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Vaccini spray, con cerotto o microchip: la rivoluzione

Nuove modalità che cambieranno il mondo e salveranno l'umanità
Nuovi vaccini
Ph. Luca Martini / Nuovi vaccini

La professoressa e virologa italiana Ilaria Capua, in una recente intervista al Corriere della Sera, fa il punto sullo stato dell’arte del vaccino, ipotizzando nuovi importanti e rivoluzionari scenari.

Vaccini e Covid-19: cosa è successo veramente?

Ilaria Capua lascia intendere quanto da tempo si sospetta, ovvero la produzione (volontaria o involontaria) del virus Covid-19 in laboratorio.

Dice la professoressa: “Se l’OMS, oltre un anno dopo il fatto, decide di spedire un gruppo di esperti in Cina per cercare di stabilire che cosa è successo, un motivo c’è. E il motivo che serpeggia nel fondo è che è accettato e risaputo che in alcuni laboratori del mondo esista la tecnologia per alterare virus naturali più o meno innocui e trasformarli in stipiti virali potenzialmente pandemici. Esemplifico: l’ipotesi che Sars-Cov-2 possa essere figlio di un virus generato in laboratorio è ritenuta plausibile al punto tale da dover mandare una squadra di esperti a verificare cosa è successo in quel laboratori”.

Vaccini: le nuove frontiere per sconfiggere il virus

A questo punto, con il Covid-19 ormai diffuso in tutto il mondo, il vaccino rimane l’unica maniera per sconfiggerlo definitivamente. Ma quali strade nuove si possono percorrere? E in che maniera?

Ilaria Capua pare non avere dubbi: serve un approccio al vaccino molto più agile e veloce, un fai da te in sicurezza, possibilmente prima che si sia diffusa e propagata la pandemia.

“Ci vuole una strategia che si basi sull’abbandono (finalmente) della catena del freddo per conservare, distribuire e somministrare i vaccini. Un mondo totalmente interconnesso deve capire che i vaccini del futuro dovrebbero essere recapitabili per posta e auto-somministrabili. Niente file, niente chiamate, niente viaggi in tanta malora per questa puntura salvavita”.

Vaccini: cosa c’è allo studio?

L’Università di Pittsburgh, già alla fine del 2020, ha annunciato l’avvio di sperimentazioni su vaccini spray da utilizzare in piena autonomia.

Gli scienziati americani hanno infatti isolato la più piccola molecola biologica che a oggi è in grado di neutralizzare in modo specifico e preciso il virus SARS-CoV-2.

Si tratta, infatti, di una componente anticorpale, dieci volte più piccola di un anticorpo normale a grandezza naturale, utilizzata per sviluppare un farmaco chiamato Ab8 per un possibile uso terapeutico e profilattico per trattare e sconfiggere il Coronavirus.

Le dimensioni così microscopiche renderebbero il farmaco ideale per una possibile somministrarlo tramite inalazione (spray) sotto forma di vaccino capace di prevenire e trattare l’infezione causata dal virus Covid-19.

Vaccini: gli spray, i cerotti e i chip

La conferma ci viene oggi, alcuni mesi dopo l’annuncio dell’Università di Pittsburgh, dalla professoressa Capua, che, sempre nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, parla di vaccini utilizzabili “… in formato cerotto, spray, chip che possono arrivare a destinazione anche senza un involucro gigantesco e refrigerante, che a oggi si è mostrato uno dei principali colli di bottiglia della logistica”.

La professoressa conclude l’intervista parlando di una vera e propria rivoluzione della forma di utilizzo del vaccino, che “… plasmerà il futuro delle nostre società e proprio per questo motivo al tavolo ci devono stare tutti”, e bisognerà farlo prima possibile “perché questo momento di consapevolezza non ripasserà fino alla (ahimè) prossima pandemia”.