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La Barbie

Ruth Handler, 1916-2002
Barbie
Barbie

Ruth Handler aveva la passione per i giocattoli. Suo marito, Elliott Handler, insieme a Harold “Matt” Matson, aveva fondato una piccola impresa per la fabbricazione di cornici per le fotografie, chiamata Mattel dall’unione dei nomi Matt e Elliot, ma dopo un anno Matson vendette la sua quota e la ditta cominciò a fabbricare accessori per le case delle bambole, giocattoli musicali e copie in plastica delle pistole e dei fucili che si vedevano nei primi telefilm western trasmessi dalla reti televisive americane.

Un giorno la Handler si mise a osservare la figlia Barbara che giocava con le bambole e si convinse che nel gioco le bambine proiettano i loro sogni e la loro visione di sé nel futuro. Decise così di progettare una bambola “adulta”, nella quale le bambine avrebbero potuto immedesimarsi durante i loro giochi.

Ma l’idea si concretizzò dopo un viaggio in Germania, quando la Handler vide la bambola Lilli, derivata da un personaggio dei fumetti creato da Reinhard Beuthien per il quotidiano “Bild-Zeitung” nel 1952. Beuthien aveva creato inizialmente un personaggio che raffigurava una bambina, ma al direttore non piacque, così mantenne il viso da bambina disegnandolo sul corpo di una sinuosa pin-up e la chiamò Lilli. Fu un successo straordinario.

Dopo qualche tempo venne prodotta la bambola che la raffigurava, venduta in una scatola trasparente insieme a una copia in miniatura del giornale. Quando la Handler la vide ne comprò alcuni esemplari e, tornata negli Stati Uniti, la rielaborò: la perfezionò e, particolare che si rivelerà di grande successo, ne curò gli accessori.

La bambola Lilli era infatti tutta in un unico pezzo, mentre la bambola della Handler prevedeva che gli accessori, come ad esempio le scarpe, fossero pezzi separati. In omaggio alla figlia Barbara la chiamò Barbie.

Il giocattolo uscì per la prima volta sul mercato nel 1959 con il nome completo di Barbara Millicent Roberts; due anni dopo la Handler e il marito le diedero un fidanzato, un dolce principe azzurro che chiamarono Ken, dal nome del secondogenito della coppia. La Barbie non fu solo un giocattolo, fu il sogno americano visualizzato in una bambola, e come tale divenne un fenomeno sociale, un modello perfetto sul quale proiettare i propri sogni. A oggi la Mattel ne ha prodotti oltre 30 versioni e più di un miliardo di esemplari.

Estratto da EUREKA! 100 INVENTORI + 100 INVENZIONI che ci hanno cambiato la vita. DeAgostini, 2009, ISBN 978-88-418-5531-7.