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Perugina: un bacio in un pugno

Cioccolata
Cioccolata

La storia

Il 30 novembre 1907 a Perugia apre un laboratorio di confetti da un’idea di Francesco Buitoni, Leone Ascoli, Francesco Andreani e Annibale Spagnoli: nasce così La Società Perugina.

Nell’estate del 1915 la società viene trasferita in periferia, precisamente a Fontivegge, dove si costruisce una fabbrica su un terreno pagato 30.000 Lire per completare il processo produttivo. Nel 1917 nasce la linea di produzione del cacao in polvere e si introducono le presse idrauliche per l’estrazione del burro di cacao.

Il primo negozio Perugina arriva in Italia nel 1919, il primo store americano arriverà, vent’anni dopo a New York, sulla Fifth Avenue, nel 1939.

Tra i prodotti di punta della Perugina sono da ricordare la Tavoletta Luisa. Quest’ultima, che deve il suo nome a Luisa Spagnoli, è caratterizzata da un gusto inconfondibile e resta per molto tempo prodotto di riferimento.

Nel 1922 invece nasce, sempre per merito di Luisa, il Cazzotto, un nuovo cioccolatino che Giovanni Buitoni ha invece deciso di rinominare Bacio Perugina, e che incarna il dolce e gustosissimo messaggero d’amore.

La famiglia Buitoni acquisisce il controllo dell’azienda nel 1923 che diventa, semplicemente, Perugina. Giovanni Buitoni inventa la sua prima scatola di cioccolatini già confezionata nel 1929 e, a seguire, nasceranno le scatole di lusso del Grande Assortimento Perugina. La Perugina resiste all’avvento della guerra, producendo nuovi cioccolatini e caratterizzandosi sul mercato per le idee geniali.

È proprio nel 1955 con il boom economico alle porte che Giovanni Buitoni ha un’intuizione nuova e decisiva: “il cioccolato si regala sì, ma si mangia anche”. Un pensiero che porterà l’azienda e i suoi prodotti verso il mercato di massa, complice anche l’avvento di Carosello il primo febbraio del 1957, durante il quale viene trasmesso uno spot di Perugina.

Tra i testimonial scelti dalla fabbrica, si possono ricordare Vittorio Gassman, Corrado e Frank Sinatra.

Nel 1972 la Perugina entra in borsa e lancia, nove anni dopo, un nuovo pack innovativo e trasgressivo per i più giovani…il Tubo Baci, sponsorizzato con la domanda: “Tubiamo?”

Anno di svolta per la Perugina è sicuramente il 1988, quando viene acquisita da Nestlé Italiana Spa e diventa uno degli stabilimenti principali in Europa per la produzione del cioccolato.

Negli anni a seguire, continuano le novità in casa Perugina come il Museo Storico Perugina, uno degli esempi più di successo e affascinanti di un saper fare tutto italiano; la nuova varietà di cioccolato fondente: il Nero e, nel 2007, in occasione del centenario di Perugina, nasce La Casa del Cioccolato: pensata per compiere un percorso emozionante, dal Museo alla visita alla Fabbrica.

Tra le invenzioni più fortunate bisogna citare il bacio perugina fondentissimo, in cui il morbido cuore al gianduia è arricchito dalla granella di semi di cacao e dalla nocciola intera croccante, rivestito da una doppia copertura di cioccolato fondente 70%. Nel 2018 viene lanciato il Bacio Perugina in edizione limitata con fave di cacao Ruby, il cui gusto leggermente acido ricorda i frutti di bosco.

E per gli amanti del fondente è imperdibile la nuova gamma Perugina Nero Raw Taste, caratterizzata da solo tre ingredienti e una tostatura a temperatura più bassa per far scoprire un gusto più vicino a quello delle fave di cacao. Raw Taste è una gamma per i veri estimatori del fondente, amanti della massima purezza ed autenticità.

Il cioccolato Perugina è quindi, da più di un secolo, sinonimo di qualità e creatività, un’attenta ricerca per la scelta del cacao, nella selezione delle materie prime e un occhio sempre vispo per cogliere le esigenze della società e lanciare il prodotto perfetto. La riprova di questo? Un prodotto d’eccellenza, proprio come la ricetta nata dall’intuizione di Luisa Spagnoli, una fondatrice di Perugina e creatrice di un cioccolato unico e patrimonio di marca.

 

Luisa Spagnoli

«Luisa Spagnoli era una donna eccezionale nella mente e nel cuore». Queste le parole di Giovanni Buitoni, artefice del successo di Perugina, a proposito della donna.

Creativa e intraprendente, Luisa Sargentini è nata a Perugia nel 1877. Dopo aver sposato Annibale Spagnoli, rileva con lui un negozio di drogheria nel centro di Perugia. Dal 1909 quel laboratorio farà parte di Perugina e le idee di Luisa cambieranno la storia non solo della Perugina ma anche di noi italiani.

È il 1922 quando Luisa si accorge che il cioccolato e la granella di nocciole non usate in azienda, a fine giornata, vengono buttati. Così inventa un cuore di gianduia e granella di nocciole, un cioccolatino simile alla nocca di una mano: il “Cazzotto” poi diventato Bacio Perugina.

Nel 1923 Annibale Spagnoli lascia la Perugina. Rimangono Luisa, consigliere di amministrazione e direttore del settore confezioni di lusso, e i suoi tre figli.

Attenta alle esigenze dei suoi dipendenti, Luisa fonda un asilo nido nello stabilimento di Fontivegge e crea spacci all’interno dell’azienda per consentire alle donne di fare la spesa dopo il lavoro.

Un nuovo progetto nasce alla fine della guerra mondiale: inizia ad allevare conigli d’angora, accuditi e pettinati per creare scialli e boleri di lana d’angora, capi destinati a rivoluzionare il settore dell’abbigliamento con produzioni raffinate, indossate dalle donne e dalle stelle dell’epoca, come Sofia Loren, Anna Magnani, Esther Williams.

Luisa Spagnoli non riuscirà a vedere il successo delle sue creazioni: morirà nel 1935 a causa di una malattia, assistita da Giovanni Buitoni, che, nel frattempo, è divenuto suo compagno di vita. Il nome e la storia di Luisa, però, non saranno dimenticati. Il suo nome, insieme a Perugina, rappresenta l’orgoglio dell’imprenditoria umbra in Italia e non solo.

 

Sostenibilità e responsabilità

Da sempre, Perugina coltiva un intimo rapporto con la comunità locale.

Lo stabilimento di San Sisto, che si sviluppa lungo un’area di 287.400 metri quadri ed impiega più di 1.100 persone, è oggi il sito produttivo e più importante dell’Umbria.

È inoltre uno dei siti produttivi di punta del Gruppo Nestlé in Europa grazie ad impianti che si avvalgono di una tecnologia consolidata, con materie prime accuratamente selezionate e di provenienza certificata. 

Perugina, coerentemente con l’impegno del Gruppo Nestlé in Italia e nel mondo, si impegna nella tutela ambientale e promuove iniziative per favorire la riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività sul territorio in un’ottica di Creazione di Valore Condiviso.

Ad esempio, nello stabilimento di San Sisto, dal 2009, è attivo un parco fotovoltaico, tra i primi di questo genere in Italia e nel mondo, realizzato nell’ambito del più ampio progetto “Sole Amico”, sviluppato per la produzione di energia solare.

Grazie all’installazione di pannelli solari e di un impianto energetico di rigenerazione per la produzione di energia elettrica, vapore, acqua calda e acqua fredda per il condizionamento, è possibile auto-produrre il 90% dell’energia elettrica necessaria allo stabilimento.

 

Il Gruppo Nestlé e l’emergenza Covid-19

La risposta di Nestlé all’emergenza Covid-19 che ha colpito il nostro Paese punta su tempestività di azione e resilienza, con l’obiettivo principale di garantire la salute e la sicurezza di tutti i dipendenti e la stabilità economica e sociale del sistema in cui l’azienda opera.

Nel momento difficilissimo che stiamo vivendo, abbiamo da subito cercato di capire come renderci utili al nostro Paese, consci del fatto che sarà una lunga maratona. Come azienda, abbiamo già messo a disposizione quasi 5 milioni di euro: abbiamo deciso di supportare sin da subito le comunità locali, distribuendo prodotti alimentari, bevande e sostegni economici alle strutture sanitarie di base. Nel contempo ci siamo anche adoperati per garantire a tutte le nostre persone il massimo livello di sicurezza e la continuità del loro potere d’acquisto, senza attingere a contributi statali, lasciando questi fondi a disposizione di aziende che dovessero averne maggior bisogno. Siamo partiti dai nostri operatori di fabbrica che, con il loro prezioso lavoro, costituiscono la locomotiva di risposta all’emergenza ha dichiarato Marco Travaglia, Presidente e AD di Nestlé Italia e Malta.

Il programma di Nestlé per l’Italia, ben visibile sul sito del Gruppo, si focalizza, quindi, su due grandi aree d’azione, il sostegno alle persone e il supporto alle comunità.