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Quarta dose vaccino, il sì dell’Aifa

Ecco le direttive del Ministero per la quarta dose ai più fragili
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Quarta dose vaccino ai più fragili

La quarta dose del vaccino anti Covid-19 per i soggetti fragili, approvata dall’Aifa il 18 febbraio, sarà regolamentata secondo le direttive che il Ministero della Salute ha diramato nella giornata di ieri.

La circolare della Direzione generale di prevenzione (organo del Ministero) raccomanda:

- la somministrazione di una dose di vaccino a mRNA, che sia ulteriore richiamo del precedente ciclo vaccinale (3 dosi);

- i soggetti che faranno la quarta dose sono quelli con “marcata compromissione della risposta immunitaria per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e ai soggetti sottoposti a trapianto di organo solido”;

- la quarta dose sarà somministrata solo passati almeno 120 giorni dalla terza.

 

Ma quando e come sarà somministrata la quarta dose?

 

Tempi e dosaggi della quarta dose

Non è stata ancora indicata una data d’inizio precisa per la somministrazione di questa quarta dose di vaccino anti Covid, ma solo che sarà decisa dal commissario straordinario per l’emergenza sanitaria “sulla base delle esigenze organizzative della campagna vaccinale”.

Sono noti invece i dosaggi:

- 30 mcg in 0,3 mL per Comirnaty (Pfizer) nei soggetti di età pari o superiore a 12 anni;

- 50 mcg in 0,25 mL per Spikevax (Moderna) nei soggetti di età pari o superiore a 18 anni.

 

Perché la quarta dose?

La quarta dose di vaccino per i soggetti fragili (ossia immunodepressi) – categoria in cui rientrano, in Italia, circa 3 milioni di persone – è stata presa a seguito della situazione epidemiologica attuale.

Infatti, nonostante la “conferma di un trend in decrescita nell’incidenza, nella trasmissibilità ed anche nel numero dei ricoveri”, la circolazione del virus Covid-19 è ancora elevata.

“I vaccini hanno un’efficacia straordinaria ma dopo un certo numero di mesi dall’ultima dose l’immunità perde vigore e bisogna rinforzarla” afferma Walter Ricciardi dell’università Cattolica, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza.

“Ricordiamo che chi ha ricevuto il richiamo a ottobre potrebbe essere presto vulnerabile. Non è uno schema atipico, succede anche per altri vaccini che dopo un po’ debbano essere richiamati. Gli anti Covid sono molto sicuri, molto efficaci e poco duraturi”, ha continuato Ricciardi.

Inoltre, l’Istituto Superiore di Sanità ha ribadito, appena due giorni fa, che chi non è immunizzato (e quindi rivolgendosi, in prevalenza, a chi non si è sottoposto al vaccino) corre il rischio molto più alto rispetto a chi è immunizzato di aver bisogno di ricoveri ospedalieri.

“La vaccinazione è l’arma più preziosa per diminuire l’incidenza del virus e il rischio di complicanze gravi e decessi” sottolinea l’Iss “oltre che per proteggere i soggetti per cui l’immunizzazione è impossibile per assenza di un vaccino autorizzato, come i bambini, o che non possono comunque accedere alla vaccinazione”.