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Bruce Springsteen, Born to run

1975
Bruce Springsteen
Bruce Springsteen

Pietra miliare nella storia del rock, in quest’album c’è tutta l’America.

Certo: non era la prima volta che qualcuno cantava l’America, le sue autostrade infinite, le sue giungle d’asfalto, i suoi perdenti, i suoi vagabondi e i suoi sogni infranti, ma qui tutto suona stranamente nuovo.

Forse perché, sotto queste storie amare e dure, c’è una musica che non è solo il "solito rock’n’roll", non solo il rhythm’n’blues nero che influenzava anche i musicisti bianchi, non il dolente folk dylaniano né le suadenti melodie della West Coast: ma tutto questo insieme.

E forse perché anche nelle storie più tristi non manca mai un barlume di speranza, la possibilità, comunque, di "farcela".

Magari oggi certe soluzioni musicali o liriche possono suonare ridondanti, ma raramente il rock ha, prima o dopo, toccato i livelli di epicità di Born to run, Jungleland o Thunder road che ancora oggi, dopo oltre 40 anni, riescono ad emozionare.