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Tumori: prevenzione i nuovi test genomici e quel colpevole ritardo

panchina terza
Ph. Luca Martini / panchina terza

Nell’ambito della prevenzione dei tumori i test genomici sono la nuova frontiera per anticipare le cure oncologiche ma, ad oggi, le risorse disponibili risultano non erogate.

test Ngs (Next generation sequencing) sono test genomici avanzati che individuano le mutazioni genetiche alla base della formazione dei tumori e rappresentano un importantissimo strumento di prevenzione e tutela della salute dei cittadini, nella misura in cui consentono di impostare cure oncologiche localizzate non più sulla sola neoplasia, bensì sulle mutazioni geniche dalle quali origina la patologia.

L’effettuazione di questi test è un presupposto imprescindibile per la cura: infatti, è dalla capacità di profilare i tumori e di identificare le alterazioni sottostanti che dipende la possibilità di impostare terapie oncologiche di precisione, già approvate in Europa.

L’articolo 19-octies del decreto-legge n. 137 del 2020 (cosiddetto decreto Ristori) convertito, con modificazioni, dalla legge n. 176 del 2020 ha autorizzato per l'anno 2021 la spesa di 5 milioni di euro da destinare per il potenziamento dei test Ngs di profilazione genomica dei tumori.

Il comma 2 del medesimo articolo impegna il Ministero della salute ad adottare, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, un decreto attuativo, con riguardo alla destinazione e alla distribuzione delle risorse allocate entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della norma.

Ad oggi, sottolinea Filodiritto tale decreto non risulta ancora adottato.

Cosa c’è di più importante nel garantire la prevenzione dei tumori?