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Cicerone: la ricerca del vero

La forza è il diritto delle bestie
Franciabigio, Ritorno di Cicerone dall'esilio, 1519-21 ca.
Franciabigio, Ritorno di Cicerone dall'esilio, 1519-21 ca.

Cicerone e la ricerca del vero

Cicerone in poche parole riesce a distillare la verità e il senso di una esistenza e le regole che dovrebbe seguire la comunità.
 

La forza è il diritto delle bestie

Coloro che eliminano dalla vita l'amicizia, eliminano il sole dal mondo

Il buon cittadino è quello che non può tollerare nella sua patria un potere che pretende d'essere superiore alle leggi.

Ed è soprattutto propria dell'uomo la diligente ricerca del vero. Tanto che, non appena siamo liberi da faccende ed occupazioni, allora desideriamo vedere, ascoltare, conoscere cose nuove e, per condurre una vita piena di soddisfazioni, riteniamo necessaria anche la conoscenza dei fatti segreti a delle meraviglie della natura. Da ciò si comprende che ciò che è vero, semplice e sincero, è soprattutto conveniente alla natura dell'uomo.

(Cicerone, De Officiis, I, 13)
 

Coloro che eliminano dalla vita l'amicizia, eliminano il sole dal mondo.

Il bilancio deve essere equilibrato, il tesoro ripianato, il debitopubblico ridotto, l'arroganza della burocrazia moderata e controllata, e l'assistenza alle nazioni estere tagliata, per far sì che Roma non vada in bancarotta.

Stai pur certo che non sei tu ad essere mortale, ma solo il tuo corpo. Perché ciò che la tua forma esterna rivela agli uomini non è te stesso; lo spirito è la vera essenza di se stessi, non la figura fisica che può essere indicata col tuo dito.

I saggi sono istruiti dalla ragione; le menti comuni dall'esperienza; gli stupidi dalla necessità; e i bruti dall'istinto.

La vecchiaia è il compimento della vita, l'ultimo atto della commedia.

A ciascun periodo della vita è stata data la sua opportunità, in modo che la debolezza dei bambini, l’irruenza dei giovani, la serietà dell’età di mezzo e la maturità della vecchiaia abbiano ciascuna la sua caratteristica naturale, che deve essere apprezzata a suo tempo.

È tipico dello sciocco guardare i difetti altrui e dimenticarsi dei propri.

Gli studi alimentano la giovinezza e rallegrano la vecchiaia.

Non c'è legame più certo di amicizia che una identità di comunione delle idee e dei gusti.

Non appartenga a un altro chi può appartenere a se stesso.

Nulla perturba tanto la vitaumana quanto l'ignoranza del bene e del male.

Le grandi cose non si fanno con la forza o con la velocità o con la agilità del corpo, ma con la saggezza, con l’autorità, con il prestigio; delle quali virtù la vecchiaia di solito non solo non è priva, ma anzi ne è arricchita.

Tra i mali scegliere il minore.

Bisogna mangiare insieme molti moggi di sale, perché si sia soddisfatto al dovere dell'amicizia.

Se presso alla biblioteca ci sarà un giardino, nulla ci mancherà.

La vita dei morti è riposta nel ricordo dei vivi.

Non siamo nati soltanto per noi stessi.

Nulla è difficile per chi ama.

Siamo schiavi delle leggi per poter essere liberi