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Inflazione: al 5% a gennaio 2022

cambia il paniere Istat: dentro tamponi, saturimetro e sedie da PC
Tracce
Ph. Luca Martini / Tracce

Inflazione: al 5% a gennaio 2022

L’Istat nel paniere prezzi tiene in considerazione i tamponi, saturimetro e sedie da PC
 

Nella nuova misurazione Istat dell’inflazione ci siamo ormai abituati a vedere beni e oggetti che fanno parte della nostra nuova quotidianità; gli effetti del Covid ormai sono chiaramente visibili anche nel nuovo paniere prezzi del 2022.
 

Inflazione: nuovo paniere prezzi

L’Istat già lo scorso anno, aveva inserito nel paniere prezzi nuovi beni ormai facenti parte della quotidianità in piena pandemia da Covid19, come le mascherine e i gel disinfettanti. Ma quest’anno, quasi a voler sottolineare la nuova realtà nella quale gli italiani vivono da due anni, sono stati inseriti il saturimetro, psicoterapia individuale, test sierologico, molecolare e rapido per Covid-19. In una società che ormai lavora prevalentemente in Smart working o con modalità miste sono stati inseriti nel paniere prezzi anche la sedia da pc, friggitrice ad aria, poke take away.

Invero, i prodotti che compongono il paniere prezzi raccontano la società, l’impatto con i cambiamenti, il suo nuovo modo di relazionarsi con le novità, la costante evoluzione dei comportamenti di spesa delle famiglie. I prodotti che compongono il paniere utilizzato per gli indici dei prezzi al consumo quest'anno sono 1.772, tra questi però non ci sono più i cd; infatti, le famiglie italiane utilizzano maggiormente la musica streaming, new entry del 2022.

Secondo le stime preliminari, nel mese di gennaio 2022 l'inflazione e l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dell’1,6% su base mensile e del 4,8% su base annua, da +3,9% del mese precedente. (Prezzi al consumo (dati provvisori) - Gennaio 2022 (istat.it).  

Un record del carovita così alto non si registrava da aprile 1996, mese nel quale si registrò la medesima variazione.

L’indagine dell’Istat è stata effettuata su 80 Comuni, come già nel 2021. La copertura territoriale dell’indagine è pari all’83,3% in termini di popolazione residente nelle Province dei Comuni che partecipano alla rilevazione completa e sale al 90,3% per alcune tariffe e servizi locali.  

Sulla base dei suddetti 80 Comuni è stato rilevato che la marcata accelerazione dell’inflazione è dovuta prevalentemente ai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +29,1% di dicembre a +38,6%), in particolare a quelli della componente regolamentata (da +41,9% a +93,5%) e in misura minore ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (da +22,0% a +23,1%).

Sono considerati beni energetici ai fini del calcolo dell'aumento dell'inflazione tutti i tipi di gas, i carburanti e l'energia elettrica, mentre i beni energetici regolamentati includono le tariffe per l'energia elettrica, il gas per usi domestici, il gas da riscaldamento.

Ulteriore aumento dell'inflazione è dato dai beni alimentari, sia lavorati (da +2,0% a +2,4%) sia non lavorati (da +3,6% a +5,4%). I beni alimentari comprendono i generi alimentari (come ad esempio il pane, la carne, il pesce, i formaggi), le bevande analcoliche e le bevande alcoliche.

I beni alimentari lavorati raggruppano quei prodotti destinati al consumo finale che sono il risultato di un processo di trasformazione industriale (come i succhi di frutta, gli insaccati, i prodotti surgelati); mentre i beni alimentari non lavorati comprendono invece i prodotti non trasformati (carne fresca, pesce fresco, frutta e verdura fresca).

Concludendo, ulteriore parametro per calcolare l'inflazione sono i Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +2,3% a +3,5%); da segnalare, invece, il rallentamento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +3,6% a +1,4%).