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Liberazione condizionata

Liberazione condizionata
Liberazione condizionata

Abstract

Tra le funzioni, che la pena deve assolvere, contemporaneamente, vale a dire, quella afflittivo-retributiva, generalpreventiva, specialpreventiva, satisfatoria (o di reintegrazione dell’ordine sociale violato) e rieducativa, a quest’ultima, è stata attribuita, nei decenni passati, un’importanza, si potrebbe dire, preponderante, accanto all’umanità della pena. Lo scopo rieducativo della pena è stato percepito dai legislatori (a decorrere dalla metà del secolo ventesimo), in termini quasi imperativi e non come un’opportunità di recupero sociale offerta al delinquente. L’obiettivo della difesa sociale, è stato "trascurato” o, per lo meno, allo stesso non è stato attribuito lo “Stellenwert”, che gli compete. Fatti – di inaudita gravità – accaduti nelle settimane passate, dovrebbero indurre a una riflessione…

 

Indice: 

1. Liberazione condizionata dopo l’espiazione di metà della pena detentiva    

2. Dopo due terzi della pena  

3. Prognosi sulla condotta futura del condannato  

4. Periodi di prova  

5. Quando la “Bewährungshilfe” è obbligatoria  

6. “Weisungen”  

7. “Facilitazioni” per minorenni e “Heranwachsende”

 

1. Liberazione condizionata dopo l’espiazione di metà della pena detentiva    

Dopo una condanna a pena detentiva senza concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena, non è detto, che il condannato debba espiare l’intera, inflitta pena.

Prevede, infatti, il § 46 StGB (Codice penale) la cosiddetta bedingte Entlassung aus der Freiheitsstrafe (libertà condizionata), la quale comporta, che il condannato venga rilasciato dal carcere, prima della scadenza della pena irrogata con la sentenza di condanna (“vorzeitige Entlassung aus der Strafhaft”).

La problematica della “bedingten Entlassung” è tornata di attualità, dopo i quattro omicidi perpetrati a Vienna il 2.11.2020 e che sono stati commessi da un “Heranwachsenden”,  al quale era stata concessa la “bedingte Entlassung”.

L’ordinamento austriaco prevede, che ogni condannato a pena detentiva, debba – in linea di massima – scontare almeno metà della pena irrogata, salvo le eccezioni di cui parleremo. Ma, espiata l’“halbe Strafzeit”, va esaminato, sotto l’aspetto special-preventivo, se sussistono i presupposti per una liberazione dalla “Justizanstalt”. Qualora sia da ritenere, che le probabilità, che il condannato non commetta ulteriori reati, siano più elevate a seguito della concessione della “bedingten Entlassung”, che con la prosecuzione della pena in carcere, il residuo della pena è “bedingt nachzusehen”, previa imposizione di un periodo di prova (“Probezeit”) o della “Bewährungshilfe”.

Il dato testuale del § 46 StGB (CP), induce a ritenere, che il legislatore abbia voluto far sí che, espiata metà della pena detentiva, la “bedingte Entlassung” del condannato sia preferibile rispetto alla prosecuzione della detenzione. In altre parole, la “Verbüßung der halben Strafzeit”, costituisce la “regola” e l’ulteriore prosecuzione della detenzione, l’eccezione.

Il legislatore si è deciso a estendere notevolmente l’applicabilità della “bedingten Entlassung”, in quanto, da dati statistici è emerso, che la percentuale di recidiva dei “bedingt Entlassenen”, è di pochissimo superiore rispetto a quella riscontrabile in coloro che hanno espiato interamente la pena detentiva, qualora questi “Entlassenen” vengano adeguatamente assistiti attraverso “Weisungen” o con “Bewährungshilfe” oppure con imposizione di un periodo di prova (“Probezeit”). Questo nuovo orientamento legislativo, si è concretizzato con l’emanazione del cosiddetto Haftentlassungspaket del 2007, entrato in vigore l’1.1. 2008.

La “bedingte Entlassung, con le misure “fiancheggianti”, alle quali si è accennato sopra,  è stata indicata come parte “ambulante” della pena, a differenza dello “stationären Teil” della pena, costituito dalla detenzione in una “Justizvollzugsanstalt”. Ci si ripromettono effetti positivi maggiori, con riferimento alla cosiddetta risocializzazione del condannato, rispetto a quelli conseguibili con l’espiazione integrale della pena, effetti positivi anche per la comunità, che non deve sostenere le spese inerenti alla detenzione o almeno a una parte notevole della stessa.            

Il dato testuale del § 46 StGB (CP) induce a ritenere, che il legislatore abbia voluto far sì che, espiata metà della pena detentiva inflitta, la “bedingte Entlassung” del condannato sia preferibile rispetto alla prosecuzione della detenzione. In altre parole, la “Verbüßung der halben Strafzeit” costituisce la “regola” e l’ulteriore prosecuzione della detenzione, l’eccezione.

Reputa il legislatore, che,  in tal modo, venga favorito il reinserimento del condannato nella società; inoltre, vi è una riduzione del numero delle persone detenute. La “bedingte Entlassung” presuppone, che siano adeguatamente valutati i prevedibili effetti della “Bewährungshilfe” e delle “Weisungen”.

Prima che possa essere concessa al “bedingte Entlassung”, il detenuto deve avere scontato almeno tre mesi di detenzione. Ma anche questa regola non è senza eccezione. Se il condannato che ha commesso il reato, per il quale gli è stata inflitta pena detentiva e se al momento della perpetrazione del reato, il condannato aveva un’età inferiore a 21 anni (vale a dire rientrava nella categoria dei minorenni o non aveva ancora compiuto anni 21, era cioè un “Heranwachsender”), il limite dei tre mesi è ridotto a un mese.

Soltanto qualora sia da presumere, tenuto conto della gravità del commesso reato, che la detenzione debba essere proseguita al fine di prevenire la commissione ulteriori reati, la “bedingte Entlassung è preclusa. Ai fini della concessione della stessa, occorre valutare anche il comportamento del condannato posteriore alla condanna o un’eventuale collaborazione con organi di polizia o con l’autorità’ giudiziaria.

 

2. Dopo due terzi della pena  

Se il condannato ha espiato due terzi della pena detentiva comminata, alla “bedingten Entlassung”, non possono ostare valutazioni di carattere generalpreventivo. La pena residua “ist bedingt nachzusehen”, tenuto conto dei presumibili effetti di “Weisungen” (obblighi) e della “Bewährungshilfe” (assistenza al condannato).

Può dirsi, che la "bedingte Entlassung" dopo l’espiazione di due terzi della pena detentiva, è quasi “doverosa”; ostanto – in tal caso – alla libertà condizionata, soltanto evidenti rischi di recidiva, che fanno sí, che il condannato debba espiare l’intera pena.

Ai fini della decisione, se concedere o meno la “bedingte Entlassung”, i criteri, dei quali è necessario tenere conto, sono principalmente, la vita anteatta e la personalità del condannato, le prospettive che conduca una vita senza delinquere e il comportamento durante l’espiazione della pena. Dal punto di vista della prevenzione speciale, va esaminato, se la situazione è mutata posteriormente al reato commesso e durante la carcerazione.

 

3. Prognosi sulla condotta futura del condannato  

In sede di prognosi sulla futura condotta del condannato, occorre valutare, se e in qual misura, fattori incidenti negativamente continuano a persistere e se possono essere “neutralizzati” attraverso “Weisungen und Bewährungshilfe”. Per quanto concerne persone dedite all’uso di sostanze stupefacenti, è di importanza anche la disponibilità del condannato a seguire una terapia. Se il liberando, già durante la detenzione, è stato in terapia e intende proseguire la stessa, può procedersi a “bedingter Entlassung”, anche se i criteri per una “bedingten Entlassung”, non sono del tutto univoci, ma se è da presumere, che la probabilità della commissione di ulteriori reati sia notevolmente ridotta.

Competente a decidere sulla “bedingten Entlassung” è il “Vollzugsgericht” (Giudice dell’esecuzione), vale a dire, il tribunale, nel cui circondario viene eseguita la pena (§ 16, Abs. 2, Z. 12, StVG – Strafvollzugsgesetz). Il provvedimento decisorio è adottato nella forma di un “Beschluss(ordinanza).  Lo stesso giudice decide, altresí, se imporre Weisungen (obblighi) o disporreBewährungshilfe”. Il giudice  è tenuto a informare il condannato sugli scopi della “bedingten Entlassung” e, una volta che il provvedimento non è più impugnabile, a esporre allo stesso, per iscritto, in modo conciso e con parole semplici, i motivi della decisione. Contro il suddetto “Beschluss”, il condannato può proporre “Beschwerde (reclamo), sulla quale decide la Corte d’Appello.

 

4. Periodi di prova  

Il provvedimento, che dispone la “bedingte Entlassung”, è “accompagnato” dall’imposizione di un periodo di prova (“Probezeit”), la cui durata varia da uno a tre anni. Tuttavia, se il “bedingt erlassene Strafrestè superiore a tre anni, il periodo di prova è di 5 anni. Se la “bedingte Entlassung” viene accordata a persona condannata all’ergastolo, la “Probezeit” è di 10 anni. Se il condannato per abuso di sostanze stupefacenti, durante l’espiazione della pena, ha iniziato una terapia e se si è dichiarato disposto a proseguirla, di solito viene determinato un periodo di prova più lungo (fino a 5 anni), se ciò si appalesa necessario, acché la terapia possa avere esito favorevole.

La “Probezeit” inizia a decorrere dalla data di passaggio in giudicato del provvedimento, che ha concesso la “bedingte Entlassung”, la quale diventa definitiva, se non revocata entro il termine indicato nel provvedimento concessorio.

Ordinare “Weisungen o Bewährungshilfe” dipende da considerazioni inerenti alla prevenzione speciale; devono comunque essere necessarie e adeguate al fine di distogliere il condannato dalla commissione di ulteriori reati. Si deve tenere conto altresí del cosiddetto Verhältnismäßigkeitsprinzip (principio di proporzionalità).

 

5. Quando la “Bewährungshilfe” è obbligatoria  

La “Bewährungshilfe”, in caso di “bedingter Entlassung”, va disposta: 1) se la “bedingte Entlassung” è stata accordata, prima che  il condannato abbia espiato due terzi della pena detentiva, 2) se il reato, per  il quale vi è stata condanna, è stato commesso prima del compimento del 21.mo anno di età, 3) se la condanna è stata pronunziata per un reato di natura sessuale, 4)  se è stata inflitta una pena detentiva superiore a 5 anni o la pena dell’ergastolo.

Nei casi indicati sub 1) e 2), il giudice può prescindere dal prescrivere la “Bewährungshilfe”, se, considerata la specie di reato, la personalità del condannato e la vita anetatta dello stesso, non è da ritenere, che l’imposizione sia necessaria per motivi di prevenzione speciale.

Fatta eccezione per la “bedingten Entlassung” di una persona condannata all’ergastolo, trascorso un anno dal provvedimento impositivo della “Bewährungshilfe”, deve essere verificato, se la “Bewährungshilfe” debba continuare o meno.

La “Bewährungshilfe”, la cui durata è determinata dal giudice, va disposta con “Beschluss”, cioé con ordinanza (e non con sentenza), i cui effetti non possono  protrarsi oltre la durata del periodo di prova ("Probezeit”).

 

6. “Weisungen”  

E passiamo alle “Weisungen”, che consistono in precisi obblighi e divieti che riguardano la condotta di vita del condannato, beneficiario della “bedingten Entlassung” (per esempio, soggiornare in un determinato luogo, divieto di consumo di sostanze alcoliche, divieto di frequentare certe persone, obbligo di presentarsi, a determinati intervalli, a organi di polizia).

Le “Weisungen” non possono concretarsi in limitazioni eccessive concernenti la sfera privata del condannato. Va osservato altresí il “Verhältnismäßigkeitsgrundsatz”.

Scopo delle “Weisungen”, è di prevenire la recidiva dei condannati, ai quali è stata accordata la “bedingte Entlassung”; hanno, pertanto, un fine di prevenzione speciale. Qualora sia prevedibile o altamente probabile, che un condannato non sia in grado di adempiere quanto gli viene richiesto, una “Weisung” del genere non può essere imposta.

Soltanto previo consenso del condannato può essere imposto allo stesso, di seguire una cura disintossicante. Le "Weisungen” possono essere modificate o revocate durante il periodo di prova, se ciò si appalesa necessario o comunque utile per motivi inerenti alla prevenzione speciale.

 

7. Facilitazioni per minorenni e “Heranwachsende”

Nella parte introduttiva di quest’articolo, abbiamo accennato al fatto che per i minorenni e per i cosiddetti Heranwachsenden (di età tra i 18 e i 21 anni di età), anche in materia di “bedingter Entlassung”, vigono norme particolari, che ora, brevemente, esporremo.

La “bedingte Entlassung” può essere concessa a questi condannati, anche se hanno espiato soltanto un mese di pena detentiva. In sede di decisione, non si tiene conto di criteri inerenti alla prevenzione generale. Altra “Erleichterung” è costituita dal fatto, che il periodo di prova può avere termine, prima che sia trascorso il tempo indicato nel provvedimento, che lo ha disposto; in tal caso, però, può essere dichiarata anche l’“Endgültigkeit der bedingten Entlassung”, qualora sia trascorso almeno un anno dall’inizio della “Probezeit” e se sono emersi fatti nuovi tali da far ritenere, che il condannato non commetterà altri reati.

In vista della “bedingten Entlassung” di chi é stato condannato a una “Jugendstrafe”, il dirigente dell’istituto penitenziario ha facoltà, di indire una cosiddetta Entlassungskonferenz – alla quale partecipa anche il preposto alla “Bewährungshilfe” e quello che dirige la “Kinder-und Jugendhilfe” – al fine di verificare la sussistenza dei presupposti per la concessione della “bedingten Entlassung”. In tale sede possono essere stabilite quelle misure, che si reputano necessarie, per prevenire un’eventuale recidiva del condannato.

Alcune di queste norme verranno, in un prossimo futuro, per ogni probabilità, modificate. Colui, che ha perpetrato la strage a Vienna il 2.11. 2020, era un “Heranwachsender”, condannato a 22 mesi di reclusione, ma al quale era stata concessa al “bedingte Entlassung”, dopo neppure 10 mesi di detenzione.