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Art. 301 - Estinzione di misure disposte per esigenze probatorie

1. Le misure disposte per le esigenze cautelari previste dall’articolo 274 comma 1 lettera a) perdono immediatamente efficacia se alla scadenza del termine previsto dall’art. 292 comma 2 lettera d), non ne è ordinata la rinnovazione.

2. La rinnovazione è disposta dal giudice con ordinanza, su richiesta del pubblico ministero, anche per più di una volta, entro i limiti previsti dagli articoli 305 e 308.

2-bis. Salvo il disposto dell’articolo 292, comma 2, lettera d), quando si procede per reati diversi sia da quelli previsti dall’articolo 407, comma 2, lettera a), numeri da 1 a 6, sia da quelli per il cui accertamento sono richieste investigazioni particolarmente complesse per la molteplicità di fatti tra loro collegati ovvero per l’elevato numero di persone sottoposte alle indagini o di persone offese, ovvero per reati il cui accertamento è richiesto il compimento di atti di indagini all’estero, la custodia cautelare in carcere disposta per il compimento delle indagini previste dall’articolo 274, comma 1, lettera a), non può avere durata superiore a trenta giorni.

2-ter. La proroga della medesima misura è disposta, per non più di due volte ed entro il limite complessivo di novanta giorni, dal giudice con ordinanza, su richiesta inoltrata dal pubblico ministero prima della scadenza, valutate le ragioni che hanno impedito il compimento delle indagini per le cui esigenze la misura era stata disposta e previo l’interrogatorio dell’imputato.

Rassegna giurisprudenziale

Estinzione di misure disposte per esigenze probatorie (art. 301)

È costituzionalmente illegittimo l’art. 301 comma 2 nella parte in cui non prevede che, ai fini dell’adozione del provvedimento di rinnovazione della misura cautelare personale, debba essere preventivamente sentito il difensore della persona da sottoporre a misura (219/1994).

L’eventuale sopravvenuta estinzione della misura per scadenza del termine connesso alle esigenze probatorie deve essere autonomamente eccepita dinanzi al giudice della cautela ma, se il provvedimento impugnato ha ritenuto a carico dell’indagato anche il pericolo di reiterazione del reato, diventa irrilevante la mancata indicazione del termine di scadenza della misura e dei limiti posti dall’art. 301 (Sez. 6, 1094/2016).