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COVID-19: Riforma della normativa

Austria
Covid-19
Covid-19

Indice:

1. Le esigenze della riforma e le più importanti innovazioni normative 

2. Aumento delle sanzioni pecuniarie, introduzione del certificato elettronico di vaccinazione ed estensione dei poteri dei “Länder”  

3. “Sportevents” e misure di prevenzione  

4. Assenza dal lavoro per assistere persone bisognose e il cosiddetto Bildungsbonus  

5. Contributi agli imprenditori, che fanno investimenti  

6. Vi è stato colpevole ritardo da parte delle autorità preposte alla tutela della salute pubblica?

 

Abstract

Prevenire è meglio che reprimere. Questo principio vale anche – e, forse, soprattutto – nel campo della medicina, come l’avvenuto allentamento di alcune misure, adottate per arginare il diffondersi del COVID-l19, ha dimostrato e che ha condotto all’attuale situazione epidemiologica.

 

Indice:

1. Le esigenze della riforma e le più importanti innovazioni normative 

2. Aumento delle sanzioni pecuniarie, introduzione del certificato elettronico di vaccinazione ed estensione dei poteri dei “Länder”  

3. “Sportevents” e misure di prevenzione  

4. Assenza dal lavoro per assistere persone bisognose e il cosiddetto Bildungsbonus  

5. Contributi agli imprenditori, che fanno investimenti  

6. Vi è stato colpevole ritardo da parte delle autorità preposte alla tutela della salute pubblica?

 

1. Le esigenze della riforma e le più importanti innovazione normative

Il 23.9.2020 il “Nationalrat”, in occasione della prima seduta dopo la pausa estiva, ha approvato una legge, che riforma notevolmente la normativa, emanata nel corso della prima metà del 2020, per arginare il diffondersi del COVID-19, tenendo, in questa sede, anche conto di alcune pronunzie del “Verfassungsgerichtshof” (Corte costituzionale) intervenute qualche mese fa.

Aveva statuito, questa Corte, che il divieto di accesso a determinati luoghi e quello di lasciare la propria residenza/il proprio domicilio, era privo della necessaria “base” legislativa. Per ovviare alle osservazioni del “Verfassungsgerichtshof”, è stato pure modificato l’ “Epidemiegesetz” (Legge sulle epidemie), del quale abbiamo parlato in un precedente nostro articolo.

La situazione epidemiologica potrà, in futuro, essere valutata dalle competenti autorità locali, anche per adottare provvedimenti circoscritti “regionalmente” (“auf Bezirksbasis”), a seconda della situazione “in loco”.

La predetta legge, denominata “Covid-19-Maßnahmengesetz” – approvata pure dal “Bundesrat” (“Camera dei Länder”), la cui seduta è stata anticipata di qualche giorno rispetto al calendario originario, stabilisce i presupposti, in presenza dei quali sarà lecito un cosiddetto lockdown, quali misure restrittive del diritto di locomozione saranno lecite nonché le modalità applicative di restrizioni del genere, sempre che siano necessarie al fine di evitare l’ulteriore diffondersi del COVID-19.

Alcune delle misure adottate, valgono per la durata massima di 4 settimane e, scaduto questo termine, possono essere rinnovate, se necessario. Fanno eccezione i provvedimenti limitativi della libertà di locomozione, la cui validità è circoscritta a 10 giorni, salvo rinnovo.

Sono stati anche definiti i criteri, in base ai quali, in futuro, dovrà essere valutata la situazione epidemiologica. Verrà fatto riferimento alla progressione degli aumenti di casi di COVID-19, al numero dei ricoveri ospedalieri, alla percentuale delle persone testate positivamente, ma si terrà pure conto delle particolarità del territorio (per esempio, se si tratta di una zona a forte vocazione turistica o se le forze di lavoro sono, in gran parte, pendolari da altre regioni (oppure pendolari “transfrontalieri”).

Secondo la nuova normativa, non può essere disposto lockdown, senza previo consenso dell’“Hauptausschuss” (“Commissione principale”) del “Nationalrat”.

Per quanto concerne le cosiddette Ausgangssperren (divieti di lasciare la propria residenza/ dimora), anche le stesse non possono essere disposte dal ministro della Sanità, senza aver sentito il predetto “Hauptausschuss”. Il ministro della Sanità potrà imporre il divieto di lasciare i locali di privato soggiorno, a meno che la persona non possa addurre uno dei motivi previsti (tassativamente) dalla legge di riforma, vale a dire: 1) pericolo imminente (se, per esempio, scoppia un incendio), 2) necessità di assistere altra persona bisognosa di aiuto, 3) acquisti necessari per la propria sussistenza, 4) motivi di lavoro e 5) trascorrere all’aperto il tempo necessario per motivi sanitari-ricreativi.

Tra parenti stretti saranno consentite visite reciproche.

Passando ai divieti di accesso, essi potranno essere disposti per tutti i luoghi, fatta eccezione per quelli di privato soggiorno; quest’“Ausnahme” non vale però per vani non utilizzati a fini abitativi.

 

2. Aumento delle sanzioni pecuniarie, introduzione del certificati elettronico di vaccinazione e incremento dei poteri dei “Länder”

La sanzione pecuniaria fino a 1.450 Euro è prevista per chi, illecitamente, accede ad aziende, luoghi di lavoro, mezzi pubblici di trasporto. A carico dei dirigenti di aziende di trasporto pubblico, di società commerciali e dei preposti a luoghi di lavoro, che contravverranno al divieto, la sanzione pecuniaria potrà essere inflitta fino all’ammontare massimo di Euro 30.000.

Con il “COVID-19-Maßnahmengesetz”, sono state anche poste le basi per l’introduzione del cosiddetto elektronischen Impfpass (del certificato elettronico di vaccinazione). È prevista una fase sperimentale della durata di un anno; trascorso questo periodo, sarà deciso, se il sistema verrà adottato definitivamente o meno. Si reputa, che consentirà di istituire un “zentrales Impfregister” (Registro Centrale di Vaccinazione). Gli “Impfpässe” cartacei non rispondono più alle esigenze del nostro tempo.

 Un’innovazione di particolare rilevanza pratica, è, che, dopo l’entrata in vigore della suddetta legge (il 26.9.2020), anche medici generici e specializzati nonchè laboratori di analisi gestiti da privati, potranno eseguire tests, al fine di accertare, se una persona è affetta da COVI- 9 o meno.

La spesa derivante da questi tests, sarà a carico della “Gesundheitskasse (ÖGK)”, cioè del servizio sanitario e sarà rimborsata dal “Bund”, che preleverà i necessari mezzi finanziari dal “Krisenbewältigungsfonds” (Fondo (di crisi) istituito in occasione del primo manifestarsi del COVID-19).

Poteri più estesi saranno concessi ai “Länder”, che avranno facoltà di emanare disposizioni più “severe” rispetto a quelle adottate dal “Bund”; inoltre, avranno facoltà di circoscrivere l’efficacia di misure, a singoli “Bezirke” (unità amministrative). Alcuni “Länder” hanno già fatto “uso” delle facoltà a essi conferite dal “Covid-19-Maßnahmengesetz”. Tre “Länder” hanno anticipato la chiusura obbligatoria dei locali pubblici alle ore 22. Non intendono adottare una misura del genere, i “Bundesländer” cosiddetti orientali (in particolare Niederösterreich e Wien); ciò, nonostante il “tasso” di diffusione del Covid-19 sia tra i più alti in questi due “Bundesländer”. Nella circoscrizione di Vienna, è stato, però, introdotto l’obbligo di registrazione dei frequentatori di locali pubblici e questa “Pflicht” vale per ogni accesso a locali del genere. I gestori sono tenuti a distribuire appositi moduli, che devono essere compilati dai “Gäste”, ogni volta che entrano nel locale.

 

3. “Sportevents” e misure di prevenzione

Per quanto concerne “Sportevents”, la Governatrice del Niederösterreich – tenuto conto che “events” del genere si sono dimostrati seri “veicoli” di diffusione della pandemia – ha disposto, che in circoscrizioni a elevato tasso di infezione, manifestazioni sportive possono aver luogo soltanto senza spettatori (fatta eccezione per manifestazioni sportive della “Bundesliga”). È stato costatato, che il 70 % circa delle infezioni da COVID-19, hanno avuto origine nei settori delle manifestazioni a carattere sportivo.

C’è chi non ha gradito queste restrizioni e intende abolirle a mezzo di una “Petition” (petizione), prevista dall’articolo 11 dello “StGG (Staatsgrundgesetz)”.

Anche l’obbligo di registrazione dei frequentatori di locali pubblici viene aspramente criticato e si afferma – da più parti - che difetterebbe la “Gesetzesbasis”, per cui è più che prevedibile, che verrà richiesto il vaglio da parte della  Corte costituzionale ("Verfassungsgerichtshof”).

È previsto che il “Covid-19-Maßnahmengesetz” rimarrà in vigore fino al 31.12. 2021.

 

4. Assenza dal lavoro per assistere persone bisognose e modifica della normativa in materia di indennità di disoccupazione

Altra innovazione di notevole importanza, è la proroga, sino al febbraio 2021, della cosiddetta Sonderbetreuungszeit, per effetto della quale alle lavoratrici/ai lavoratori dipendenti, viene consentito di assentarsi – in casi di necessità – dal posto di lavoro, se dovranno assistere persone di minore età o comunque bisognose di assistenza (per esempio, persone anziane non autosufficienti); questo, qualora le istituzioni (di assistenza) a tal fine preposte, non siano (più) in grado di provvedere.

La concessione della “Sonderbetreuungszeit” è subordinata ad accordo tra lavoratore e datore di lavoro, al quale ultimo lo Stato rimborserà il 50 % della retribuzione corrisposta al lavoratore e non soltanto un terzo della stessa, come è avvenuto finora.

A seguito del COVID-19, anche in Austria, il numero delle persone disoccupate è aumentato. Per effetto della legge approvata il 23.9.2020, è stata modificata la normativa in favore dei disoccupati. Viene introdotto il cosiddetto Bildungsbonus. Agli “Arbeitslosen”, che frequentano corsi – di durata non inferiore a 4 mesi – di aggiornamento professionale o di qualificazione/riqualificazione, organizzati dallo Stato, verrà corrisposto, in aggiunta all’indennità di disoccupazione, l’importo di 120 Euro mensili, se i predetti corsi avranno inizio tra l’1.10.2020 e il 31.12.2021.

 

5. Contributi agli imprenditori per investimenti

Provvidenze sono previste pure per gli imprenditori per effetto della modifica dell’“Investitionsprämiengesetz”. Infatti, i mezzi finanziari per la cosiddetta “Investitionsprämie”, vengono raddoppiati e la spesa complessiva, a tal fine messa a disposizione, sale a due miliardi di Euro, evitando, cosí, la sospensione di queste “Förderungen” per mancanza di fondi. In tal modo, s’intende invogliare gli imprenditori a investire. I premi o contributi, che dir si voglia, saranno corrisposti nella misura del 7 %, fatta eccezione per innovazioni in materia di digitalizzazione (14%).

È previsto pure un Corona-Bonus per i pensionati, in particolare, per quelli, che, attualmente, percepiscono l’assegno pensionistico nella misura minima e prossima al minimo. Nel 2021, per queste persone, ci sarà un aumento pari al 3,5 % per chi percepisce fino a 1.000 Euro mensili di pensione. La percentuale di aumento diminuirà poi in proporzione, per gli assegni fino a 1.400 Euro il mese. Ai fortunati, che “incassano” 2.333 Euro o importi superiori a titolo di pensione, verrà, in ogni caso, riconosciuto l’importo aggiuntivo di 35 Euro il mese.

In tal modo i percettori di pensioni basse, avranno un aumento pari al doppio di quanto spetterebbe per effetto dell’annuale “Inflationsausgleich”: La spesa complessiva annua, da mettere a bilancio, sarà di circa un miliardo di Euro. Coloro che percepiscono la pensione minima, avranno, per la prima volta, a disposizione l’importo di 1.000 Euro netti il mese; il 65 %  di questi “beneficiari”, saranno donne.

 

6. Vi è stato colpevole ritardo da parte delle autorità preposte alla tutela della salute?

La legge approvata il 23.9.2020 è stata preceduta da forti polemiche e, anche, da accuse nei confronti del Governo centrale e dei Governatori dei “Länder”.

L’adozione delle misure a seguito del primo manifestarsi della pandemia in alcune località ad alta vocazione turistica, sarebbe avvenuta con colpevole ritardo, favorendo, in tal modo, il diffondersi del COVID-19. Sarebbe ravvisabile, a carico di queste autorità, “grobe Fahrlässigkeit” (grave negligenza) a causa delle omissioni a esse imputabili, preposte alla tutela della salute pubblica.

La magistratura, finora, non avrebbe fatto altro, che “raccogliere carte”. Pure la “Finanzprokuratur” sarebbe rimasta inerte nonostante richieste, rivolte alla stessa, di definire, in via stragiudiziale, le “Schadenersatzforderungen”; ciò, al fine di evitare “Amtshaftungsverfahren”, la cui durata – notoriamente – è piuttosto lunga.

Molti di coloro, che si sono infettati con il COVID-19 durante soggiorni in Austria e che hanno una “Rechtsschutzversicherung”, hanno citato in giudizio, con l’assistenza di associazioni di consumatori, lo Stato e anche autorità locali, per ottenere il risarcimento dei danni subiti.

Altro addebito, che viene mosso alle autorità, è che  gli allentamenti (delle misure), decisi verso la metà del 2020, sarebbero avvenuti troppo presto ed essi sarebbero all’origine della “recrudescenza” della pandemia in Austria, quale viene registrata in questi giorni (fine di settembre).