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Fattura elettronica: chi può evitare l'obbligo degli 800.000 forfettari?

dichiarazione fraudolenta
dichiarazione fraudolenta

Fattura elettronica: chi può evitare l'obbligo degli 800.000 forfettari?

Anche per le partite Iva parte la fattura elettronica, nel regime dei forfettari e dei vecchi minimi. Dal primo di luglio scatterà la cd. “fase 1” in relazione questo nuovo obbligo; cadrà l’esonero che aveva interessato fino ad ora professionisti, lavoratori autonomi che applicano la flat tax e ditte. Sono esenti dall’obbligo, per ora, le partite Iva che nel 2021 hanno registrato compensi e/o ricavi compresi nella soglia, non superiore a 25mila euro.

I contribuenti interessati sono coloro i quali versano un’imposta fissa del 15% (se si tratta di start up sarà il 5%) che sarà calcolata sui ricavi e compensi. La verifica su ricavi e compensi sarà decisiva per evitare l’obbligo e consentire di rinviarlo al 1° gennaio 2024.

La novità di cui sopra sembra riguardare già 800 mila contribuenti. La fase 1 dell’obbligo della fatturazione elettronica per i forfettari prevede il mantenimento di ua fascia di esonero, almeno sino il 2023; proprio per questo la verifica di ricavi e compensi sarà effettuata per l’anno 2021.

Qualora la somma dovesse raggiungere o superare i 25.000 euro allora dovrà procedersi con il servizio «Fatture e corrispettivi» dell’agenzia delle Entrate o comunque con un software che consenta la generazione del file in Xml.

Il codice che sarà associato al regime è l’ RF19, in sostituzione dell’Iva sarà invece utilizzato l’ N2.2. La fattura potrà essere di due tipo: TD01 –fattura- o TD06 –parcella.

Per il terzo trimestre dell’anno la fattura dovrà essere emessa entro il mese successivo dall’operazione – sia che si tratti della vendita di un bene o di una prestazione di servizi-, la fattura immediata dovrà, invece, essere emessa entro il dodicesimo giorno successivo all’operazione.

Tutto ciò consentirà una perfetta comunicazione e conservazione dei documenti – in questo caso si ridurrebbero 2 anni relativi ai tempi di accertamento-, consentendo una tracciabilità chiara e veloce di pagamenti -emessi o ricevuti- per operazioni superiori a 500 euro.