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San Quintino: il suggello dell'imperatore Carlo V

La vittoria di Emanuele Filiberto di Savoia il 10 agosto 1557
San Quintino
San Quintino

Emanuele Filiberto di Savoia, comandante dell'esercito spagnolo delle Fiandre, marciò su Parigi alla testa di un esercito di 3.500 fanti spagnoli, tedeschi e valloni, 12.000 cavalieri e numerosa artiglieria.

Si trovò però la strada sbarrata dalla fortezza di S. Quintino, cui posa l'assedio. A difesa della città mosse il connestabile di Montmorency con 5.000 cavalieri e 18.000 fanti francesi e tedeschi. Egli tentò di entrare in città di sorpresa, evitando la battaglia, ma la sorpresa fallì ed egli fu costretto ad accettare il combattimento, mentre tentava di mandare rinforzi nella piazza a mezzo di barche, che sorprese, si arresero o si capovolsero.

Emanuele Filiberto ordinò allora ai suoi uomini di avanzare contro i Francesi, il cui esercito era appesantito da ogni sorta di impedimenti: si ebbe una serie di scontri tra le avanguardie, in cui generalmente gli uomini del Savoia ebbero la meglio.

Per di più scoppiò un violento temporale che sparse il panico tra i già scossi combattenti francesi, mentre favoriva gli Spagnoli, rendendoli vincitori. I Francesi vennero circondati ed i 12.000 cavalieri di Emanuele Filiberto si gettarono contro di loro partendo alla carica. I Francesi tentarono di resistere schierandosi in quadrato, ma le artiglierie spagnole ne fecero strage.

Più di 10.000 furono i morti francesi. 300 nobili e 3 mila soldati vennero fatti prigionieri.

Prigioniero cadde anche il connestabile di Montmorency, che era rimasto gravemente ferito. Tutte le artiglierie ed i carriaggi caddero nelle mani di Emanuele Filiberto.

Dopo pochi giorni, la fortezza di S. Quintinoi, senza più speranza di soccorso, si arrendeva.

 

Tratto da BATTAGLIE. Dizionario storico illustrato, di Francesco Valori, casa editrice Ceschina, Milano. Filodiritto rimane a disposizione per accogliere richieste sui diritti.

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