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Referendum no green pass, al via la raccolta firme

Anche Carlo Freccero tra i firmatari della raccolta
Maggesi
Ph. Luca Martini / Maggesi

Referendum no green pass: partita la raccolta firme

Referendum no green pass: un gruppo di persone, raccolto in un Comitato Promotore, ha lanciato da pochi giorni la raccolta firme volta ad ottenere l’abolizione del green pass.

La raccolta delle firme per il referendum no green pass avviene sia fisicamente, nella maniera tradizionale, che online, attraverso la firma digitale. Con questa ultima modalità, come ovvio, il raggiungimento delle fatidiche 500.000 firme è molto più agevole.
 

Referendum no green pass: le ragioni del NO

Ecco di seguito quanto si legge sul sito dei promotori a proposito dei motivi che hanno portato alla decisione di promuovere un referendum no green pass.

I cittadini italiani hanno gradualmente preso coscienza del fatto che il Green Pass costituisce un palese strumento di discriminazione che collide con i principi fondamentali del nostro ordinamento giuridico, considerati intangibili dalla Costituzione repubblicana.

Il Green Pass, infatti, esclude dalla vita economica e sociale della nazione quei cittadini che sostengono convinzioni ed evidenze diverse da quelle imposte dal Governo. Per questo motivo, la normativa che istituisce il Green Pass si pone in netto contrasto con l’art. 3 della Costituzione.

Il Green Pass, inoltre, spingendo surrettiziamente i cittadini alla vaccinazione, aggira il divieto sancito dall’art. 32 della Costituzione, sul quale Filodiritto ha pubblicato un recente approfondimento.

Sul piano internazionale, il Green Pass si pone in contrasto con alcune dichiarazioni di principio sancite da strumenti giuridici di natura programmatica, quali la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo del 1948, secondo cui “Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione”. Analoghe dichiarazioni si rinvengono in accordi internazionali giuridicamente vincolanti, di cui l’Italia è parte contraente, quali la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali del 1950, secondo cui “Il godimento dei diritti e delle libertà riconosciuti nella presente Convenzione deve essere assicurato senza nessuna discriminazione, in particolare quelle fondate sul sesso, la razza, il colore, la lingua, la religione, le opinioni politiche o quelle di altro genere, l’origine nazionale o sociale, l’appartenenza a una minoranza nazionale, la ricchezza, la nascita od ogni altra condizione”.

Di fronte a violazioni così gravi ed evidenti dello stato di diritto, come quelle introdotte e avallate dalle stesse istituzioni mediante il Green Pass, è il popolo che deve farsi garante della Costituzione e rendersi parte attiva per ripristinare i principi di uguaglianza e di parità tra cittadini su cui si fonda la nostra civiltà giuridica.

È quindi giunto il momento di proporre il referendum popolare abrogativo delle disposizioni legislative in materia di Green Pass, allo scopo di porre fine a un subdolo strumento di discriminazione che mira a creare fazioni e schieramenti, a instillare l’odio sociale, a distruggere le fondamenta stessa della Costituzione repubblicana.

Tra i firmatari e garanti, anche il professor Paolo Sceusa.
 

Referendum no green pass: quali sono i quesiti?

Sono quattro i quesiti proposti per il referendum no green pass:

QUESITO 1

“Volete che sia abrogato il DECRETO-LEGGE 22 aprile 2021, n. 52 (Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19) convertito con modificazioni dalla L. 17 giugno 2021, n. 87, limitatamente all’art. 9 (Certificazioni verdi COVID-19) e successive modifiche ed integrazioni?”
 

QUESITO 2

“Volete che sia abrogato il Decreto-Legge 23 luglio 2021, n.105, (Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche)?”
 

QUESITO 3

“Volete che sia abrogato il DECRETO-LEGGE 6 agosto 2021, n. 111 (Misure urgenti per l’esercizio in sicurezza delle attività scolastiche, universitarie, sociali e in materia di trasporti)?”
 

QUESITO 4

“Volete che sia abrogato il DECRETO-LEGGE 10 settembre 2021, n. 122 (Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza da COVID-19 in ambito scolastico, della formazione superiore e socio sanitario-assistenziale.)?”
 

Referendum no green pass: il pensiero di Carlo Freccero

Anche l’intellettuale, già Consigliere di Amministrazione della Rai, Carlo Freccero sottoscrive la raccolta firme per il Referendum no green pass. Così spiega in una lettera  alla Stampa le sue motivazioni.

“Il mio ruolo è quello di esperto della comunicazione e, in quanto tale, non ho potuto fare a meno di rilevare la massiccia campagna di propaganda e disinformazione condotta dai media mainstream con un’unanimità che non ha precedenti nella storia del paese. Il referendum è un’occasione per avere accesso a spazi istituzionali e per fare arrivare i nostri argomenti all’elettorato. Dopodiché i cittadini decideranno liberamente e non sotto la pressione della paura innescata dalla pandemia”.

Secondo Freccero, firmatario del referendum no green pass, Draghi e il suo Governo si è comportato in maniera sorretta, violando il patto di lealtà tra istituzioni e popolo.

Freccero è convinto che “l’attuale normativa sul Green Pass ignora totalmente l’appello a evitare discriminazioni”.

Referendum no green pass: come si firma digitalmente?

Per firmare la richiesta e promuovere il referendum no green pass, potete cliccare qui e seguire le indicazioni


Referendum no green pass: il parere di Stefano Ceccanti

Potrere leggere qui un'intervista del  direttore di Filodiritto, Antonio Zama, a Stefano Ceccanti, prestigioso costituzionalista, docente universitario e politico italiano, già senatore dal 2008 al 2013, dal 2018 deputato della Repubblica Italiana.