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Il caso Davide Cervia, un rapimento di Stato

Il viandante sul mare di nebbia, Caspar David Friedrich, 1818, Hamburger Kunsthalle, Amburgo
Il viandante sul mare di nebbia, Caspar David Friedrich, 1818, Hamburger Kunsthalle, Amburgo

12 settembre 1990: Davide Cervia, ex sottufficiale della Marina Militare, uno dei massimi esperti europei in sistemi d’arma elettronica, scompare per non fare mai più ritorno a casa. Comincia così uno dei più grandi misteri irrisolti della nostra Repubblica.

Perché un uomo dalle conoscenze così sofisticate e strategicamente cruciali come Cervia fu lasciato solo? Perché nessuno di coloro che istituzionalmente erano preposti a farlo, lo cercò sul serio? Perché la sua famiglia è stata costretta a un calvario costellato di ritardi della burocrazia, lassismi della magistratura, negligenze da parte delle istituzioni, depistaggi dei servizi segreti, superficialità investigative, e poi minacce, intimidazioni e pressioni psicologiche? Davide Cervia è stato rapito? E da chi? Ne parleremo con Valentino Maimone, il giornalista autore del libro che ricostruisce il più misconosciuto e dimenticato mistero di Stato degli ultimi trent’anni.

 

Il caso Davide Cervia, mistero di Stato

Un ex militare esperto in guerre elettroniche scompare improvvisamente alla vigilia della prima Guerra del Golfo. Non tornerà più a casa, perché è stato rapito proprio per le sue conoscenze. Tra depistaggi, superficialità investigative, minacce e pressioni di ogni tipo sulla famiglia, che ancora oggi è alla ricerca della verità su uno dei misteri d’Italia più misconosciuti e dimenticati degli ultimi trent’anni.

Sono passati trentun anni da quando qualcuno lo strappò via alla moglie e ai suoi due figli piccoli, ai suoi cari, agli amici. E a quella vita normale che aveva scelto di vivere. Da quel 12 settembre 1990 Davide Cervia, ex sottufficiale della Marina militare tra i massimi specialisti europei in sistemi d’arma elettronici, non è più tornato a casa. Ed è diventato suo malgrado il protagonista di uno dei grandi misteri irrisolti della nostra Repubblica. Di sicuro tra i più misconosciuti, dimenticati e sottovalutati.

Perché un uomo dalle conoscenze così sofisticate e strategicamente cruciali come Davide Cervia fu lasciato solo? Perché nessuno di coloro che istituzionalmente erano preposti a farlo, lo cercò sul serio? Non si trattò né di un allontanamento volontario né di una fuga da creditori che non aveva mai avuto, come gli inquirenti hanno invece sempre sostenuto fino all’ultimo: l’ex sottufficiale della Marina militare fu in realtà rapito da una potenza straniera interessata alle sue conoscenze senza pari sugli armamenti elettronici, come hanno dimostrato testimoni oculari del sequestro, più tantissimi altri elementi raccolti nel tempo dalla coraggiosa moglie Marisa e dal Comitato per la verità su Davide Cervia. E non è certo un caso che poche settimane dopo la sua scomparsa scoppiava la Guerra del Golfo del 1991, primo vero conflitto tecnologico dal Dopoguerra.

In questi trentun anni i familiari di Cervia hanno attraversato un lungo calvario, tra ritardi della burocrazia, lassismi della magistratura, negligenze da parte delle istituzioni. E depistaggi messi in atto dai servizi segreti, superficialità investigative, malafede. Perfino minacce, intimidazioni di ogni tipo, pressioni psicologiche sulla famiglia affinché smettesse di dannarsi per cercare la verità.

Da oltre trent’anni la famiglia attende ancora di sapere che fine ha fatto davvero il suo Davide. E non possono bastare la sentenza di condanna dello Stato per violazione del diritto alla verità, ottenuta al termine di un processo civile durato sei anni. Né può essere sufficiente il risarcimento simbolico (un euro) che solo due anni fa lo stesso ministro della Difesa consegnò nelle mani di Marisa Cervia.

Oggi, per la prima volta, tutta la vicenda è ricostruita nei suoi particolari in un libro: è “Il caso Davide Cervia” scritto dal giornalista Valentino Maimone, che ha seguito la storia fin dall’inizio. Una ricostruzione ragionata, attraverso documenti inediti, retroscena e interviste esclusive ai protagonisti. Per togliere il velo a una verità indicibile: un nostro connazionale è stato venduto come un pezzo di ricambio sul mercato del traffico d’armi.