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Emergenza Covid-19: cosa cambia dal 3 giugno e cosa si può e si deve fare

Tramonto, Riomaggiore, agosto 2019
Ph. Francesca Russo / Tramonto, Riomaggiore, agosto 2019

Siamo giunti, dunque, dopo lockdown e nuova fase due dell’emergenza, alla data fatidica del 3 giugno, quella di cui si parla da tempo. La data del progressivo ritorno alla normalità.

Dal 3 giugno, infatti, sarà di nuovo consentito spostarsi tra Regioni diverse per qualsiasi motivo, saranno possibili soltanto eventuali limitazioni agli spostamenti con provvedimenti statali (decreti del Presidente del Consiglio dei ministri o ordinanze del Ministro della salute), in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree.

Via libera, dunque, ai movimenti tra le regioni, e non solo. Dal 3 giugno, infatti ci si potrà anche muovere all’interno di tutti gli Stati membri dell'Unione europea; quei Paesi che hanno aderito all’accordo di Schengen. Pertanto, ci si potrà spostare da e per: Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera; Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord; Andorra, Principato di Monaco; Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano.

Ricordiamo che le persone che entrano o rientrano in Italia da questi Paesi non saranno più sottoposte a sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario per 14 giorni, a meno che non abbiano soggiornato in Paesi diversi (extra Schengen) nei 14 giorni anteriori all'ingresso in Italia.

Dal 3 al 15 giugno agli spostamenti da e per Stati diversi rispetto a quelli sopra elencati continuano ad applicarsi le stesse regole che fino al 2 giugno valgono per tutti gli spostamenti da e per l'estero.

Inoltre, dal 3 giugno non sarà più obbligatoria l’autocertificazione, neanche per gli spostamenti tra una regione e l’altra. Ci si potrà spostare senza più addurre motivi di estrema urgenza, salute, esigenze lavorative e visite ai congiunti.

 

Cosa si potrà e dovrà fare dopo il 3 giugno?

Nessuna novità per l’uso delle mascherine. Resta l’obbligo negli ambienti chiusi accessibili al pubblico, compresi i mezzi di trasporto, che manterranno le accortezze di sicurezza messe in atto fino ad ora.

Per quanto riguarda i guanti, invece, le attività commerciali possono decidere se prevedere o meno l'obbligo di indossarli. L'unico obbligo previsto dal decreto riguarda i negozi di generi alimentari, dove ne è richiesto l’uso per manipolare gli alimenti, sia da parte dei clienti che dei commessi.

Viene mantenuta la distanza di sicurezza (non ci piace chiamarlo “distanziamento sociale”). Pertanto, tra le persone non conviventi dovrà sempre esserci almeno un metro (due metri in caso di attività fisica sportiva, un metro e mezzo nei mercati all’aperto). Consentiti baci, abbracci e manifestazione di affetto ma soltanto tra persone conviventi.

Gli assembramenti pubblici restano vietati, e per i servizi di ristorazione è prevista la possibilità di consumazioni soltanto ai tavoli ed entro un orario prestabilito. Anche cortei e manifestazioni saranno possibili ma solo a distanza di sicurezza e con obbligo di mascherina. Sì alle riunioni in casa, purché non siano eccessivamente numerose o affollate.

In molti casi, è previsto l’obbligo della prenotazione della prestazione. In tanti esercizi pubblici e commerciali resta necessario prenotare il servizio per poterne usufruire. Non si tratta, però, di un obbligo generalizzato. L’esempio più lampante, oltre ai parrucchieri e centri estetici, è l’accesso alle spiagge. Questo anche al fine di evitare assembramenti e confusione, con conseguenti problematiche relative alla possibile diffusione del virus.

Rimane l’obbligo fondamentale di rimanere in casa per chi lamenta un’infezione respiratoria o febbre con temperatura superiore ai 37,5 gradi.

Ricordiamo, infine, che resta in vigore l’obbligo di fornire le nostre generalità in quei negozi o ristoranti che lo chiederanno. La misura serve per garantire il tracciamento delle persone eventualmente entrate in contatto con soggetti positivi al Covid.