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Pieter Bruegel il Vecchio: “La giustizia”, 1559, Museum Mayer van den Bergh, Anversa

La giustizia, 1559, Pieter Bruegel il Vecchio
La giustizia, 1559, Pieter Bruegel il Vecchio

L’opera

Hieronymus Cock (1517/18-1570), l'editore di Bruegel, incaricò l'artista di creare questo disegno a penna e inchiostro, e di eseguirlo in modo meticoloso, per una serie di stampe intitolate “Le sette virtù” (1559-1560). Cock aveva già pubblicato una serie di Breugel intitolata “The Seven Deadly Sins” proprio l'anno precedente. Breugel ha usato una tecnica molto lineare per questo disegno, che produce una chiarezza che ha permesso all'incisore di trasferire l'immagine senza difficoltà. In fondo, uno spazio è stato lasciato aperto per un detto latino destinato alla stampa: "Lo scopo della legge è o correggere colui che è punito, o migliorare gli altri con il suo esempio, o fornire che la popolazione viva di più in modo sicuro rimuovendo i malfattori'.

Il quadro è centrato su una personificazione della giustizia: una donna, con gli occhi bendati, una spada e una bilancia. Nelle molte altre scene, viene amministrata la giustizia e, come suggerisce la citazione, alcuni criminali non vengono risparmiati. Sebbene l'ambientazione e l'abbigliamento corrispondano a quelli familiari ai tempi di Breugel, i vari metodi di tortura e di esecuzione qui raffigurati erano destinati a migliorare la morale piuttosto che rappresentare la realtà.

Materiali, tecnica e dimensioni: penna e inchiostro marrone, 225 x 295 mm.

 

Dove

L’opera si trova ad Anversa ed è esposta presso il Museum Mayer van den Bergh.che si trova ad Anversa, in Lange Gasthuisstraat 19. Il museo altro non è che la collezione personale di Fritz Mayer van den Bergh, un uomo con ottimo gusto e una predilezione per pezzi del periodo gotico e rinascimentale provenienti dalla parte meridionale del paese. Il pezzo forte di una collezione di quasi 1.000 pezzi è la tela intitolata "Margherita la pazza" di Pieter Bruegel il Vecchio. Il museo è il primo al mondo a basarsi su un'unica collezione.

 

Chi

Pieter Bruegel il Vecchio  (Brabante 1525-30 - Bruxelles 1569) è stato un pittore, disegnatore e incisore, il più grande artista della prima metà del Cinquecento nel nord Europa. La documentazione circa la sua carriera è piuttosto scarsa, ciò che si sa è soprattutto grazie alla biografia estremamente elogiativa di Karel Van Mander, pubblicata nel 1604. Nel 1551 fu iscritto nella gilda dei pittori di Anversa e cominciò a lavorare per il mercante di stampe Pieter Coecke van Aelst. Nel 1552 intraprese un viaggio in Francia e in Italia, soggiornò a Roma e si spinse fino in Sicilia. La critica sottolinea la provenienza di Brueghel il Vecchio dallo studio di di Hieronymus Bosch e dalla sua fedeltà all'antica Scuola Fiamminga.
In effetti Brueghel attraversa varie fasi artistiche nel corso della sua vita, la prima si fonda sulla realizzazione di opere stilisticamente molto vicine a quelle del pittore fiammingo Hieronymus Bosh, per passare poi dalla realizzazione di paesaggi fantastici a quelli reali, e ciò in occasione del suo viaggio in Italia. Dopo aver sposato Mayeken Coecke, la figlia del suo maestro d’arte Coecke, Brueghel si stabilisce a Bruxelles, dove, dopo alcuni viaggi, riprende a dipingere, focalizzando la sua attenzione pittorica sul uomo ed sulla natura, nella nuova contrapposizione al manierismo dei maestri italiani, che predominava allora nei Paesi Bassi. Proprio in quegli anni, ossia nel 1563,  il pittore, ormai molto conosciuto, realizza una delle sue opere più splendide e famose: La Torre di Babele.
Il periodo compreso tra il 1565 ed il 1568 fu abbastanza prolifico per la produzione pittorica dell’artista, con la realizzazione di grandissime opere quali: la serie dedicata ai Mesi, Il paese della cuccagna ed il Banchetto nuziale. Brueghel ci ha lasciato circa una settantina di opere pittoriche, malgrado la sua attività si sia svolta nel corso di una vita relativamente breve.
Da ricordare la Tempesta raffigurante una mostruosa balena, simbolo della forza distruttiva della natura, i Cacciatori nella neve e la Mietitura, soggetti situati in immensi paesaggi dall'atmosfera vibrante.
I posteri hanno chiamato il pittore Pieter Brueghel il Vecchio per distinguerlo da Pieter Brueghel il Giovane, suo figlio primogenito, mentre invece il suo secondo figlio fu
Jan Brueghel il Vecchio o "Jan Velvet", anch’egli pittore ed entrambi i figli scrivevano il loro cognome come 'Brueghel', reinserendo la lettera 'h' che il padre aveva eliminato (per ragioni sconosciute) nel 1559.
Il maestro morì nel 1569; la salma fu inumata nella chiesa di Notre-Dame de la Chapelle, a Bruxelles, città dove visse per quasi tutta la sua vita, ma i due figli erano ancora bambini alla sua morte e quindi non poterono esserne allievi. (dal sito
Settemuse).

Per approfondire la sua vita e le opere dell’artista, clicca sul sito dell’enciclopedia Treccani.