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Covid-19: ripensare agli eventi e alla ristorazione

FP EVENTS
FP EVENTS
Ph. Federica Aliberti / FP EVENTS

Come è nato FP Events?

FP Events è nato circa 8 anni fa dall’idea di Francesca Eusebi Piffi dopo diversi anni di contatti e relazioni con il pubblico.

Figlia di un antiquario e cresciuta tra oggetti d’arte, Francesca, per ventidue anni, ha gestito la libreria specializzata in libri d’arte “Leonardo” di Bologna, dove ha iniziato a lavorare dapprima in qualità di studentessa e, una volta laureata, da storica dell’arte.

Viste le sue origini e la formazione, Francesca si definisce “abituata alla bellezza” e cerca di coltivare questo in tutto ciò che fa, come cosa imprescindibile. “Credo che la forma dia forza alla sostanza, non credo alla contrapposizione tra forma e contenuto, ma credo siano un’unica cosa e che la forma dia la possibilità di far vedere qualcosa che altrimenti non sarebbe visibile. Coltivare la bellezza in ogni gesto e in ogni cosa fa la differenza,”

Dopo tanti anni di contatto col mondo dell’arte, e con le persone, tra cui si annoverano professionisti, storici dell’arte, addetti ai lavori ma anche studenti, Francesca ha sviluppato una grande vocazione per l’ascolto, l’accoglienza e dedizione agli altri, fattori fondamentali per il suo attuale lavoro.

Quando otto anni fa ha virato la sua vita per un cambiamento, l’idea era quella di trovare un impiego in cui accoglienza e rapporto con le persone avessero un ruolo centrale. Da qui l’idea di organizzare situazioni piacevoli, soprattutto nel verde: “Mi definisco una persona che ama organizzare, mettere insieme, creare unità e percorsi che abbiano un senso di piacevolezza e di valore”. Grazie alla collaborazione con professionisti del settore, Francesca ha creato una solida rete per dare maggiore risonanza all’evento e ampliare sempre più la rosa di possibilità creative.

Francesca ha sempre pensato all’evento non solo come momento in sé, anche effimero, ma come esperienza a cui dare valore, a partire dall’ambientazione in cui ci si trova. È per lei fondamentale il rapporto che si instaura con la natura, gli spazi, l’osservazione delle bellezze che ci circondano, e l’apprezzare il buon cibo. Da qui nasce la relazione con una serie di persone e realtà che condividessero la sua idea.

L’animazione di un evento dedicato ai bambini, ad esempio, è stata pianificata affinché costruisse qualcosa di duraturo nel tempo (la caccia al tesoro ecologica o i laboratori d’arte ispirati a Munari ripensati personalmente da lei) con l’intento di conciliare il divertimento e il nutrimento culturale.

C’è il desiderio di dar vita a delle relazioni creative perché spesso ci si perde nello “scontato”, in ciò che è di tendenza.

L’idea di Francesca, invece, è quella di portare la sua personalità in ciò che fa per dar vita, sempre, ad un evento esclusivo e unico.

Ad esempio, nel settembre del 2019 al ristorante “Massimiliano Poggi Cucina” è stata allestita una mostra di Nicola Zamboni e Sara Bolzani. Nel gennaio dello stesso anno è stata organizzata una collaborazione vincente con la Galleria Enrico Astuni che ha permesso di unire cibo e arte contemporanea all’interno delle sale del ristorante. Per alcuni mesi è stato possibile cenare a fianco alle opere di Luigi Carboni, Rainer Ganahl, Massimo Kaufmann, Aldo Mondino, Antonio Trotta, selezionate da Enrico Astuni e Lorenzo Bruni.

 

Come realizzare un evento di valore?

Il mondo della ristorazione è un mondo molto particolare, dove molti cercano di improvvisarsi e che necessita invece, di grande professionalità.

Innanzitutto, per dar vita ad un evento esclusivo, bisogna selezionare i giusti luoghi. A volte questi ultimi non sono predisposti a questo genere di lavoro e quindi bisogna allestire il locale secondo le proprie necessità. Ciò non implica soltanto occuparsi degli aspetti “logistici”, come posizionare piante e tavoli, ma soprattutto curare l’accoglienza.

Da quando si risponde al telefono o si fa un preventivo su richiesta, fino all’arrivo degli ospiti, l’essere accoglienti col cliente è caratteristica che non tutti i luoghi hanno e che, come Francesca cerca sempre di fare capire, è un punto chiave per la riuscita di un buon evento.

C’è bisogno di un personale di sala che sia professionale, gentile, sorridente, che faccia il proprio lavoro con dedizione, tutti elementi, magari poco visibili, ma che fanno sì che il luogo e l’esperienza diventi particolarmente piacevole e spinga il cliente a tornare. Diversamente, una cattiva sala anche con una buona cucina non porterà a nessun buon risultato. Per far sì che un evento sia vincente c’è bisogno, quindi, della collaborazione di tanti fattori: una bella location, una buona accoglienza e una grande attenzione ai dettagli. 

Elementi necessari nell’organizzazione dell’evento sono dati anche dalla comunicazione: è fondamentale saper raccontare e pubblicizzare bene l’idea, rispondere al telefono e alle mail dai canali istituzionali subito e con fare efficiente, preciso e cordiale, ma dando la sensazione che all’interno del ristorante ci siano delle regole bene precise, per dare un chiaro segnale di identità. L’organizzazione di un evento è quindi una struttura solida da cui deve uscire un messaggio univoco.

Matrimoni

 

Come ha influito l’avvento del Covid-19 nell’ambito dell’Organizzazione Eventi?

Il Coronavirus ha messo in crisi il mondo della ristorazione: c’è chi non può più riaprire per una questione di spazi e dinamiche che non sono sostenibili in questo momento. Due mesi di lockdown significano non poter più pagare fornitori e quindi non poter ripartire.

Non per tutti è possibile accedere al credito bancario messo a disposizione dallo Stato, perché significherebbe rischiare di affondare ancora di più con debiti ancora più grandi. Il governo ha dato questa possibilità ma non tutti l’hanno colta. Hanno preferito riaprire in sordina stando però semi-bloccati: non potendo rifare una carta dei vini, cambiare il menu, pagare le materie prime, fare uno shooting fotografico per promuoversi sui social.

Non avere soldi per un ristoratore significa non poter fare investimenti per ripartire e, quando si vive in un momento di crisi economica, la liquidità è fondamentale, come nuova linfa per poter andare avanti. È una catastrofe: bisogna cambiare le proprie abitudini, dal tipo di pulizia all’igienizzazione quotidiana dei locali, allungando i tempi e con un personale ristretto, sapendo anche reinventare i menu, ridimensionandoli alle materie prime e al numero di clienti che si possono accogliere.

Cambiano quindi i bilanci, le potenzialità e bisogna incentivare, dove si può, tutto ciò che il locale può offrire. Gli aperitivi, ad esempio, stanno prendendo molto piede perché allungano la proposta. La ristorazione, nei casi in cui se lo può permettere, dovrà pensare di allungare il tempo di apertura e offrire così più alternative al cliente

Non si può più pensare di fare una ristorazione come in passato, con i “tempi concentrati” amati dagli italiani, quali colazione, pranzo e cena.

Alcune ristorazioni illuminate dovranno aprirsi a tempi più lunghi.

È chiaro che questo sarà possibile dove c’è un locale che si trova in un luogo di passaggio e dove le persone possono sostare per fare una merenda a metà mattina o una cena anticipata piuttosto che l’aperitivo.

Questo è anche un modello di ristorazione internazionale: in tutto il resto del mondo si mangia a qualsiasi ora (non che questo sia auspicabile e consigliabile a livello salutistico, ma a livello commerciale è qualcosa che può aiutare a tenere in vita la ristorazione). 

FP Events sta cercando di aiutare i ristoranti con cui collabora, facendo un lavoro di brand management, per incentivare gli spazi esterni, che devono essere sostenuti da un buon servizio. In questo particolare momento le persone si aspettano due cose: da una parte un’accoglienza adeguata con tutte le osservanze alle indicazioni sanitarie (e su questo è molto importante che tutti siano efficienti) e rassicurazione, mostrando l’esecuzione di tutte le procedure indicate nei protocolli nazionali, dall’altra un servizio efficiente, veloce e che non deluda.

Il lockdown ha bloccato il dinamismo e la voglia delle persone di fidarsi della ristorazione come prima. Ciò significa che il cliente deve sentirsi ancor più coccolato e curato da un servizio attento e puntuale che possa sopperire ad una proposta qualvolta meno ricca.

“Bisogna garantire al cliente qualità e semplicità nella proposta, con un servizio che faccia da protagonista. È questo che consiglio e che consiglierò a tutti i ristoratori a cui faccio consulenza.”

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