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Il Green Pass e il concetto di “luogo di lavoro”

Bologna, 2019
Ph. Francesca Russo / Bologna, 2019

Con il decreto legge 21 settembre 2021, n. 127, il Governo vara le misure per la diffusione del Green Pass presso qualsiasi luogo di lavoro, sulla scorta di quanto già previsto per il settore sanitario e scolastico. Le misure entrano in vigore dal 15 ottobre e sono dichiarate efficaci fino al 31 dicembre 2021, data dell’attuale termine di cessazione dello stato di emergenza.

L’introduzione dei nuovi obblighi interessa sia il settore pubblico sia quello privato, si dice destinata alla prevenzione della diffusione dell’infezione da SARS-CoV-2 e riguarda tutti i luoghi di lavoro e il personale che vi accede, a prescindere dalla tipologia del rapporto di lavoro svolto.

Le violazioni fanno scattare sanzioni a carico dei datori di lavoro che omettano i controlli prescritti, ma anche in capo ai lavoratori che dovessero violare le prescrizioni datoriali, da formalizzare entro il 15 ottobre 2021.
Prescindendo dalle valutazioni sul greenpass che abbiamo già avuto modo di analizzare anche su questa testata, in questa sede ci occuperemo di una analisi tecnica di ciò che è previsto dalla certificazione stessa e che ha implicazioni non indifferenti 
nell’applicazione pratica. Si nota infatti l’utilizzo di un concetto allargato di "luogo di lavoro" ai fini dei controlli all'ingresso.

Dopo la pubblicazione della FAQ del Governo, il suggerimento di Confindustria è di verificare il possesso del Green Pass (o dell’esenzione) al momento dell’ingresso nel luogo di lavoro, da individuare in senso ampio.
Le indicazioni riguardano l’applicazione del D.L. 127/2021 che estende l’utilizzo della certificazione verde nei luoghi di lavoro dal 15.10.2021:
• dipendente senza certificazione individuato all’ingresso: gli si impedisce l’accesso con sospensione della retribuzione ma senza sanzioni disciplinari;
• dipendente senza certificazione individuato all’interno del luogo di lavoro: sanzione amministrativa da € 600 a € 1.500 e rischio di licenziamento disciplinare;
• Aspetti organizzativi - Si ritiene che il datore di lavoro possa chiedere ai lavoratori di comunicare preventivamente se (non) saranno in possesso del green pass in un determinato arco di tempo specifico, ad esempio per organizzare l’attività su turni o una trasferta; l'operazione non esime dall’effettuare controlli all’ingresso effettivo in azienda. Tale opzione deve essere indicata nelle procedure dei controlli da definire e adottare prima del 15.10;
• Condominio - Il D.L. 127/2021 avrà conseguenze anche per il condominio. Infatti, dovrà esibire il Green Pass, quantomeno all’amministratore, anche l’addetto al servizio di portierato o di vigilanza e chi con il condominio ha un rapporto di lavoro determinato;
• Nel caso di prestazioni nelle parti comuni, come possono essere appalti o contratti d’opera, la verifica dovrà essere effettuata dal datore di lavoro dell’azienda esterna. È consigliabile richiedere alle imprese una dichiarazione scritta che affermi che i dipendenti inviati nel condominio siano muniti di green pass;
• Per l’assemblea di condominio non sembra necessario il possesso del green pass da parte dei partecipanti, sempre che l’evento non si svolga al chiuso, presso ristoranti, centri culturali o altro.

Partendo dal presupposto che Regolamento 2021/953 dell’Unione Europea stabilisce che “gli stati devono tassativamente evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate”, non ci può essere alcun dubbio circa la natura palesemente discriminatoria e quindi in violazione del regolamento 953 del 2021 delle prescrizioni contenute nel decreto che istituisce il Green Pass e in tutte le disposizioni successive.

D’altro canto nel ventennio il Regime applicava leggi che nessun tribunale italiano avrebbe avuto il coraggio di contestare e che molti, ahimè, ritenevano “giuste e ragionevoli”. È lo scenario che si sta concretizzando adesso e coloro che urlano di più per imporre provvedimenti illiberali sono semplicemente le stesse persone che all'inizio hanno preso sotto gamba il problema.

Possiamo trarre delle lezioni da tutto questo.

Nessuno è mai al sicuro dal Potere se il Potere, per qualsiasi motivo, lo prende a bersaglio. Molti di coloro che credevano di essere "in regola" hanno dovuto ricredersi quando il Leviatano ha mostrato il suo vero volto e li ha braccati a causa di un commento ritenuto improprio, di una critica detta a mezza voce pensando di non essere sentiti, di non essere scattati abbastanza velocemente quando gli era stato detto di farlo.

Questa adesione acritica da parte dei cittadini poi, è per certi versi più inquietante dell’autoritarismo del governo. È un indice inequivocabile che i meccanismi dell’autoritarismo sono già stati introiettati da tutti noi come naturali e che appartengono ormai alla quotidianità e al nostro futuro.