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Una poesia sulla guerra: Le bombe, di Martha Collins

Il conflitto visto dalla poetessa Martha Collins
Guerra in Ucraina
Guerra in Ucraina

Martha Collins è nata il 25 novembre 1940 ad Omaha,. E' poetessa, traduttrice ed editrice. Ha pubblicato dieci libri di poesie, tra cui "Night Unto Night", "Admit One: An American Scrapbook", "Day Unto Day", "White Papers" e "Blue Fron"t, oltre a due chapbook e quattro libri di co-traduzioni dal vietnamita. 

Nota nei suoi primi libri per poesie liriche in qualche modo formali che occasionalmente facevano riferimento a questioni più grandi come i senzatetto e la guerra, la Collins ha appreso da una mostra di cartoline di linciaggio nel 2000 dell'impiccagione di suo padre. Nel 2005 la Collins ha pubblicato "Blue Front", una poesia lunga quanto un libro e nel 2012 ha esplorato le questioni della razza da prospettive sia personali che storiche in "White Papers".

Il suo ultimo libro, "Admit One: An American Scrapbook" affronta il tema del razzismo, l'eugenetica, l'immigrazione e altre questioni, concentrandosi sul movimento eugenetico dell'inizio del ventesimo secolo.

L'occhio del poeta osserva la guerra e le bombe con uno sguardo lucido e commovente.

Un omaggio alla pace attraverso la rappresentazione più crudele, quelle bombe che cadendo radono al suolo tutto quello che incontrano. 

Perchè non esiste una guerra giusta o bombe gentili.

Esiste solo la pace.
 

Le bombe

di Martha Collins

Abbiamo colpito il treno ci dispiace è stato un errore.
Abbiamo colpito quei profughi ci dispiace un altro errore.
Abbiamo colpito il ponte la gente non si vedeva.
Abbiamo colpito l’acquedotto non è stato un errore ma ci dispiace.
Abbiamo colpito l’ambasciata ci dispiace un altro errore.
Abbiamo colpito il paese sbagliato non era previsto.
Avevamo già colpito altre cose sbagliate
un aereo passeggeri una scuola.
Questa volta le ragioni per colpire quello che cercavamo di colpire erano buone.
Cercavamo di fermare le cose terribili fatte a gente innocente.
Le cose peggiorarono per quella gente col nostro
intervento il che prova che avevamo ragione.
Ma naturalmente non siamo capaci di pensare a ciò che è giusto o ciò che è sbagliato.
Dicono che siamo intelligenti ma le bombe non sono fatte
per pensare.
Ci dispiace ci siano stati errori ma noi da sole non possiamo fare errori.
Eseguiamo solo ordini. Facciamo quello che ci viene detto.

[poesia tratta da The progressive]