Profilo femminile antico tra accuse e realtà comunicative di Benvegnuda Pincinella

GOREME, 2015
Ph. Alessandro Saggio / GOREME, 2015

Profilo femminile antico tra accuse e realtà comunicative di Benvegnuda Pincinella

 

La Santa Inquisizione, nata ufficialmente nel 1184 con la bolla Ad abolendam di papa Lucio III per contrastare i movimenti ereticali, si evolse nel corso dei secoli, estendendo la sua giurisdizione a questioni quali la stregoneria e la bigamia, e portando alla condanna di molte persone, anche attraverso l’uso della tortura e della pena capitale, in nome della difesa della fede; Tra le vittime Benvenuta Pincinella.

The Holy Inquisition, officially born in 1184 with the bull Ad abolendam of Pope Lucius III to counter heretical movements such as the stregonery, evolve dover the centuries, extending its jurisdiction to matters such as witchcraft and bigamy, and leading to the condemnation of many people, even through the use of torture and capital punishment, in the name of defending the faith. Among the victims Benvenuta Pincinella.

 

1. Cognizione biografica

Donna Benvenuta (Benvegnuda) detta Pincinella dal nome acquisito dal marito (Pincinello) conosciuta anche come Benvenuta Pincinello, una donna condannata a morte con l’accusa di stregoneria, il tutti in Brescia nel 1518. In origine proveniente da Nave, nelle vicinanze bresciane, fu messa sotto processo nel giugno 1518 all’interno delle mura conventuali di San Domenico in Brescia. Della sua scena storica abbiamo notizie per il merito degli studi condotti  da Marino Sanuto. Raggiunta l’età di sessanta anni al tempo di esposizione processuale di cui la figura principe del processo è  Lorenzo Mggi, vicario dell’inquisitore di Brescia Girolamo da Lodi, praticava l’opera di guaritrice e sensitiva; sollevata l’accusa contro di lei per aver affatturato diverse genti, contribuito alla morte di infanti, aver provocato tempeste, di aver partecipato al sabba; quell’adunanza segreta di streghe e stregoni che invocano demoni e praticano rituali diabolici al passo del Tonale, aver praticato incantesimi ad amorem. Nonostante i macigni d’accusa, Donna Benvenuta godeva di fama e conoscibilità soprattutto come guaritrice, a Lei erano ricorse persone importanti come il conte Bernardino di Sodron. Il suddetto la invitò nella sua dimora per due mesi a causa della grave malattia contratta dal figlio, facendogli infrangere la reclusione domiciliare comminatale in un antecedente processo. Anche il podestà di Brescia, Sebastiano Giustiniani, l’aveva fortemente voluta in casa sua per curare una delle figlie ritenuta affatturata. Benvenuta, confessò di aver intrattenuto intimità con un demone, che lei chiamava Giuliano, che l’aveva aiutata a guarire le persone e il cui membro virile era sempre di una temperatura bassissima, gelido, e di aver partecipato ad una danza notturna condotta “da una bela dona vestita di veludo negro, la quale se adimandava la signora del luogo (limpido riferimento alla domina ludi) et teniva, una croce negra in man, et vegnivano alcuni soi baroni vestiti ben, et pigliavano questa croce de man alla signora, et se la getavano in terra e tutti li usavano sopra carnalmente, et poi saltando zapavano suso in despretio” aggiungendo,  che, tutti ritenevano tale signora una dea e che, al gioco partecipavano persone di ogni condizione sociale, mescolandosi carnalmente tra loro. Considerata relapsa ergo, recidiva nei suoi peccamina, Benvenuta fu consegnata al braccio secolare con sentenza emanata il 29 giugno 1518 (Vedi in merito: G. Farinelli, E. PaccagniniProcesso per stregoneria a Caterina de Medici 1616-1617, ed. Rusconi, Milano 1989. Ancora: “I diari di Marin Sanuto, vol. XXV, Venezia 1889, coll. 632-650). Si ricordano sul tema gli studi condotti da Daniele Santarelli e Domizia Weber Ereticopedia. Org 2020.j.

 

1.1. Differenti percezioni storiche della stregoneria

La distinzione fondamentale per affrontare il discorso della caccia alle streghe è sicuramente quella che concerne il grande spartiacque tra cattolici e protestanti. Sostanzialmente la differenza citata risiede, nei sistemi giuridici e nelle strutture ecclesiastiche: nei paesi cattolici, con istituzioni come l’inquisizione e la presenza di tribunali ecclesiastici, i processi erano più centralizzati e potevano esserci conflitti di competenza. Nei paesi protestanti, invece, la competenza dei giudici civili era esclusiva e non esisteva l’inquisizione, anche se ciò non elimina la caccia alle streghe che poteva essere influenzata da dinamiche locali e da un contesto di forte intolleranza religiosa. Nei Paesi di matrice  cattolica abbiamo delle procedure centralizzate: In nazioni come la Spagna e Italia, i processi tendevano ad essere più centralizzati, con una gestione più coordinata delle accuse. Nei Tribunali ecclesiastici come l’inquisizione, poteva portare a conflitti di competenza con i tribunali civili, che spesso risolvevano  la questione a favore di questi ultimi. In alcune aree come la Francia, la tortura era uno strumento giudiziario utilizzato nel processo, e la dottrina della possessione diabolica era più presente. Nei Paesi protestanti come Inghilterra e Germania settentrionale, non esisteva l’inquisizione, e la competenza dei giudici era esclusiva per i processi di stregoneria.

In Inghilterra, ad esempio, non si faceva ricorso alla tortura giudiziaria e i giudici si concentravano sulle denunce di maleficio piuttosto che sulla possessione diabolica. La caccia alle streghe era forte soprattutto nei territori di conflitto tra protestanti e cattolici, fungendo anche come strumento per eliminare opposizioni politiche e religiose.

Le basi dottrinali su Satana, demoni e stregoneria erano in gran parte le stesse sia tra i cattolici che tra i protestanti, poiché attingevano alle medesime fonti scritturali. In entrambi i casi la fine della caccia alle streghe fu legata al disinteresse progressivo dei magistrati e alla diminuzione delle accuse, specialmente verso la fine del XVII secolo.

 

1.2. Particolarità storiche

Benvegnuda Pincinella definita e riconosciuta come la “stria de Nave” era una guaritrice maga-fattucchiera del XV secolo, originaria di Nave nel Bresciano, condannata non solo per le sue pratiche magiche ma per rapporti intrattenuti col demono stesso; sicuramente esperta in erboristeria riusciva a trattare delle patologie lievi ma non morbosità o malattie conclamate. Le accuse principali che la vedono coinvolta includevano infatti la causazione di peggioramenti o malattie primarie, intimità demoniache con lo spirito maligno denominato Zulian e la conduzione di ritualità notturne. Sottoposta a processo e torturata, Pincinella diede confessione spontanea di aver avuto rapporti carnali con Zulian, che veniva descritto come un diavolo consigliere e di aiuto nei rituali; confessa i rituali notturni in presenza dello stesso diavolo con altri in un totale Habitat di festa e licenzioso, per tali ragioni fu condannata al rogo e giustiziata in Piazza Loggia a Brescia. Il clima a dir poco “terroristico” diffuso all’epoca della caccia alle streghe, è palpabile; donne che si caratterizzavano e distinguevano per le loro conoscenze, indipendenza, capacità taumaturghe venivano tacciate di stregoneria e per tali ragionei silenziate con la condanna a morte. La notorietà di Benvenuta è lineare, le persone più influenti di Brescia come il podestà Giustiniani ed il conte Bernardino di Sodron fecero di lei una “santa” guaritrice, degna di attenzione e premura. La reputazione goduta non fece grandezze per proibire o evadere il “giustizialismo”.

 

2. Dettagli e frammenti di riti spirituali e processuali

La Santa Inquisizione non ebbe un periodo unico di c.d. “piena attività” ma si distinse in diverse fasi e istituzioni, con periodi di azione distinti, tra cui l’inquisizione propriamente medievale (XII- XVI sec.) quella spagnola (1478-1820) a seguire, l’inquisizione portoghese (1536-1821) ed infine l’inquisizione romana (1542-1965). L’attività più pregna e organizzata si concentrò in alcuni periodi, come la lotta agli eretici (Catari e Valdesi) nel XIII sec. O la persecuzione degli ebrei convertiti e degli “eretici” contro il potere monarchico in Spagna. La Santa Inquisizione contro le streghe fu attiva in maggior misura tra la fine del XV sec. E la prima metà del XVII sec., con due ondate principali: una dal 1480 al 1520 e un’altra dal 1560 al 1650. Sebbene l’inquisizione medievale sino alla metà del XVI sec. Perseguisse anche la magia e la stregoneria qualora considerate eresia, la caccia alle streghe si intensificò e raggiunse piena e ferma organizzazione con l’inquisizione Romana, nata nel XVI sec.: Quest’ultima fu istituita nel 1542, con una commissione centrale di cardinali inquisitori, rafforzò la repressione delle eresie e delle pratiche magiche. Si cominciò a diffondere il c.d.  Malleus Maleficarum: manuale dei cacciatori di streghe, pubblicato da Heinrich Kramer nel 1486, fornì la base teorica per la persecuzione delle streghe, collegandole al diavolo. Tecnicamente ci si accingeva ad un interrogatorio diretto. L’interrogatorio delle presunte streghe da parte dell’Inquisitore, includeva un giuramento, domande specifiche per ottenere una confessione, e spesso, l’utilizzo della tortura o la minaccia di essa somministrava la paura necessaria per non ritrattare o negare quanto si contestava. I verbali venivano registrati in latino e le confessioni venivano verificate ex post, anche attraverso ripetute sedute per confermare le dichiarazioni ottenute sotto tortura.

 

2.1 Convinzioni peculiari degli ebrei

  Nel quarto atto del “Mercante di Venezia” di William Shakespeare verosimilmente databile tra  il 1596 e il 1598, l’ebreo Shylock si converte al cristianesimo pur di scampare alla pena capitale. Degli stessi anni all’incirca sono una serie di documenti mantovani inediti studiati da Tamar Herzig in un articolo intitolato “The Hazards of Conversion: Nuns, Jews, and Demons in Late Reinassance Itay” uscito nella famosa rivista “ Church History” del 2016. Tramite codesto ritrovamento la studiosa, docente di Storia moderna presso l’Università di Tel Aviv, ricostruisce alcune vicende riconducibili al clima religioso postridentino (conversione degli ebrei, possessioni diaboliche, caccia alle streghe e monachesimo femminile) degne di sempre studio. La studiosa ci rivela che, con il tentativo di riaffermare la propria universalità dopo la Riforma, la Chiesa cattolica iniziò la campagna di conversione degli ebrei. I numeri restano incerti, ma si stima che gli sforzi compiuti –che includevano tra l’altro la creazione di Case dei catecumeni nelle città principali- fecero si che almeno un membro per famiglia si convertisse, dalla metà del Cinquecento fino alla fine del Settecento.

Nonostante sia frequente associare gli ebrei alle pratiche demoniache ed alla magia nera, fù esiguo il numero di donne ebree coinvolte in processi di stregoneria  nell’Europa dei secoli XVI e VII. Le guaritrici e cartomanti ebree accusate di pratiche magiche e superstiziose venivano solitamente assolte o condannate a pene lievi. E’ un dato oggettivo che Judith Franchetta sia stata l’unica donna ebrea, giustiziata per stregoneria nella penisola italiana. L’accusa principale fu quella di aver causato la possessione demoniaca di una monaca, che in precedenza era un’ebrea. Si tratta, di una punizione assai dura che mette in evidenza l’ansia profonda nel trattare il caso di una suora convertita, che stava avendo dei ripensamenti sulla sua conversione. Tutta la vicenda dimostra comunque il significato simbolico che l’élite italiane attribuivano alla monacazione di giovani donne ebree post Concilio di Trento.

 

2.2 Distinzione delle streghe in Europa

Le differenze nella caccia alle streghe in Europa riguardano l’intensità (più frte in Germania e nel Nord Europa); il ruolo dell’Inquisizione (più centrale in Italia) ; il tipo di accusati (in Italia era più comune il “maleficio” rispetto ai “patti demoniaci” del Nord);  le modalità di esecuzione (più frequente l’impiccagione e l’impiccagione seguita dal rogo, anziché il rogo puro) e l’organizzazione dei processi (più centralizzati e legali in alcune aree come ad es. la Svizzera, meno regolamentati altrove).

Focus Geografico

Nel Nord Europa e Germania i processi erano più diffusi e violenti, con un focus sui “patti demoniaci” e una maggiore centralizzazione del potere, come in Svizzera. In Italia L’Inquisizione cattolica e i tribunali locali avevano un ruolo significativo nei processi, ma le autorità locali mantenevano frequentemente l’ultima parola in merito. In Nord Europa, le accuse erano spesso legate ad un contesto di eresia e pratiche demoniache, con una maggiore enfasi sul potere del  demonio, come nel caso della bolla pontificia del 1484. Nel Nord Europa le accuse più comuni erano legate ai “patti demoniaci” e alla stregoneria come un vero e proprio culto del diavolo. In Italia le accuse di “maleficium” (l’uso della magia per causare danni) erano più frequenti, affiancate da accuse di eresia.

 

3. Cadenze procedurali dell’Interrogatorio

L’accusata veniva fatta giurare sui vangeli e, frequentemente, le venivano poste domande dirette sulla famiglia per individuare possibili legami con il demonio o gli spiriti infernali, poiché si riteneva che i figli fossero educati e guidati dal demonio.

Questo in prima battuta, seguivano domande specifiche: Venivano posti quesiti predefiniti, come quelle riportate nel Malleus Maleficarum, per spingere l’accusata a confessare la sua colpevolezza, i suoi legami con il diavolo e la partecipazione ai riti satanici sabba. Ancora, si procedeva alla Registrazione delle dichiarazioni, ovvero, le risposte date venivano trascritte dall’inquisitore, che, annotava le frasi o parole dell’accusata durante tutte le sedute. Si procedeva a Tortura nel caso l’accusata negasse o cambiasse opinione o versione, e vi erano seri e concreti indizi di colpevolezza, l’inquisitore ricorreva alla tortura. La tortura poteva durare circa mezz’ora, seguita da brevi pause prima di un successivo interpello interrogatorio per far ripetere la confessione. Tutto si concludeva con la Verifica della confessione: la confessio ottenuta poteva essere negativa, positiva oppure ambigua. Le dichiarazioni spontanee erano considerate più importanti di quelle estorte tramite torture.

Gli obiettivi erano puntuali: 1) Caccia alle streghe; ottenere una confessione piena che, venisse utilizzata per condannare l’accusata, con l’accusa di aver fatto patti con Satana, causato malefici o partecipato ai sabba. 2) Verbali in lingua latina: Le domande venivano poste solamente in latino e le risposte trascritte in volgare  nei verbali del processo. Infine v’era la Ripetizione delle questioni poste: Per verificare la sincerità della confessione e la coerenza delle affermazioni in risposta, si ripetevano a stillicidio le domande già poste in sedute precedenti.

Come risorsa bibliografica di riferimento sul tema caccia alle streghe non si può omettere “Stack” ed includere opere fondamentali come “La caccia alle streghe in Europa” di Brian P. Levack, che analizza il fenomeno storico e culturale in modo rigoroso, evidenziando il contesto del XV-XVIII secolo in cui migliaia di persone, per lo più donne, vennero processate e condannate a morte per stregoneria. Altre fonti utili sono l’articolo di Rai Cultura sulla bolla pontificia e il ruolo dei domenicani e approfondisce la figura della strega ed il legame con il Malleus Maleficarum conosciuto come martello delle streghe; un manuale scritto da Kramer e Sprenger che fornì le indicazioni su come identificare, processare e punire le streghe, contribuendo in modo significativo all’intensificazione delle persecuzioni.

 

4. Conclusioni

Ritenuta relapsa, Benvenuta fu consegnata al braccio secolare con sentenza del 29 giugno 1518.

Fu bruciata viva sul rogo in Piazza della Loggia a Brescia, nel periodo più forte di caccia e persecuzione alle streghe nella Valle Camonica, che ha coinvolto migliaia di persone e culminato in questo atto di esecuzione umana pubblica e ricordata come sacrificio della stria de Nave.