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Passione per la verità: presentazione dell’OP Meetings 2019

First attempt, Isola Rossa, Francia, Agosto 2016
Ph. Giacomo Porro / First attempt, Isola Rossa, Francia, Agosto 2016

Essere Predicatori

Appartenere oggi all’Ordine dei Frati Predicatori significa in larga parte dedicarsi ad attività condivise con molte altre forme di vita consacrata e sacerdotale. Elementi come la predicazione o lo studio, che una volta potevano rappresentare punti d’identità e di specificità per il nostro Ordine, ora sono rintracciabili anche in carismi apparentemente alieni da tali attività.

Personalmente credo che questa realtà sia una ricchezza per la Chiesa e per il mondo, poiché significa che quella bontà che, ad esempio, san Domenico vide nella preparazione accademica ottocento anni fa, ora è stata universalmente abbracciata a riconosciuta. Il problema semmai si pone per noi membri della Famiglia Domenicana, chiamati in virtù del nostro carisma a vivere questo elemento in modo che abbia una centralità e una vivacità tali da costituire ancora, per noi, un valido modo di dare un apporto originale alla cristianità ed al mondo intero.

Sono certo che i miei confratelli e consorelle hanno già dato risposte diverse e validissime alla questione e credo di poterle riassumere in un virtuoso binomio: cercare e trasmettere la verità. Lo studio del “predicatore” non deve essere né autoreferenziale né tantomeno legato a necessità o situazioni specifiche, per quanto valide e sante siano; ciò che deve muoverlo è sempre una verità che i figli di san Domenico non vedono solo come in se stessa motivante la ricerca, ma anche come necessitante una diffusione.

Penso che questo impulso sia alla base del noto motto dell’Ordine, contemplari et contemplata aliis tradere, e costituisca la radice degli annuali incontri dell’OP Meetings.

 

Incontri estivi

Da alcuni anni infatti le Edizioni Studio Domenicano, casa editrice dipendente dalla Provincia domenicana San Domenico in Italia, organizza presso il Convento Patriarcale San Domenico a Bologna delle giornate di approfondimento culturale e di riflessione.

Queste iniziative, aperte al pubblico e recanti la collaborazione di personalità sia interne che esterne all’Ordine, propongono delle riflessioni razionali e cristiane su temi di attualità; i differenti incontri occupanti la giornata intendono da un lato svolgere sotto differenti prospettive il medesimo tema centrale, dall’altro fornire alcuni strumenti utili a portare avanti una riflessione razionale e veritiera sullo stesso.

Quest’anno, il 7 settembre, a partire dalle 10.45, l’OP Meetings affronterà un problema ben presente alla contemporaneità: come integrare nei tempi presenti la legittima ed umana aspirazione alla felicità, la cristiana chiamata alla santità e le molteplici vie e problematicità presentate dalla cultura dominante?

Volendo tentare una sintesi, potremmo chiederci se è possibile che proprio il cristiano oggi abbia, magari senza esserne pienamente conscio, la chiave per cogliere l’unità di quest’umanità apparentemente così frammentata e divisa.

La giornata si aprirà con un intervento di padre Giuseppe Barzaghi OP sulla dialettica vista come strumento per conoscere se stessi e la propria coscienza; a questa premessa, che potremmo definire quasi metodologica, seguirà una riflessione sui differenti modelli di santità che la Chiesa attuale propone al laicato: ciò permetterà lo svilupparsi di un confronto su tematiche quali la famiglia, il matrimonio e l’impegno della Chiesa stessa nel mondo che interpellano non solo la fede dell’individuo ma anche la sua capacità di auto-analisi e la propria consapevolezza.

Quasi a voler dare un segno concreto delle vie di santità più “canoniche”, alle 14.15 padre Angelo Piagno OP proporrà una narrazione delle origini della Famiglia Domenicana attraverso i luoghi più significativi del convento e della basilica bolognesi.

Infine la consapevole proposta di santità da vivere nel mondo, vera fonte di felicità per l’uomo, sarà messa a confronto con quei falsi modelli ed obiettivi che la cultura contemporanea spaccia per altrettante vie di realizzazione personale. Questo porterà la trattazione a vertere sulla contemporanea visione della sofferenza e sul peso che tali distorte prospettive hanno nel determinare alcune delle più evidenti opposizioni che la visione dominante pone ad una vita autenticamente cristiana.

Al termine della giornata organizzatori e partecipanti non avranno solo condiviso una certa quantità d’informazioni, ma avranno percorso assieme una via che porta alla formazione, per il credente e per colui che è in onesta ricerca della verità, di una coscienza critica in grado di mostrare l’universalità del messaggio evangelico nel rispondere alle esigenze spiritualmente più umane.

 

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