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Salinger, una privacy difesa con le unghie

J.D. Salinger (1 gennaio 1919 - 27 gennaio 2010)
Salinger
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Salinger: un mito difeso ad ogni costo
 

«Il contatto con il pubblico ostacola il mio lavoro», affermò Salinger in una delle sue rarissime interviste, datata 1953. E infatti, dopo il grande successo mondiale del suo romanzo “Il giovane Holden” (oltre settanta milioni di copie vendute, leggi qui un articolo sui libri più venduti di tutti i tempi) dal 1965 smise di pubblicare nuovi lavori, ritirandosi in un eremitaggio di 45 anni, fino alla morte sopraggiunta nel gennaio del 2010 a novantun anni.

Di questa scelta di interrompere i rapporti col mondo se n’è parlato a lungo.

Secondo molti il suo era il timore, financo la consapevolezza, di non poter pubblicare più opere al pari de “Il giovane Holden”. Per contro, Matt Salinger, il figlio, sottolinea come non fu la paura del successo, ma una scelta interiore personale il motivo di questa rottura.

«Mio padre odiava i compleanni, le vacanze e quasi tutte le celebrazioni pianificate o culturalmente obbligate, e certamente odierà questo centenario», ha dichiarato in occasione dei cent’anni della nascita di Salinger celebrata il giorno di capodanno del 2019.
 

«Io abito a New York, e stavo pensando al laghetto di Central Park, quello vicino a Central Park South. Chissà se arrivando a casa l'avrei trovato ghiacciato, e se sì, chissà dov'erano andate le anatre. Chissà dove andavano le anatre quando il lago gelava e si copriva di ghiaccio. Chissà se arrivava qualcuno in furgone che le caricava tutte quante per portarle in uno zoo o chissà dove. O se volavano via e basta»

 

Salinger: l’influenza de “Il giovane Holden” sui crimini

 

Per altri fu la guerra a segnarlo, e tutta la sua vita successiva. Ricordiamo che pubblicamente ispirati al “Giovane Holden” ci furono ben tre crimini: nel 1980 Mark David Chapman uccise John Lennon col libro di Salinger in mano; nel 1981 John Warnock Hinckley Jr. cercò di uccidere Ronald Reagan, presidente degli Stati Uniti e dichiarò che leggendo il libro di Salinger si sarebbe capito il motivo; nel 1989 Robert Bardo uccise l’attrice Rebecca Schaeffer. Anche Bardo aveva il romanzo di Salinger in tasca, insieme a una foto della ragazza.

La sua scelta di riservatezza estrema lo portò a chiedere all’editore di pubblicare tutti i suoi romanzi con copertine bianche, senza alcuna figura, immagine o fotografia, per impedire l’identificazione materiale dei suoi personaggi.

Durante tutta la sua vita Salinger fu inseguito da curiosi, giornalisti, appassionati di letteratura che cercarono di scovarlo, di intervistarlo e di fargli fotografie (un film con Sean Connery, “Scoprendo Forrester”, narra una storia chiaramente ispirata alla figura di Salinger).

I suoi concittadini, gli abitanti di Cornish, una cittadina del New Hampshire, accettarono questa scelta estrema e lo difesero, non rivelando mai il suo indirizzo alla stampa.

E il mito di Salinger è resistito fino alla fine, consacrando di fatto la sua figura come quella di uno degli scrittori più importanti e influenti di tutto il ventesimo secolo.