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Basta Covid! Le dieci serie televisive da vedere

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Ma sì, avanti, diciamocelo.

Siamo stanchi di parlare sempre e solo di Covid-19.

Che poi, ammettiamolo, stare in casa per tutto questo tempo ci è sì costato sacrificio, ma ci ha anche permesso di prenderci tempo, il nostro tempo, per fare quelle cose che rimandavamo da tempo.

Tra queste, anche vedere, finalmente, le serie migliori trasmesse dalla TV negli ultimi anni.

Un giudizio partigiano, si intende, diverso per ciascuno di noi.

E se non l’abbiamo ancora fatto, ecco l’occasione perfetta per riparare.

Queste, per me, le dieci serie da vedere ora, in tempo di Coronavirus.

Non necessariamente le più belle, a volte sì, ma anche quelle che, ora, in queste settimane, mi paiono le più adatte.

Buon divertimento!

1. Al primo posto non può non esserci Breaking Bad, quella che, lo dico subito, è per me la serie migliore di tutti i tempi. Cinque stagioni, in onda dal 2008 al 2013, progettate magistralmente da Vince Gilligan, con un cast stratosferico, tra i quali brillano Bryan Cranston, il protagonista, Giancarlo Esposito, nella parte di Gustavo Fring e Jonathan Banks nei panni di Mike. Una storia incredibile eppur perfetta, quella di Walter White, un professore di chimica che scopre di avere un tumore e, per garantire un futuro sicuro alla famiglia, accetta di realizzare metanfetamine insieme a un suo allievo e piccolo spacciatore, Jesse, finendo pian piano in un mondo di spaccio e di cartelli della droga dal quale sarà risucchiato, e nel quale non si capirà più quali sono i buoni e i cattivi. Un capolavoro, una sceneggiatura perfetta, tempi incredibili, da vedere assolutamente.

2. Al secondo posto lo spin-off di Breaking Bad, Better call Saul, stessa produzione, che mette a fuoco le vicende di un avvocato interpretato da Bob Odenkirk, grande attore brillante, qui alle prese con un ruolo grottesco e complesso, che tocca tutte le corde della recitazione. Un piccolo avvocato molto ambizioso, Saul Goodman, che esercita nel Nuovo Messico, cerca di smarcarsi dall'eredità pesante di un fratello maggiore celebre avvocato, buttandosi a capofitto nel mondo legale, intrufolandosi tra i cartelli della droga, malviventi e persone pericolose, finendone avviluppato. Partito per gioco nel 2015 e giunto quest'anno alla quinta stagione, si è rivelato un grande successo. La sesta, ahimè, sarà anche l'ultima. Per una delle serie televisive migliori degli ultimi anni.

3. Io che non sono un grande amante delle storie gialle, ho gridato al miracolo quando ho visto le tre stagioni di Broadchurch, una fiction britannica della BBC ideata da Chris Chibnall, trasmessa dal 2013 al 2017. Il protagonista, David Tennant, indimenticato Doctor Who, indaga sull'omicidio di Danny, un bambino ritrovato su una spiaggia di Broadchurch, un piccolo paesino marittimo inglese. Le atmosfere di una provincia bigotta, le menzogne e l'omertà metteranno in luce un luogo molto differente da come appare. Attori bravissimi, tutti in parte, scelte drammaturgiche coraggiose e ben costruite. Un plauso per la meravigliosa colonna sonora composta dal musicista islandese Ólafur Arnalds.

4. Al quarto posto, una novità. Una serie rilasciata su Netflix da pochi giorni (maggio 2020) Hollywood, una fiction americana che racconta la Hollywood del secondo dopoguerra, in cui un sacco di registi e aspiranti attori cercano di farsi strada nello scintillante mondo dello spettacolo. Jack Castello (un bellissimo David Packard Corenswet) è giovane reduce di guerra che sogna di diventare attore e che è costretto, per sbarcare il lunario, a fare il benzinaio molto... speciale, entrando in un mondo di prostituzione, potere e denaro affascinante e seducente, che lo porterà a compiere azioni non sempre limpide ma alla fine... Un bell'affresco sugli anni d'oro del cinema americano, della segretazione razziale, di quegli anni Quaranta e Cinquanta, in cui tutti sognavano di poter fare qualsiasi cosa e diventare chiunque desiderassero. Forse il film “Meg” verrà prodotto davvero!

5. Big little lies  - Piccole grandi bugie è una serie creata da David E. Kelley,  basata sul romanzo “Piccole grandi bugie” di Liane Moriarty. Un grande cast, tra cui Reese Whiterspoon, la divina Nicole Kidman e la grandissima Laura Dern, per un affresco corale, ancora una volta di provincia: tre amiche e madri che vivono a Monterey, alle prese con i piccoli e grandi problemi della vita quotidiana e delle amicizie, che vere amicizie non sono. La morte violenta del marito di una di loro sconvolgerà le loro esistenze. Verranno fuori piccole grandi bugie e un mondo patinato che poi tanto scintillante non era. Segnalo la bellissima sigla di apertura “Cold Little Heart” di Michael Kiwanuka. Due stagioni, dal 2017 al 2019. Arriverà la terza?

6. Una delle serie più divertenti e intelligenti mai prodotte, Grace and Frankie, piccolo gioiello di umorismo ed emancipazione, interpretato da Jane Fonda e Lili Tomlin nelle parti delle protagoniste. Grace e Frankie sono due donne ultrasettantantenni una snob e cinica, l'altra hippy e stravagante. La loro esistenza viene sconvolta quando i rispettivi mariti, soci in affari da oltre vent'anni, confessano di amarsi da anni e di volersi sposare (due grandi Martin Sheen e Sam Waterston). Tornate single, le due donne sono costrette a vivere assieme ed aiutarsi a vicenda, così da cominciare un nuovo capitolo della loro vita che le porterà a riscoprirsi come donne e come amiche, tra liti e riappacificazioni. Sei stagioni, ancora in produzione. Un grande successo.

7. Mad Man, altro capolavoro assoluto, sempre anni Cinquanta/Sessanta di una America rampante, Tra fiction e storia, si intrecciano le vite di alcuni pubblicitari che lavorano per l'agenzia Sterling & Cooper di Madison Avenue. Tra questi, la vita complessa, misteriosa e doppia del direttore creativo, Don Draper, un affascinante Jon Hamm. Ricostruzione estetica e storia perfetta, ambientazione  unica, attenzione per i dettagli, per una serie ipnotica e geniale che ritrae i mutamenti sociali degli Stati Uniti senza concessioni o cedimenti. Un affresco a tinte forti di un mondo che non esiste più. Il titolo fa riferimento al nome dei creativi della pubblicità che lavoravano a Madison Avenue, giocando con il doppio significato di Mad, matto, e Mad, abbreviazione di Madison. Sette stagioni di altissimo livello, in onda tra il 2007 e il 2015.

8. Una grande serie gialla, in onda su Netflix e giunta alla seconda stagione, è The sinner, con un immenso Bill Pullman nei panni di un detective tormentato da un passato morboso e traumatico che, ad ogni stagione, torna a bussare alla sua porta. Atmosfere plumbee, provincia americana, misticismo, ricostruzione perfetta fanno di questa una delle serie antologiche più belle di quest'anno. Due stagioni, in onda dal 2017, già rinnovato per una terza. Grande qualità.

9. Dal 2007 al 2014 è andata in onda una serie ormai diventata mitica, Californication, la storia di Hank Moody, un affermato scrittore newyorkese, inaffidabile e sregolato, in piena crisi creativa ed esistenziale, trasferitosi a Los Angeles per seguire la trasposizione cinematografica del suo romanzo God Hates Us All (Dio ci odia tutti) che deve tentare di ritrovare il suo talento, sistemare il rapporto con la ex compagna Karen, e quello con la figlia adolescente Becca. Ritmo, divertimento, giocosità, profondità, per un prodotto valido anche se non tutto allo stesso livello, con un affascinante David Duchovny (X-Files) e Evan Handler, suo agente letterario.

10. Per concludere con un sorriso intelligente, ecco a voi una serie americana dal titolo Il metodo Kominsky, una fiction che racconta la storia di Sandy Kominsky, un attore che anni addietro ha avuto una breve carriera di successo ed ora è un venerato ma squattrinato maestro di recitazione di Hollywood. Il protagonista è un grandissimo Michael Douglas, affiancato dall'amico di una vita, l'agente Norman Newlander, interpretato dall'immenso Alan Arkin. Si vive, si gioca e si scherza sulla vecchiaia e sulla capacità di amare ancora, nonostante tutto. Consigliatissimo.