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Seconda guerra mondiale: la battaglia di Gorlowka

 Piero della Francesca, Storie della Vera Croce, Cappella Bacci, Arezzo
Ph. Antonio Zama / Piero della Francesca, Storie della Vera Croce, Cappella Bacci, Arezzo

La notte del 23 ottobre 1941 la divisione italiana « Celerò » (che faceva parte dello C.S.I.R.) iniziava la sua avanzata in direzione Rykowo-Gorlowka-Nikitowka facendo uso principalmente della cavalleria, che avrebbe dovuto occupare i ponti sul Krovoi-Torez e proseguire poi verso Gorlowka. Nonostante la resistenza avversaria il reggimento « Savoia » riuscì a costituire una testa di ponte e ad allargare la sua occupazione per oltre cinque chilometri. L'altro reggimento di cavalleria, il « Novara », raggiungeva il Krovoi-Torez a Skotowoje, ove era accolto da vivo fuoco di artiglieria e di mortai, ma i reparti avanzati del reggimento caricavano con tale impeto da impedire al nemico di far saltare il ponte: essi poterono così attestarsi oltre il fiume ad appena tre chilometri di distanza dal « Savoia ».

Frattanto notizie riferite dalla esplorazione e dai prigionieri annunziavano che Gorlowka era difesa da due divisioni sovietiche (la 74° e la 296°) ben dotate di artiglieria, mortai ed armi automatiche. Il generale Messe, comandante dello C.S.I.R., ordinava quindi alla «Celerò» di sospendere la sua azione.

Contrattacchi nemici venivano respinti. Frattanto l'attività operativa dei Russi aumentava in quanto da parte sovietica si tentava di costituire una linea difensiva che impedisse, od almeno ritardasse, l'avanzata delle truppe italiane su Gorlowka. Si decise quindi di riprendere il movimento in avanti.

La mattina del 25 ottobre il XX battaglione bersaglieri, che puntava verso nord-est in direzione di Rykovo, venne attaccato da forze nemiche soverchianti, ma resisté valorosamente, appoggiato dagli artiglieri di un battaglione motorizzato del 52° artiglieria « Torino » che aveva raggiunto la divisione. Il 26 ed il 27 ottobre il « Novara » fu nuovamente attaccato dal nemico, ma respinse ogni assalto, riuscendo anche a disimpegnare 1'80° fanteria, che nella sua marcia su Gorlowka era stato fermato sul Krovoj-Torez e minacciato di accerchiamento.

Il 27 ebbero luogo nuovi scontri di cavalleria e di bersaglieri, ma in sostanza le forze dello C.S.I.R. erano state costrette a fermarsi per cinque giorni sul Krovoj-Torez, subendo perdite notevoli. II 29 ottobre, mentre la divisione « Torino » manteneva faticosamente il contatto col XLIX Corpo d'armata tedesco, la « Celere » riprendeva la marcia verso Rykowo: il 1° novembre il 3° bersaglieri sorprendeva il nemico valicando una zona che i Russi ritenevano intransitabile. Più dura l’azione nella zona di Gorlowka, dove il maggiore sforzo fu sostenuto dalla divisione « Pasubio ».

All'alba del 1° novembre le compagnie esploranti del II e III battaglione dell'80° fanteria prendevano contatto ai margini dell'abitato con le prime formazioni avversarie. Il fuoco si andò intensificando man mano che le truppe italiane si avvicinavano alla città.

Le batterie russe battevano infatti i passaggi obbligati con tiro molto preciso. Raggiunto l'abitato, il combattimento si frazionò in una serie infinita di scontri nel dedalo delle vie, delle piazze, delle costruzioni industriali. La sera gli Italiani avevano occupato appena i sobborghi della città. All’alba del 2 novembre si riprese l'attacco all'arma bianca ed a colpi di bomba a mano.

Gli Italiani superarono ogni resistenza ed alla sera del 2 Gorlowka era ormai presa. Alla conquista della città parteciparono, nella fase finale, anche il «Novara» ed il 3° bersaglieri. La divisione « Pasubio » ebbe 22 morti e 113 feriti. Si ignorano le perdite dei Russi.