PUFENDORF, SAMUEL: Il diritto della natura e delle genti

PUFENDORF SAMUEL

Il diritto della natura e delle genti o sia Sistema generale de’ principii li piu importanti di morale, giurisprudenza e politica ... rettificato, accresciuto, e illustrato da Giovambatista Almici bresciano. In Venezia, appresso Pietro Valvasense in merceria all’insegna del Tempo, 1757-1759.

Quattro volumi di cm. 24,5, pp. viii, xlviii, 320; 476; 395 (1) 536. Con ritratto dell’A. inciso in rame all’antiporta e primo frontespizio in rosso e nero. Leg. del tempo in mezza perg. con titoli in oro su tass. al dorso; tagli spruzzati. Antico timbretto di biblioteca sette-ottocentesca. Trascurabili mancanze a un tassello, sporadiche macchiette. Esemplare ben conservato.

Importante traduzione italiana del "De iure naturae et gentium" di Samuel Pufendorf (1632-1694), espressione di un pensiero razionalista che si caratterizza per il realismo tagliente e per il rigore logico. L’A. fornì infatti un contributo decisivo alla risistemazione del patrimonio etico e dottrinale della scuola giusnaturalista e determinò un forte influsso, ancora in pieno Settecento, sulla cultura giuridica europea. Il traduttore, Giovan Battista Almici "nacque a Coccaglio (Brescia) il 17 genn. 1717 da Ottavio e da Silvia Veneziani e fu fratello di Pietro Camillo. Addottoratosi in legge a Padova, fu nel 1751 vicario del podestà di Crema, conte Silvio Martinengo, quindi del podestà di Val Camonica. Nel 1758 e negli anni successivi intraprese, con intenti culturali, una serie di viaggi per l’Italia. Mosso dai suoi interessi filosofici e giuridici, egli esplicò, più sensibile del fratello Pietro Camillo alle correnti di pensiero razionalistiche e illuministiche, una interessante pur se moderata opera di mediazione tra queste e la cultura cattolica, con la correzione e la rielaborazione, secondo i principi cattolici, de Il diritto della Natura e delle Genti del Pufendorf, Venezia 1757-59, e con alcune traduzioni, inedite, da Grozio e Montesquieu. Diversamente, le sue polemiche Osservazioni sopra il libro del sig. Elvezio, intitolato lo Spirito, Brescia 1766, si esprimono attraverso l’accoglimento di motivi dell’empirismo lockiano" [voce A. in Dizionario Biografico degli Italiani].

Cfr. Edizioni giuridiche antiche in lingua italiana, II,2, p. 569; Iccu. (S112)

[Volume segnalato sul sito www.libriantichionline.com]

PUFENDORF SAMUEL

Il diritto della natura e delle genti o sia Sistema generale de’ principii li piu importanti di morale, giurisprudenza e politica ... rettificato, accresciuto, e illustrato da Giovambatista Almici bresciano. In Venezia, appresso Pietro Valvasense in merceria all’insegna del Tempo, 1757-1759.

Quattro volumi di cm. 24,5, pp. viii, xlviii, 320; 476; 395 (1) 536. Con ritratto dell’A. inciso in rame all’antiporta e primo frontespizio in rosso e nero. Leg. del tempo in mezza perg. con titoli in oro su tass. al dorso; tagli spruzzati. Antico timbretto di biblioteca sette-ottocentesca. Trascurabili mancanze a un tassello, sporadiche macchiette. Esemplare ben conservato.

Importante traduzione italiana del "De iure naturae et gentium" di Samuel Pufendorf (1632-1694), espressione di un pensiero razionalista che si caratterizza per il realismo tagliente e per il rigore logico. L’A. fornì infatti un contributo decisivo alla risistemazione del patrimonio etico e dottrinale della scuola giusnaturalista e determinò un forte influsso, ancora in pieno Settecento, sulla cultura giuridica europea. Il traduttore, Giovan Battista Almici "nacque a Coccaglio (Brescia) il 17 genn. 1717 da Ottavio e da Silvia Veneziani e fu fratello di Pietro Camillo. Addottoratosi in legge a Padova, fu nel 1751 vicario del podestà di Crema, conte Silvio Martinengo, quindi del podestà di Val Camonica. Nel 1758 e negli anni successivi intraprese, con intenti culturali, una serie di viaggi per l’Italia. Mosso dai suoi interessi filosofici e giuridici, egli esplicò, più sensibile del fratello Pietro Camillo alle correnti di pensiero razionalistiche e illuministiche, una interessante pur se moderata opera di mediazione tra queste e la cultura cattolica, con la correzione e la rielaborazione, secondo i principi cattolici, de Il diritto della Natura e delle Genti del Pufendorf, Venezia 1757-59, e con alcune traduzioni, inedite, da Grozio e Montesquieu. Diversamente, le sue polemiche Osservazioni sopra il libro del sig. Elvezio, intitolato lo Spirito, Brescia 1766, si esprimono attraverso l’accoglimento di motivi dell’empirismo lockiano" [voce A. in Dizionario Biografico degli Italiani].

Cfr. Edizioni giuridiche antiche in lingua italiana, II,2, p. 569; Iccu. (S112)

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