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Ceppi e schiavettoni

Enzo Carra
Enzo Carra
Enzo Tortora
Enzo Tortora

Il 17 giugno 1983 Enzo Tortora venne fatto sfilare davanti alle telecamere e ai fotografi con le manette ai polsi, esposto al pubblico ludibrio.

Tutti i telegiornali indugiarono sul volto tirato del noto conduttore televisivo e sul particolare dei ceppi che cingevano i polsi.

Il 4 marzo del 1993, esattamente 10 anni dopo, Enzo Carra venne condotto dal carcere al tribunale di Milano con gli schiavettoni in bella vista e alla mercè dei fotografi e cineoperatori.

Enzo Carra
Enzo Carra

Oggi si è compiuta l’ennesima gogna delle prede in ceppi.

Lo Stato mostra il suo ghigno feroce mostrando al popolo i cattivi di turno.

Sono trascorsi solo 38 anni dal volto stremato di Tortora, che è il volto dei tanti signori nessuno che quotidianamente subiscono la viltà di uno Stato che eccita i più bassi istinti.

I signori nessuno, che non si chiamano Tortora e Carra e che il 6 marzo 1993 scrissero alla Stampa di Torino: «Sappiamo che c'è una legge che vieta l'uso indiscriminato degli schiavettoni (manette con catena), ma con noi non è mai stata applicata. Anzi, con noi vengono usati in tutti i trasferimenti, ben stretti in modo da farci male. Non ci vengono neanche tolti nella gabbia del treno, sul lettino dell'ospedale, per andare al gabinetto. Anche noi appariamo in catene sui giornali prima di essere giudicati, ma non ci risulta che ciò abbia stimolato un dibattito. Oggi in classe ci siamo domandati quali differenze esistano tra noi e il signor Carra. Al quale, in ogni caso, esprimiamo solidarietà».

Nessuna differenza se non la notorietà.

L’ipocrisia aleggia negli studi televisivi che prima indugiano sugli schiavettoni eppoi nel dibattito serale si sperticano in peana sui diritti della persona.

Arrestato gogna

Lo Stato di diritto che si bea nell’esporre l’essere umano alla gogna mediatica nonostante il codice di procedura penale, all'art. 114, vieti espressamente "la pubblicazione dell'immagine di persona privata della libertà personale ripresa mentre la stessa si trova sottoposta all'uso di manette ai polsi ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica", ma a chi importa e cosa importa.

L’indignazione dura dei giorni eppoi sotto a chi tocca.