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Attualità - Fisco: calano nel 2017 le liti pendenti, ma il loro valore complessivo supera ancora i 50 miliardi di euro

Attualità - Fisco: calano nel 2017 le liti pendenti, ma il loro valore complessivo supera ancora i 50 miliardi di euro
Attualità - Fisco: calano nel 2017 le liti pendenti, ma il loro valore complessivo supera ancora i 50 miliardi di euro

Non si placano le liti tra Fisco e contribuenti ma il loro numero cala leggermente. Le liti pendenti, infatti, arrivano a toccare un valore di 50,4 miliardi di euro e, per la prima volta, le cause in attesa di definizione scendono sotto le 420 mila unità, attestandosi a 417.250.

Un dato interessante, dovuto al fatto che nel 2017 le controversie decise dai giudici di merito (quasi 263 mila) hanno superato quelle depositate (212 mila), con una riduzione del 18% rispetto al 2015 e di quasi il 9% rispetto al 2016.

I motivi di questa diminuzione sono da individuarsi nell’introduzione del contributo unificato (in sostanza, fare causa, oggi, costa di più), nei processi di mediazione tra contribuente e Agenzia delle Entrate, che, dal 1 gennaio scorso, riguardano gli atti fino a 50mila euro, e nell’utilizzo del ravvedimento operoso attraverso le lettere di compliance arrivate a circa 1,5 milioni nell’anno appena trascorso.

Questi dati, aggiornati al 15 gennaio 2018, sono stati forniti dal Consiglio di presidenza della giustizia tributaria (Cpgt) a margine dell’apertura dell’anno giudiziario.

Il primo presidente della Suprema corte, Giovanni Mammone, ha chiarito che le liti pendenti tributarie nel grado di legittimità sono circa la metà del totale delle cause civili mentre un ricorso nuovo su tre presentato nel corso del 2017 attiene le materie fiscali.

Il dato, sottolinea il Presidente, resta comunque preoccupante: nella sezione tributaria della Cassazione si rileva un eccesso di ricorsi in terzo grado anche su questioni per le quali l’orientamento giurisprudenziale è consolidato, provocando un intasamento dell’attività della Corte.

Anche il Presidente del Cpgt, Mario Cavallaro, ha condiviso il generale stato di preoccupazione: «Dei 50 miliardi di valore delle cause pendenti, 25,3 miliardi sono in primo grado ed altri 25 circa sono in appello. Per quanto riguarda l’esito dei processi in Cassazione, la percentuale di successo per lo Stato, cioè l’Erario, è di due terzi, contro un terzo a favore del contribuente».

Un dato preoccupante, dunque, è la minore capacità di definizione delle cause, in particolar modo in primo grado. Negli ultimi due anni la diminuzione delle liti decise ammonta al 12,3 per cento. Il dato, però, potrebbe derivare anche dalle due rottamazioni avvenute: quella delle cartelle, la cui adesione è vincolata alla rinuncia alle liti in corso, e quella dedicata ai contenziosi pendenti scaduta lo scorso 2 ottobre.

Consiglio di presidenza della giustizia tributaria (Cpgt) – dichiarazioni rese durante l’apertura dell’anno giudiziario