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Il vino del notaio, il notaio del vino

Il Vino del notaio
Il Vino del notaio

Il Vulture è una terra magnifica e terribile, capace di lunghe siccità e di primavere maestose, di brulli terreni e di opulenti vigne. Situato nella zona del nord della Basilicata, dominata dal profilo del massiccio del Monte Vulture, questa terra ha dato i natali a un vino magnifico: l’Aglianico, un rosso che molti chiamano il “Barolo del sud” e che molti, invece, preferiscono, chiamando il Barolo l’“Aglianico del nord”.

In queste terre fantastiche una cantina si distingue su molte: le Cantine del Notaio, una grande azienda che si trova a Rionero in Vultura, con 40 ettari vitati e una produzione annuale di circa 450.000 bottiglie.

 

La storia

La storia di Cantine del Notaio è davvero affascinante; nel 1998, all'età di quaranta anni Gerardo Giuratrabocchetti, laureato in scienze agrarie, decide di lasciare la professione intrapresa fino a quel momento per ritornare alla campagna e riprendere l'attività vitivinicola dei propri antenati, attività che il padre aveva interrotto per dedicarsi alla carriera di notaio. Gerardo si tuffa anima e corpo in questa nuova avventura ed affianca alla passione studi e ricerche per portare al meglio la produzione, nel pieno rispetto della natura e del territorio. La figura di Gerardo è davvero rilevante nel comprensorio dell'Aglianico, perché quando decise di avviare l'attività nel 1998 attuò una vera e propria rivoluzione sia per la qualità sia per l'immagine dei vini prodotti.

Il grande successo a livello italiano ed internazionale premia l'impegno profuso da Gerardo, dalla moglie Marcella Libutti, che cura la comunicazione aziendale, e dal professor Luigi Moio dell'Università di Napoli, enologo aziendale della cantina. La sede della cantina è a Rionero in Vulture, nel palazzo di famiglia in cui si trovano le antiche grotte risalenti al Seicento, utilizzate come cantine di invecchiamento.

 

“Il sigillo”

Il vino che scegliamo oggi è l’Aglianico del Vulture. "Il Sigillo" nasce da uve vendemmiate tardivamente. La macerazione protratta per 30 giorni e l'affinamento in carati di rovere per 24 mesi contribuiscono a formare note dolci e profondo e un gusto elegante e morbido, con lieve residuo zuccherino.

L'interpretazione moderna di una tecnica antica che rende questo Aglianico quasi simile ad un Amarone.

Il Sigillo di Cantine del Notaio è l’anima tradizionale dell’Aglianico del Vulture, offerta in una veste moderna. Incarna tutta la passione e la creatività della famiglia Giuratrabocchetti e ne racconta anche l’appartenenza al territorio, a quella meravigliosa Basilicata ancora incontaminata e selvaggia, in grado di offrire paesaggi e prodotti spettacolari. Con “Il Sigillo” Cantine del Notaio desidera esprimere potenza e carattere della Basilicata e del vitigno, in profondo legame con il proprio ambiente. Il rispetto per quest’ultimo è un imperativo irrinunciabile per la cantina, situata a Rionero in Vulture, provincia di Potenza. Si è scelto di adottare delle pratiche colturali che guardano al biologico e strizzano l’occhio all’approccio scientifico della biodinamica, con l’intenzione di salvaguardare la terra e valorizzare il frutto. “Il Sigillo” è un Aglianico concentrato e intenso, del tutto simile a quella calorosa e travolgente accoglienza che rende la Basilicata un posto molto speciale.

“Il Sigillo” è composto da 100% uve Aglianico.

Le uve vengono lasciate sovramaturare, o addirittura appassire, in pianta. Una volta raggiunto il grado di appassimento desiderato, i grappoli vengono vendemmiati manualmente. L’intenzione è quella di creare un Aglianico seguendo lo stile del famoso Amarone della Valpolicella, vino di potenza e di morbidezza. La fase di macerazione e fermentazione, segue l’affinamento in grotte naturali di tufo vulcanico, all’interno di carati e tonneau di rovere francese per un periodo di 24 mesi. Altri 24 mesi di sosta in bottiglia completano la maturazione.

“Il Sigillo” ha un colore rosso granato molto luminoso. Il profumo è tanto piacevole quanto affascinante: frutta di bosco e in confettura, agrumi canditi, cioccolato, una spezia di pepe e molto altro. Si potrebbe continuare all’infinito, ampliando la descrizione ad ogni rotazione del calice. Il sorso è morbido e molto strutturato, con tannini ammansiti dalla lunga maturazione. Ben bilanciato nelle sue parti, lascia un ricordo di sé in un finale di liquirizia. La sintesi di un territorio e di un vitigno, il sigillo del Vulture.

Un vino sontuoso, potente, lunghissimo, imperdibile, opulento e al tempo stesso elegante, al gusto ha un ingresso morbido dovuto al lieve residuo zuccherino. È vellutato e caratterizzato da un lungo finale speziato, di liquirizia e cioccolato fondente. Un vino da abbinare a piatti di grande struttura, ottimo con le preparazioni a base di carne e formaggi dalla grande persistenza aromatica.

Un vino straordinario, premiato da Robert Parker con l’annata 2011 con 95/100-

(Informazioni tratte dal sito callmewine e da cantinedelnotaio.it)