Messaggio di errore

Access denied. You must log in to view this page.

La verità. Davvero fa male?

Verità
Verità

Una nota canzone italiana degli anni ’60, iniziava con queste espressioni: «La verità mi fa male, lo so. La verità mi fa male, lo sai» (Caterina Caselli, Nessuno mi può giudicare, 1966).

La verità è la condizione essenziale della vita umana.

Essa può corrispondere alla realtà che la contraddistingue solo mediante la conoscenza e l’accettazione di tre fattori: l’esistenza, il senso e il valore. La verità è il presupposto dell’autocoscienza e dell’autosviluppo nell’ambiente naturale, sociale, professionale-lavorativo, come di ogni intervento nella vita intersoggettiva di incontro e di relazione. Nell’apertura alla realtà e al senso, nel superamento dell’apparenza, dell’errore e dell’inganno, la verità rende possibile, dilata ed innalza la libertà dell’autodeterminazione personale.

Il concetto più generale, ed embrionalmente irriflesso, intende la verità come la conformità della conoscenza mentale e della realizzazione volitiva con la realtà esistente, non limitata ad un rapporto teoretico o logico.

Per semplificare teoria-prassi e prassi-teoria in un circolo permanente sono distinte per capire ma non separate nell’agire.

Da quando l’uomo ha iniziato il suo cammino di consapevolezza, a causa dei problemi essenziali di consistenza e di conoscenza della realtà, ha dovuto affrontare il tema-problema della verità.

È significativo riflettere sulla verità, perché si trattano problematiche della conoscibilità di se stessi e della consistenza della realtà, delle possibilità e dei limiti, come pure dei presupposti e dei condizionamenti storici del nostro conoscere e del suo realizzarsi nel nostro essere persone dotate di libertà.

Verità non sta a significare, semplicemente, una riproduzione corretta della realtà nella conoscenza intellettuale; è in gioco il rapporto genuino della nostra interiorità con il reale che circonda noi stessi: come l’accogliamo, come lo viviamo e come l’esprimiamo. 

Il senso ultimo della verità è rendere luminosa l’esistenza umana.

Come accennato, ci rendiamo conto che la nostra ricerca di verità è continua. Ora, se la nostra ricerca di verità è persistente essa, necessariamente, è storica: l’uomo si misura ed è misurato dalla verità. Egli rincorre la verità perché consapevole che da essa ricevono senso e valore il suo essere ed il suo esistere: la verità fa la vita fondandola, dirigendola e finalizzandola.

L’essere umano ricerca ed accoglie la verità come promessa di libertà e di creatività: è bene-valore costitutivo e decisivo del suo essere uomo.

La verità è, pertanto, il primo e più alto fattore di umanizzazione: si tratta di un’azione contemporaneamente polarizzata sull’esodo da sé e sulla sua interiorità. L’individuo assolve il compito di governare attraverso l’azione veritativa del suo spirito: non può eludere la verità di sé! La verità non è soltanto il collocarsi dell’uomo accanto ad altri oggetti bensì è il suo emergere come soggetto intelligente, e quindi come essere libero, relazionato e capace di trascendersi.

Per questo la verità, come storia, è un cammino integrale e sempre coinvolgente l’umana realtà, nella sua funzionalità fisica e nella sua essenza oltre la fisica. Occorre, perciò, evitare fughe riduttivistiche, nell’uno o nell’altro senso perché, altrimenti, ci si potrebbe far male davvero. Effetto déjà vu!