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Passo indietro sul contributo unificato

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Ph. Fabio Toto / sul blu

Contributo unificato: che cos’è?

Il contributo unificato di iscrizione a ruolo è una tassa relativa agli atti giudiziari e riguarda i procedimenti civili, penali ed amministrativi. Introdotto il 1° marzo del 2002, il contributo unificato accorpa, oggi, diverse imposte: dalla imposta di bollo, alla tassa di iscrizione al ruolo, dai diritti di cancelleria, alle spese di chiamata in causa dell’ufficiale giudiziario.

Il contributo unificato trova applicazione in ciascun grado di giudizio e viene versata in base al valore della controversia giudiziaria, prendendo come punto di riferimento gli scaglioni individuati dalla legge.

 

Il contributo unificato nella manovra e le critiche

Con l’approdo della manovra in Parlamento, sono state avanzate negli ultimi giorni diverse proposte di intervento sul tema delle spese giudiziarie. Tra queste, molto risalto ha avuto l’art. 192 del disegno di legge di bilancio che, intervenendo  sull’art.16 del Testo Unico di spese di giustizia, introduce l’obbligo per il personale di cancelleria di impedire l’iscrizione al ruolo del procedimento civile nel caso di omesso pagamento del contributo unificato o nel caso in cui non sia corrispondente al valore della causa dichiarato dalla parte.

Diversi i “no” a tale proposta. Tra tutti, spicca il forte dissenso espresso dal Consiglio Nazionale Forense. Una «disposizione di dubbia costituzionalità» che subordina l’esercizio dell’azione giudiziaria al pagamento di una somma di denaro.

Posizione contraria espressa anche da parte dell’Organismo congressuale forense. Secondo l’Ocf, la norma sarebbe in pieno contrasto con l’articolo 24 della Costituzione, nella parte in cui l’accesso alla giurisdizione deve essere assicurato a tutti, senza discriminazioni di censo e senza che l’ammontare dei costi costituisca elemento di disuguaglianza. Inoltre, secondo Giovanni Malinconico, coordinatore dell’Ocf, si tratterebbe di una norma punitiva verso gli utenti, con la conseguenza che chi ha meno disponibilità economiche potrebbe rinunciare a chiedere giustizia.

 

Contributo unificato: le nuove posizioni dei Partiti

Dopo le proteste mosse dal mondo dell’avvocatura, arriva il cambio di posizione delle principali forze politiche.

Il Movimento 5 stelle, diffondendo una nota su tal tema, chiede l’intervento del Governo: «prevedere lo stop all'iscrizione a ruolo in caso di mancato o anche parziale pagamento del contributo unificato è un passaggio pericoloso per il diritto alla giustizia di cui deve godere ogni cittadino. (…) Una disposizione che mira al recupero di una tassa non può tradursi in denegata giustizia. Inoltre, l'addetto di cancelleria deputato alla ricezione degli atti non ha la legittimazione che gli consenta di poter rifiutare l'iscrizione a ruolo».

Secondo Piero De Luca (Pd): «è iniquo e sbagliato un provvedimento che vieti l'accesso alla giustizia perché non è stato pagato in anticipo un contributo unificato, o perché viene valutato non corretto rispetto al valore della causa». Dello stesso avviso il deputato leghista Jacopo Morrone: « in pratica il pagamento dovrebbe essere perfezionato prima dell'inizio del procedimento, pena la mancata iscrizione della causa a ruolo in caso di omesso o parziale pagamento. Non credo sia questa la strada maestra per snellire le procedure della giustizia ed evitare il congestionamento dei processi». Stessa presa di posizione per Fratelli d’Italia, unico partito di opposizione all’interno dell’arco parlamentare. Per Marta Schifoni, responsabile Fdi per le professioni: «si sta facendo passare un pericolosissimo ed iniquo diniego di accesso alla giustizia, scaricando sugli avvocati tutto il peso e la responsabilità di un tale vulnus.». Tutti i partiti, quindi, hanno accolto le proteste avanzate dall'avvocatura sulle nuove disposizioni.

 

Contributo Unificato: i nuovi interventi

Con il dietrofront espresso dalle principali forze politiche , ora le nuove norme sul contributo unificato saranno varate durante il passaggio del disegno di legge di bilancio in Parlamento. L’intenzione è quella di riformulare o, addirittura, cancellare la disposizione, eliminando l’ipotesi di pagamento anticipato del contributo unificato. Tale cambiamento sarà messo in moto già nelle prossime settimane: l’aula di Palazzo Madama ha iniziato in questi giorni la sessione di bilancio e il disegno di legge è stato assegnato alla Commissione  Bilancio del Senato in sede referente  e alle altre commissioni competenti in sede consultiva. I rapporti delle Commissioni sul contributo unificato dovranno essere inviate entro e non oltre il prossimo 23 Novembre.