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Il giudice per le indagini preliminari in RFT

Ora previsto anche in Corte d’appello e presso la Corte Suprema
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Abstract

Un corretto esercizio della giurisdizione esige, che alla fase procedimentale, nella quale il PM è tenuto a ricercare soprattutto elementi di prova a carico dell’indagato, segua “l’intervento” di una “parte” cosiddetta imparziale, qual è il giudice per le indagini preliminari. L’importanza attribuita a questo giudice (anche quale organo di controllo dell’attività del PM), ha fatto sì, che la StPO (CPP) della RFT prevede un “Ermittlungsrichter” anche presso le Corti d’appello e presso la Corte Suprema.

 

Indice

I. Introduzione

II. Il GIP presso la Corte Suprema

III. Il GIP presso le Corti d’appello

IV. La competenza residua dell’“Amtsgericht” (Giudice di 1° grado)

V. Reclami

 

 

Introduzione

L’ordinamento processual-penale della RFT prevede un giudice per le indagini preliminari (“Ermittlungsrichter – ER”) non soltanto presso l’“Amtsgericht”, ma anche presso la Corte d’appello e presso la Corte Suprema (“Bundesgerichtshof – BGH”).

Prima di addentrarci nei particolari della relativa normativa, appaiono opportune alcune considerazioni sulla disciplina e sulle funzioni, in genere, del giudice per le indagini preliminari.

La previsione dell’“intervento” del giudice per le indagini preliminari, è stata fatta ai fini dell“Absicherung der Rechtsstaatlichkeit” del procedimento. Si parla di “Grundrechtsschutz durch Verfahren” (vedasi VerfGE 100, 313 (378 ff, 391 ff)).

Occorre osservare, che il giudice per le indagini preliminari “interviene”, fondamentalmente, in due casi: 1) se il PM reputa necessario il ricorso a mezzi di coazione (“Zwangsmittel“), che incidono in modo particolare sui diritti delle persone sottoposte a indagini e 2) se occorre assicurare mezzi di prova (“Beweissicherung”).

Nel caso sub 1), il codice di procedura penale prevede che l“Anordnungskompetenz wird vom Staatsanwalt auf einen unabhängigen Richter verlagert” (la “competenza” “passa” a un giudice indipendente). Sappiamo, che il PM, nella RFT, è soggetto a “Weisungen” (direttive) in quanto fa parte del potere esecutivo. Con il cosiddetto Richtervorbehalt, che è un “öffentlich-rechtlicher Vorbehalt”, il legislatore ha voluto far sì, che certi provvedimenti particolarmente incisivi (“gravierende”) sui diritti fondamentali della persona sottoposta a indagini, possano essere adottati soltanto previa richiesta al GIP, assicurando così una specie di controllo su atti del PM. Questi provvedimenti sono indicati, in modo tassativo, nel CPP.

Con riferimento a quanto sub 2) di cui sopra (cosiddetta Beweissicherung), è da rilevare, che di “Zeugenaussagen” (deposizioni di testi) fatte davanti al giudice per le indagini preliminari, può darsi lettura in dibattimento, se il teste non compare (o non può (più) comparire all’“Hauptverhandlung”).

Il GIP ha anche una funzione di controllo (“Prüfungskompetenz des ER”) sull’attività del PM. Ciò vale in particolare per la custodia cautelare in carcere. All’“ER” devono essere trasmesse tutte le risultanze delle indagini preliminari espletate dalle “Strafverfolgungsbehörden” (ved. BGHSt 2010, 553, 554).

La “gerichtliche Kontrolle strafrechtlicher Eingriffe”, deve essere rigorosa per garantire un “effektiven Rechtsschutz” (una tutela effettiva dei diritti). Nei casi “tiefgreifender Grundrechtseingriffe”, il “Rechtsschutzinteresse” sussiste, se, per esempio, il provvedimento ha per oggetto la perquisizione di un’abitazione o dei locali di un’azienda commerciale (BVerfGE 96, 27).

Il principio della “richterlichen Anordnung”, viene, non di rado, eluso, facendo ricorso alla cosiddetta Eilkompetenz, che consente – in casi di urgenza – il compimento di attività di indagine, di per sé, riservata all’“ER”, da parte del PM o di organi della PG; va comunque osservato, che il “Bundesverfassungsgericht” si è pronunziato più volte nel senso, che il “Richtervorbehalt” debba essere osservato strettamente (BVerfGE 103, 142 ff).

 

Il GIP presso la Corte Suprema

Fatta questa (breve) premessa, vediamo ora, quali sono le norme che disciplinano l’attività del giudice per le indagini preliminari (“Ermittlungsrichter – ER”) presso le Corti d’appello e presso la Corte Suprema.

Qualora sussista, in primo grado, la competenza per materia della Corte d’appello, gli atti di indagine preliminare di competenza dell’“Amtsgericht”, possono essere compiuti anche dal GIP presso la Corte d’appello. Questo lo prevede il paragrafo 169, c. 1, 1^ parte della StPO (CPP).

Il paragrafo 120 GVG (“Gerichtsverfassungsgesetz” – Ordinamento giudiziario) contempla le cosiddette Staatsschutzstraftaten (reati contro lo Stato). Questa norma è stata emanata in attuazione dell’art. 96, c. 5, n. 5, del GG (Costituzione federale).

Il disposto del paragrafo 169 StPO prevede una competenza alternativa nel senso, che il PM, è facoltizzato a scegliere tra l’“Ermittlungsrichter beim l’Amtsgericht” e l’“Ermittlungsrichter” presso la Corte d’appello.

Il giudice per le indagini preliminari presso il BGH – Bundesgerichtshof – Corte Suprema, è competente, se e fino a quando il Procuratore generale presso il BGH conduce le indagini preliminari nei casi previsti dal paragrafo 120 GVG, commi 1 e 2, vale a dire in materia di “Staatsschutzstraftaten”. La competenza dell’“ER” presso il “BGH”, è collegata a quella del “Generalbundesanwalt” (Procuratore generale federale), se procede per una “Staatsschutzstraftat” (“originäre Zuständigkeit”); altrimenti si parla di “evokativer Zuständigkeit” (quando reputa, che si tratti di un “Fall von besonderer Bedeutung”, di un caso di particolare importanza).

Il giudice per le indagini preliminari presso il “BGH” è competente per l’intero territorio della RFT, ma questa sua “Zuständigkeit” viene meno, se il Procuratore generale presso il BGH, “gibt das Verfahren an die Landesstaatsanwaltschaft ab”, vale a dire, se rinuncia alla propria competenza e rimette gli atti alla Procura generale o alla Procura della Repubblica territorialmente competente. I provvedimenti adottati dal GIP presso il BGH, perdono la loro efficacia soltanto se il “nuovo” Ermittlungsrichter procede a modifica degli stessi o li revoca.

 

Il GIP presso le Corti d’appello

Il GIP presso la Corte d’appello è competente, se e fino a quando le indagini sono condotte dalla Procura generale presso la Corte d’appello.

Questo giudice è competente pure a disporre il compimento di atti di indagine (“Untersuchungshandlungen”), anche se devono essere eseguiti nel distretto di altra Corte d’appello. Così, per esempio, il GIP presso la Corte d’appello di Stuttgart, può disporre una perquisizione domiciliare a Flensburg (Schleswig-Holstein) oppure procedere all’esame di un teste (“Zeugenvernehmung”) ivi residente. Ha facoltà di provvedervi esso stesso o richiedere che l’incombente sia compiuto dall’Amtsrichter” territorialmente competente.

Qualora ai singoli GIP presso il BGH o presso le Corti d’appello siano assegnati determinati “Sachgebiete” (materie), quali terrorismo o reati contro la sicurezza interna, quest’assegnazione (interna) non osta, acché l’“Ermittlungsrichter” possa compiere o richiedere il compimento di atti di indagine per reati che esulano dal proprio “Sachgebiet”.

 

La competenza residua dell’“Amtsgericht” (Giudice di 1° grado)

Il giudice per le indagini preliminari presso l’“Amtsgericht”, rimane competente accanto ai GIP presso il BGH o presso le Corti d’appello (“bleibt uneingeschränkt zuständig”). Per esempio, non può rifiutarsi, di compiere un atto di indagine richiestogli dal GIP presso il BGH o presso una delle Corti d’appello, asserendo che sarebbe competente il richiedente.

Se le indagini riguardano “Staatsschutzsachen” e se le stesse sono condotte dal “Generalbundesanwalt” o da un Procuratore generale presso una Corte d’appello, all’“Ermittlungsrichter beim l’Amtsgericht”, di norma, viene chiesto soltanto il compimento di atti di indagine di scarsa importanza.

Nei casi di urgenza, in cui un “Ermittlungsrichter” presso il BGH o presso una Corte d’appello, non è tempestivamente raggiungibile, procede l’“Amtsrichter”; si fa ricorso al paragrafo 115 a, c. 1, StPO, il quale prevede, che, se la “Vorführung” dell’arrestato dinanzi al giudice competente, non può avvenire – il più tardi il giorno successivo all’arresto – la stessa, deve essere effettuata immediatamente dinanzi all’“Amtsgericht” più vicino e questo giudice, deve procedere all’interrogatorio (“Vernehmung”). Qualora, a seguito della predetta “Vorführung”, l’arrestato non venga posto in libertà, questi ha facoltà di chiedere, che venga “dem zuständigen Gericht vorgeführt” (condotto dinanzi al giudice competente). L’arrestato deve essere informato di questo suo diritto; deve altresì essere reso edotto, sempre che la custodia cautelare non venga revocata, del diritto di proporre reclamo (“Beschwerde”) e degli altri “Rechtsbehelfe” previsti, in suo favore, dal paragrafo 117, c. 1 e 2; paragrafo 118, c. 1 e 2; paragrafo 119, c. 5, paragrafo 119 a StPO.

 

Reclami

Qualora sussista la competenza (per materia) in primo grado della Corte d’appello (ai sensi del paragrafo 120, c. 1 oppure 2, GVG), è questa Corte a decidere sui reclami proposti contro provvedimenti del GIP presso la Corte d’appello.

È invece di competenza del “BGH” (Corte Suprema), decidere su reclami contro provvedimenti del GIP presso il “BGH”, nei casi previsti dal paragrafo 304, c. 5, StPO, vale a dire, se concernenti la custodia cautelare in carcere, l’applicazione provvisoria di una misura di sicurezza, la nomina obbligatoria di un difensore o la revoca dello stesso, un sequestro, una perquisizione domiciliare o una “verdeckte Maßnahme”. Se il “Generalbundesanwalt” trasmette gli atti del procedimento al PM territorialmente competente (“Landesstaatsanwaltschaft”), la competenza del “BGH” – quale “Beschwerdegericht” (giudice competente per i reclami) – contro decisioni del giudice per le indagini preliminari presso il “BGH”, viene meno.

Conflitti di competenza tra un GIP e il BGH, sono decisi (vedasi BGH 18, 381) dal BGH (ai sensi del paragrafo 14 StPO).