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Antitrust: sanzionata TripAdvisor per aver enfatizzato l’affidabilità delle recensioni

Il 22 dicembre, l’Antritrust ha condannato al pagamento di 500.000 euro la società TripAdvisor per pratica commerciale scorretta sulle recensioni online degli alberghi.

In particolare, l’Autorità con tale provvedimento ha vietato la diffusione e la continuazione di una pratica commerciale consistente nella divulgazione di informazioni ingannevoli sulle fonti delle recensioni, pubblicate sulla banca dati telematica degli operatori, adottando strumenti e procedure di controllo inadeguati a contrastare il fenomeno delle false recensioni. L’indagine, iniziata a partire dal 2011, è stata avviata in seguito alla segnalazione dell’Unione Nazionale Consumatori, di Federalberghi e di alcuni consumatori.

Secondo l’Antitrust, nel complesso TripAdvisor non usa pratiche sufficienti per verificare l’autenticità dei commenti. Inoltre, la società pubblicizza la propria attività mediante claim commerciali che, in maniera particolarmente assertiva, enfatizzano il carattere autentico e genuino delle recensioni, inducendo così i consumatori a ritenere che le informazioni siano sempre attendibili in quanto espressione di reali esperienze turistiche.

In realtà, afferma l’Autorità, una serie di verifiche sul funzionamento di TripAdvisor ha messo in evidenza che in molti casi nelle pagine dei singoli locali sono presenti recensioni non veritiere, scritte da persone che non hanno mai visitato quel posto. Inoltre, l’Antitrust ha anche scoperto alcuni casi di recensioni lasciate a esercizi commerciali ormai chiusi, ma che risultavano ancora aperti sul servizio.

La società, nella sua difesa, ha spiegato all’Autorità che anche se non si può escludere che un numero marginale e trascurabile di frodi si verifichi sul proprio sito, ciò non rende quest’ultimo non affidabile o il suo contenuto falso o fuorviante, aggiungendo che non è possibile impedire a un utente di scrivere una recensione inventata. I commenti falsi, secondo TripAdvisor, sono comunque pochi e facilmente identificabili nella maggior parte dei casi, condizione che permette a chi usa il servizio di capirlo e di dare credito alle recensioni più pertinenti.

A tal proposito, l’intervento dell’Antitrust punta a evitare che i consumatori assumano le proprie scelte economiche in ordine ai servizi resi dalle strutture turistiche ricercate sul sito, basandosi anche su informazioni pubblicitarie non rispondenti al vero.

Pertanto, l’Autorità ha applicato nei confronti di TripAdvisor una sanzione amministrativa pecuniaria per violazione degli articoli 20, 21 e 22 del Codice del Consumo e, oltre al pagamento della multa, la società dovrà procedere a rimuovere dal suo sito le frasi con cui enfatizza la veridicità e l’affidabilità delle recensioni dei consumatori.

(Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Provvedimento 22 dicembre 2014, n. 25237)

Il 22 dicembre, l’Antritrust ha condannato al pagamento di 500.000 euro la società TripAdvisor per pratica commerciale scorretta sulle recensioni online degli alberghi.

In particolare, l’Autorità con tale provvedimento ha vietato la diffusione e la continuazione di una pratica commerciale consistente nella divulgazione di informazioni ingannevoli sulle fonti delle recensioni, pubblicate sulla banca dati telematica degli operatori, adottando strumenti e procedure di controllo inadeguati a contrastare il fenomeno delle false recensioni. L’indagine, iniziata a partire dal 2011, è stata avviata in seguito alla segnalazione dell’Unione Nazionale Consumatori, di Federalberghi e di alcuni consumatori.

Secondo l’Antitrust, nel complesso TripAdvisor non usa pratiche sufficienti per verificare l’autenticità dei commenti. Inoltre, la società pubblicizza la propria attività mediante claim commerciali che, in maniera particolarmente assertiva, enfatizzano il carattere autentico e genuino delle recensioni, inducendo così i consumatori a ritenere che le informazioni siano sempre attendibili in quanto espressione di reali esperienze turistiche.

In realtà, afferma l’Autorità, una serie di verifiche sul funzionamento di TripAdvisor ha messo in evidenza che in molti casi nelle pagine dei singoli locali sono presenti recensioni non veritiere, scritte da persone che non hanno mai visitato quel posto. Inoltre, l’Antitrust ha anche scoperto alcuni casi di recensioni lasciate a esercizi commerciali ormai chiusi, ma che risultavano ancora aperti sul servizio.

La società, nella sua difesa, ha spiegato all’Autorità che anche se non si può escludere che un numero marginale e trascurabile di frodi si verifichi sul proprio sito, ciò non rende quest’ultimo non affidabile o il suo contenuto falso o fuorviante, aggiungendo che non è possibile impedire a un utente di scrivere una recensione inventata. I commenti falsi, secondo TripAdvisor, sono comunque pochi e facilmente identificabili nella maggior parte dei casi, condizione che permette a chi usa il servizio di capirlo e di dare credito alle recensioni più pertinenti.

A tal proposito, l’intervento dell’Antitrust punta a evitare che i consumatori assumano le proprie scelte economiche in ordine ai servizi resi dalle strutture turistiche ricercate sul sito, basandosi anche su informazioni pubblicitarie non rispondenti al vero.

Pertanto, l’Autorità ha applicato nei confronti di TripAdvisor una sanzione amministrativa pecuniaria per violazione degli articoli 20, 21 e 22 del Codice del Consumo e, oltre al pagamento della multa, la società dovrà procedere a rimuovere dal suo sito le frasi con cui enfatizza la veridicità e l’affidabilità delle recensioni dei consumatori.

(Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Provvedimento 22 dicembre 2014, n. 25237)