Parlamento e Consiglio UE: nuovo Codice doganale comunitario

Avvertendo l’esigenza che, come si legge nei "considerando", "di semplificare i regimi doganali e di tener conto del fatto che le dichiarazioni e le procedure elettroniche costituiscono la regola mentre le dichiarazioni e le procedure su carta costituiscono l’eccezione", il Parlamento Ue ha emanato ed istituito il nuovo Codice doganale comunitario che abroga sostituisce il precedente Codice istituito con Regolamento (CEE) n. 2913/92 del Consiglio, del 12 ottobre 1992 (più volte modificato ed integrato), che a sua volta si fondava sull’integrazione delle procedure doganali applicate separatamente nei rispettivi Stati membri negli anni ’80.

Il nuovo Codice, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale L145 del 4 giugno 2008 entra in vigore il 24 giugno 2008. Le disposizioni che richiedono norme di applicazione entraranno in vigore non prima del 24 giugno 2009

In sintesi, ecco alcune linee guida che emergono dal nuovo Codice doganale:

- facilitare il commercio legale e la lotta antifrode, che richiedono regimi e procedure doganali semplici, rapidi e uniformi; semplificando la normativa doganale, al fine di consentire l’uso di tecnologie e strumenti moderni e promuovere ulteriormente un’applicazione uniforme della normativa doganale e approcci aggiornati al controllo doganale, contribuendo in tal modo a fornire la base per procedure di sdoganamento semplici ed efficienti;

- tenere conto della buona fede della persona interessata nei casi in cui un’obbligazione doganale sorge di seguito a inosservanza della normativa doganale, consentendo così di minimizzare l’impatto della negligenza da parte del debitore;

- assicurare che, nei casi in cui l’operatore economico fornisce anticipatamente le informazioni necessarie per i controlli sull’ammissibilità delle merci basati sui rischi, il rapido svincolo delle merci costituisca la regola;

- prevedere norme semplici e comuni per i regimi speciali (transito, deposito, uso particolare e perfezionamento), integrate da una ristretta serie di norme per ciascuna categoria di regimi speciali, al fine di rendere semplice per l’operatore la scelta del regime appropriato, di evitare errori e di ridurre il numero di recuperi e rimborsi a posteriori:

- facilitare la concessione di autorizzazioni per diversi regimi speciali con una garanzia unica e sotto il controllo di un unico ufficio doganale e in tali casi dovrebbero vigere norme semplici riguardo all’insorgenza dell’obbligazione doganale.

(Parlamento Europeo e Consiglio, Regolamento (CE) del 23 aprile 2008 n. 450/2008 che istituisce il codice doganale comunitario (Codice doganale aggiornato)).

Avvertendo l’esigenza che, come si legge nei "considerando", "di semplificare i regimi doganali e di tener conto del fatto che le dichiarazioni e le procedure elettroniche costituiscono la regola mentre le dichiarazioni e le procedure su carta costituiscono l’eccezione", il Parlamento Ue ha emanato ed istituito il nuovo Codice doganale comunitario che abroga sostituisce il precedente Codice istituito con Regolamento (CEE) n. 2913/92 del Consiglio, del 12 ottobre 1992 (più volte modificato ed integrato), che a sua volta si fondava sull’integrazione delle procedure doganali applicate separatamente nei rispettivi Stati membri negli anni ’80.

Il nuovo Codice, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale L145 del 4 giugno 2008 entra in vigore il 24 giugno 2008. Le disposizioni che richiedono norme di applicazione entraranno in vigore non prima del 24 giugno 2009

In sintesi, ecco alcune linee guida che emergono dal nuovo Codice doganale:

- facilitare il commercio legale e la lotta antifrode, che richiedono regimi e procedure doganali semplici, rapidi e uniformi; semplificando la normativa doganale, al fine di consentire l’uso di tecnologie e strumenti moderni e promuovere ulteriormente un’applicazione uniforme della normativa doganale e approcci aggiornati al controllo doganale, contribuendo in tal modo a fornire la base per procedure di sdoganamento semplici ed efficienti;

- tenere conto della buona fede della persona interessata nei casi in cui un’obbligazione doganale sorge di seguito a inosservanza della normativa doganale, consentendo così di minimizzare l’impatto della negligenza da parte del debitore;

- assicurare che, nei casi in cui l’operatore economico fornisce anticipatamente le informazioni necessarie per i controlli sull’ammissibilità delle merci basati sui rischi, il rapido svincolo delle merci costituisca la regola;

- prevedere norme semplici e comuni per i regimi speciali (transito, deposito, uso particolare e perfezionamento), integrate da una ristretta serie di norme per ciascuna categoria di regimi speciali, al fine di rendere semplice per l’operatore la scelta del regime appropriato, di evitare errori e di ridurre il numero di recuperi e rimborsi a posteriori:

- facilitare la concessione di autorizzazioni per diversi regimi speciali con una garanzia unica e sotto il controllo di un unico ufficio doganale e in tali casi dovrebbero vigere norme semplici riguardo all’insorgenza dell’obbligazione doganale.

(Parlamento Europeo e Consiglio, Regolamento (CE) del 23 aprile 2008 n. 450/2008 che istituisce il codice doganale comunitario (Codice doganale aggiornato)).