Garante Privacy: ispezioni su conformità alla disciplina della videosorveglianza

Il Garante per la protezione dei dati personali ha comunicato che, con la collaborazione del Comando unità speciali della Guardia di finanza, sono in corso in tutta Italia ispezioni su 40 sistemi di videosorveglianza installati da comuni, scuole, ospedali, società private, istituti di vigilanza che trattano dati personali anche per conto terzi al fine di verificare quanto le prescrizioni di cui al Provvedimento 24 aprile 2004.

In particolare, secondo il Garante "sempre più frequente risulta la condivisione, soprattutto in ambito locale, di sistemi di videosorveglianza tra soggetti privati e pubblici (ad es., tutela di beni aziendali e prevenzione e repressione dei reati), senza una adeguata regolamentazione dei casi in cui le immagini raccolte possono essere utilizzate. In forte sviluppo anche l’uso di Internet per la trasmissione di dati ripresi dalle telecamere, con conseguenti problemi di sicurezza nella comunicazione telematica qualora i dati non siano protetti da efficaci sistemi di codifica. In continuo aumento anche l’impiego di dispositivi miniaturizzati o camuffati che, non essendo immediatamente percepibili come le tradizionali telecamere, richiedono un’informativa agli utenti ben visibile e completa. Sempre più spesso, poi, sono istituti di vigilanza privatii a gestire sistemi di ripresa di soggetti diversi presso un’unica centrale operativa, con una rilevante concentrazione di immagini".

(Garante per la protezione dei dati personali, Comunicato stampa 25 settembre 2008).
Il Garante per la protezione dei dati personali ha comunicato che, con la collaborazione del Comando unità speciali della Guardia di finanza, sono in corso in tutta Italia ispezioni su 40 sistemi di videosorveglianza installati da comuni, scuole, ospedali, società private, istituti di vigilanza che trattano dati personali anche per conto terzi al fine di verificare quanto le prescrizioni di cui al Provvedimento 24 aprile 2004.

In particolare, secondo il Garante "sempre più frequente risulta la condivisione, soprattutto in ambito locale, di sistemi di videosorveglianza tra soggetti privati e pubblici (ad es., tutela di beni aziendali e prevenzione e repressione dei reati), senza una adeguata regolamentazione dei casi in cui le immagini raccolte possono essere utilizzate. In forte sviluppo anche l’uso di Internet per la trasmissione di dati ripresi dalle telecamere, con conseguenti problemi di sicurezza nella comunicazione telematica qualora i dati non siano protetti da efficaci sistemi di codifica. In continuo aumento anche l’impiego di dispositivi miniaturizzati o camuffati che, non essendo immediatamente percepibili come le tradizionali telecamere, richiedono un’informativa agli utenti ben visibile e completa. Sempre più spesso, poi, sono istituti di vigilanza privatii a gestire sistemi di ripresa di soggetti diversi presso un’unica centrale operativa, con una rilevante concentrazione di immagini".

(Garante per la protezione dei dati personali, Comunicato stampa 25 settembre 2008).