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Obbligo vaccinale: il governo pensa ad alcune categorie

Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, afferma: “Obbligo vaccinale per alcune categorie non è un tabù. Pronti a prenderlo in considerazione”
quale strada?
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Obbligo vaccinale: quali sono le intenzioni del governo?

Obbligo vaccinale esteso a determinate categorie: è un’ipotesi che il governo Draghi sta vagliando per i prossimi mesi.

Lo ha affermato ai microfoni di Radio Cusano Italia TV il sottosegretario alla Salute Andrea Costa, secondo il quale “l’obbligo vaccinale per alcune categorie non è assolutamente un tabù e siamo pronti a prenderlo in considerazione”.

L’obiettivo del governo è infatti quello di arrivare al 90% della popolazione vaccinata. Solo allora si potrà pensare di ridurre le attuali restrizioni e l’obbligo del green pass.

Per raggiungere tale quota, sempre secondo il sottosegretario, ci sarebbero poche opzioni: “o proseguire con le misure restrittive imponendole anche a chi si è vaccinato, o introdurre delle distinzioni, o introdurre degli obblighi vaccinali per alcune categorie”.

Andrea Costa ha proseguito l’intervista sottolineando con forza la motivazione alla base dell’obiettivo del 90%: evitare che le persone continuino a morire a causa del coronavirus e prevenire il congestionamento delle terapie intensive.

La quota 90% “permetterebbe una gestione endemica della pandemia”, postulato che non si possa più parlare di immunità di gregge (“anche un vaccinato può contrarre il virus, ma lo contrae in maniera molto più lieve”).

Prima di pensare alle alternative, comunque, c’è bisogno di aspettare i risultati delle curve epidemiologiche nelle prossime settimane.

 

Obbligo vaccinale: a chi potrebbe essere rivolto?

Alla quota 90% mancano ancora 2 milioni di italiani.

Andrea Costa ha paventato l’obbligo vaccinale per “alcune fasce d’età over 50 e over 60 dove ci sono molti concittadini che non si sono vaccinati, e alcune categorie a stretto contatto con il pubblico”.

E ha continuato: “Ciò che ci protegge è il vaccino e non il tampone. Non è corretto che chi si è vaccinato debba sopportare misure restrittive a causa di una minoranza che non si è vaccinata.

“Ci auguriamo che vi sia un senso di responsabilità che prevalga”, e che “maturi la consapevolezza che grazie alla vaccinazione non solo si mette al riparo la propria vita, ma si permette anche al Paese di proseguire nel percorso di ritorno alla normalità e di ripresa economica”.

 

Obbligo vaccinale: quali notizie sulla terza dose?

Per quanto riguarda la terza dose, Costa si augura che “non diventi un tema di dibattito politico” e che il governo faccia chiarezza quanto prima.

“Dovrebbe arrivare [dall’Aifa , n.d.r.] un’indicazione ben precisa in merito al richiamo da fare con un vaccino Pfizer o Moderna a 6 mesi dalla prima dose.

“E per quanto riguarda le scuole l’obiettivo primario del governo è garantire tutto l’anno in presenza limitando al massimo la didattica a distanza e le nuove regole che saranno approvate in settimana scatteranno con 3 positivi in aula”.

Infine, Costa si è espresso anche riguardo un possibile reinserimento dell’obbligo di mascherina all’aperto: “Ad oggi questa non è un’ipotesi sul tavolo del Ministero. Confido che questo possa essere un Natale diverso da quello dello scorso anno”.

Ma ancora una volta, secondo il sottosegretario, “molte scelte dipenderanno da quanti decideranno di vaccinarsi”.