

d) la stima del valore di mercato dell’azienda, tenuto conto degli oneri correlati al processo di legalizzazione della stessa;

e) l’indicazione delle attività esercitabili solo con autorizzazioni, concessioni e titoli abilitativi. (1)

1–bis. Le disposizioni del comma 4 dell’articolo 36 si applicano anche con riferimento a quanto previsto dalla lettera d) del comma 1 del presente articolo. (2)

1–ter. Alla proposta di prosecuzione o di ripresa dell’attività l’amministratore giudiziario allega l’elenco nominativo dei creditori e di coloro che vantano diritti reali o personali, di godimento o di garanzia, sui beni ai sensi dell’articolo 57, comma 1, specificando i crediti che originano dai rapporti di cui all’articolo 56, quelli

che sono collegati a rapporti commerciali essenziali per la prosecuzione dell’attività e quelli che riguardano rapporti esauriti, non provati o non funzionali all’attività d’impresa. L’amministratore giudiziario allega altresì l’elenco nominativo delle persone che risultano prestare o avere prestato attività lavorativa in favore dell’impresa, specificando la natura dei rapporti di lavoro esistenti nonché quelli necessari per la prosecuzione dell’attività; riferisce in ordine alla presenza di organizzazioni sindacali all’interno dell’azienda alla data del sequestro e provvede ad acquisire loro eventuali proposte sul programma di prosecuzione o di ripresa dell’attività, che trasmette, con il proprio parere, al giudice delegato. Qualora il sequestro abbia a oggetto partecipazioni societarie che assicurino le maggioranze previste dall’articolo 2359 del codice civile, il tribunale impartisce le direttive sull’eventuale revoca dell’amministratore della società, che può essere nominato, nelle forme previste dal comma 6, nella persona dell’amministratore giudiziario; qualora non sia prevista l’assunzione della qualità di amministratore della società, il tribunale determina le modalità di controllo e di esercizio dei poteri da parte dell’amministratore giudiziario. (2)

1–quater. L’amministratore giudiziario, previa autorizzazione del giudice delegato, nell’attività di gestione degli immobili e dei beni aziendali, conferisce la manutenzione ordinaria o straordinaria di preferenza alle imprese fornitrici di lavoro, beni e servizi già sequestrate ovvero confiscate. (2)

1–quinquies. In ogni caso, entro trenta giorni dall’immissione in possesso, l’amministratore giudiziario è autorizzato dal giudice delegato a proseguire l’attività dell’impresa o a sospenderla, con riserva di rivalutare tali determinazioni dopo il deposito della relazione semestrale. Se il giudice autorizza la prosecuzione, conservano efficacia, fino all’approvazione del programma ai sensi del comma 1–sexies, le autorizzazioni, le concessioni e i titoli abilitativi necessari allo svolgimento dell’attività, già rilasciati ai titolari delle aziende in stato di sequestro in relazione ai compendi sequestrati. (2)

1–sexies. Il tribunale esamina la relazione di cui al comma 1, depositata dall’amministratore giudiziario, in camera di consiglio ai sensi dell’articolo 127 del codice di procedura penale con la partecipazione del pubblico ministero, dei difensori delle parti, dell’Agenzia e dell’amministratore giudiziario, che vengono sentiti se compaiono. Ove rilevi concrete prospettive di prosecuzione o di ripresa dell’attività dell’impresa, il tribunale approva il programma con decreto motivato e impartisce le direttive per la gestione dell’impresa. (2)

1–septies. Qualora il sequestro abbia ad oggetto partecipazioni societarie che non assicurino le maggioranze previste dall’articolo 2359 del codice civile, il tribunale impartisce le opportune direttive all’amministratore giudiziario. (2)

1–octies. Per le società sottoposte a sequestro ai sensi del presente decreto, le cause di scioglimento per riduzione o perdita del capitale sociale di cui agli articoli 2484, primo comma, numero 4), e 2545–duodecies del codice civile non operano dalla data di immissione in possesso sino all’approvazione del programma di prosecuzione o ripresa dell’attività e, per lo stesso periodo, non si applicano gli articoli 2446, commi secondo e terzo, 2447, 2482–bis, commi quarto, quinto e sesto, e 2482–ter del codice civile. (2)

2. L’amministratore giudiziario provvede agli atti di ordinaria amministrazione funzionali all’attività economica dell’azienda. Il giudice delegato, tenuto conto dell’attività economica svolta dall’azienda, della forza lavoro da essa occupata, della sua capacità produttiva e del suo mercato di riferimento, può con decreto motivato indicare il limite di valore entro il quale gli atti si ritengono di ordinaria amministrazione. L’amministratore giudiziario non può frazionare artatamente le operazioni economiche al fine di evitare il superamento di detta soglia.

2–bis. L’amministratore giudiziario, previa autorizzazione scritta del giudice delegato, può affittare l’azienda o un ramo di azienda, con cessazione di diritto nei casi previsti dal comma 2–ter, primo periodo, del presente articolo in data non successiva alla pronuncia della confisca definitiva. (3)

2–ter. L’amministratore giudiziario, previa autorizzazione scritta del giudice delegato, anche su proposta dell’Agenzia, può, in data non successiva alla pronuncia della confisca definitiva, in via prioritaria, affittare l’azienda o un ramo di azienda o concederla in comodato agli enti, associazioni e altri soggetti indicati all’articolo 48, comma 3, lettera c), alle cooperative previste dall’articolo 48, comma 8, lettera a), o agli imprenditori attivi nel medesimo settore o settori affini di cui all’articolo 41–quater. Nel caso in cui sia prevedibile l’applicazione dell’articolo 48, comma 8–ter, l’azienda può essere anche concessa in comodato con cessazione di diritto nei casi di cui al periodo precedente e, in deroga al disposto dell’articolo 1808 del codice civile, il comodatario non ha diritto al rimborso delle spese straordinarie, necessarie e urgenti, sostenute per la conservazione della cosa. (3)

3. Si osservano per la gestione dell’azienda le disposizioni di cui all’articolo 42, in quanto applicabili.

4. I rapporti giuridici connessi all’amministrazione dell’azienda sono regolati dalle norme del codice civile, ove non espressamente altrimenti disposto.

5. Se mancano concrete possibilità di prosecuzione o di ripresa dell’attività, il tribunale, acquisito il parere del pubblico ministero, dei difensori delle parti e dell’amministratore giudiziario, dispone la messa in liquidazione dell’impresa. In caso di insolvenza, si applica l’articolo 63, comma 1. (4)

6. Nel caso di sequestro di partecipazioni societarie, l’amministratore giudiziario esercita i poteri che spettano al socio nei limiti della quota sequestrata; provvede, ove necessario e previa autorizzazione del giudice delegato, a convocare l’assemblea per la sostituzione degli amministratori, ad impugnare le delibere societarie di trasferimento della sede sociale e di trasformazione, fusione, incorporazione o estinzione della società, nonché ad approvare ogni altra modifica dello statuto utile al perseguimento degli scopi dell’impresa in stato di sequestro. (5)

6–bis. Con decreto del Ministro della giustizia, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, sono stabilite le modalità semplificate di liquidazione o di cessazione dell’impresa, in particolare qualora sia priva di beni aziendali. (6)

(1) Comma così sostituito dall’ art. 14, comma 2, lett. a), L. 161/2017.

(2) Comma inserito dall’ art. 14, comma 2, lett. b), L. 161/2017.

(3) Comma inserito dall’ art. 14, comma 2, lett. c), L. 161/2017.

(4) Comma così modificato dall’ art. 14, comma 2, lett. d), L. 161/2017.

(5) Comma così sostituito dall’ art. 14, comma 2, lett. e), L. 161/2017, che ha sostituito l’originario comma 6 con gli attuali commi 6 e 6–bis.

(6) Comma aggiunto dall’ art. 14, comma 2, lett. e), L. 161/2017, che ha sostituito l’originario comma 6 con gli attuali commi 6 e 6–bis.

Rassegna di giurisprudenza

L’art. 104–bis, comma 1–bis, Disp. att. c.p.p., prevede che: «Il giudice che dispone il sequestro nomina un amministratore giudiziario ai fini della gestione. Si applicano le norme di cui al libro I, titolo III, del codice di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, e successive modificazioni». Ebbene, tali norme riguardano l’amministrazione, la gestione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati, cosicché il richiamo operato deve r tenersi limitato a questi ambiti.

Ne consegue che è erroneo operare un riferimento all’art. 41, effettivamente compreso nel richiamato titolo III, per sostenere l’estensione di diritto ai beni aziendali del sequestro preventivo delle quote societarie totalitarie.

La disposizione non prevede, infatti, una tale estensione, in quanto, per la parte che qui rileva, si limita a disporre, ai fini della gestione delle aziende sequestrate, che: «Nel caso in cui il sequestro abbia ad oggetto aziende di cui agli articoli 2555 e seguenti del codice civile, anche per effetto del sequestro avente a oggetto partecipazioni societarie, l’amministratore giudiziario è scelto nella sezione di esperti in gestione aziendale dell’Albo nazionale degli amministratori giudiziari».

La norma, in altri termini, non afferma che il sequestro di partecipazioni societarie abbia come automatica conseguenza quello dell’azienda, ma solo prende atto della possibilità che una siffatta conseguenza si verifichi per effetto di altre disposizioni che siano applicabili nel caso concreto.

E tale non è l’art. 20, in quanto non richiamato dall’art. 104–bis, comma 1–bis, perché ricompreso nel titolo II del libro I dello stesso decreto legislativo e non nel titolo III: l’art. 20 effettivamente prevede l’estensione di diritto a tutti i beni costituiti in azienda del sequestro avente ad oggetto partecipazioni sociali totalitarie, ma il suo ambito di applicazione deve essere limitato al sequestro di prevenzione e non può essere esteso fino a ricomprendere sequestro cautelare.

Si tratta di un’interpretazione che trova giustificazione anche in base alle diverse rationes dei due sistemi, essendo il sistema cautelare regolato dal principio della proporzionalità rispetto all’entità dell’illecito profitto conseguito attraverso il reato (Sez. 3, 15756/2019).

 

Linee guida, circolari e prassi

G. Muntoni (presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Roma), “Giurisprudenza e prassi operative del tribunale di Roma, sezione misure di prevenzione”, relazione tenuta per il corso su “Misure di prevenzione patrimoniale: potenzialità e problematiche del contrasto ai patrimoni illeciti” organizzato dalla Scuola superiore della magistratura, 6 giugno 2019, reperibile al seguente link: https://www.fondazioneforensefirenze.it/uploads/fff/files/2019/2019_06%20–%20Giugno/13%20–%20Misure%20di%20prevenzione/Relazione%20–%20Dott_%20Guglielmo%20Muntoni.pdf

Procura della Repubblica presso il tribunale di Bologna, “Nuova disciplina delle misure di prevenzione: l’amministrazione giudiziaria e il controllo giudiziario”, nota n. 5810 dell’8 novembre 2018, reperibile al seguente link: http://www.procura.bologna.giustizia.it/allegatinews/A_21020.pdf

Procura della Repubblica presso il tribunale di Torino, “Quinta lettera di prevenzione”, novembre 2018, reperibile al seguente link: http://www.osservatoriomisurediprevenzione.it/prassi–e–documenti/

CNDCEC, “Linee guida in materia di amministrazione giudiziaria dei beni sequestrati e confiscati”, ottobre 2015, reperibile al seguente link: https://www.commercialisti.it/Portal/Documenti/Dettaglio.aspx?id=fb16cd12–3c1c–493f–a46f–dcea39c24929

CNDCEC, “La riforma del codice antimafia: le problematiche applicative e il ruolo del professionista post–riforma”, marzo 2018, reperibile al seguente link: https://www.commercialisti.it/documents/20182/323701/2018.03.05_Riforma+del+codice+antimafia_revisione.pdf

FNC, “La riforma del d. lgs. n. 159/2011. Antimafia, corruzione e mezzi di contrasto”, 5 dicembre 2017, reperibile al link che segue: https://www.fondazionenazionalecommercialisti.it/system/files/imce/inf–per/informativa–periodica_20171205.pdf

CNCDEC, “Linee guida in materia di attestazione antimafia”, 19 ottobre 2018, reperibile al seguente link: https://www.fondazionenazionalecommercialisti.it/node/1393

ODCEC di Verona, “La gestione dei beni. Gli adempimenti dell’amministratore giudiziario: le relazioni ex artt. 36 e 41 CAM. Le problematiche applicative”, 17 ottobre 2018, reperibile al seguente link: https://www.formazionecommercialisti.org/download/00008741–17102018–materiale–avv–damorepdf

ODCEC di Napoli, “L’amministrazione giudiziaria”, maggio 2018, reperibile al seguente link: https://www.odcec.napoli.it/media/news/2/1210/attach/download/Quaderno_Totale_–_01.10.18.pdf

Progetto Icaro (progetto finanziato dalla Commissione europea e gestito da Arci Milano, Avviso Pubblico, Centro di Iniziativa Eu– Modello integrato per la gestione e il risanamento delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata CGIL Lombardia, Associazione Saveria Antiochia Osservatorio Antimafia e Università degli Studi di Milano), “Modello integrato per la gestione e il risanamento delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata” reperibile al seguente link: https://www.cross.unimi.it/wp–content/uploads/Modello–integrato–per–la–gestione–e–il–risanamento–delle–aziende–sequestrate–e–confiscate–alla–criminalit%C3%A0–organizzata.pdf

Corte dei Conti, sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato, “L’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata e l’attività dell’Agenzia nazionale (ANBSC)”, Delibera 23 giugno 2016, n. 5/2016/G, reperibile al seguente link: http://www.rivistacorteconti.it/export/sites/rivistaweb/RepositoryPdf/2016/fascicolo_11_2016/03_Cdc_Anbsc.pdf