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Vaccini anche ai bambini tra i 5 e gli 11 anni entro Natale

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Ph. Sara Caliolo / colori vivaci

Vaccini anche per i più piccoli entro dicembre. Lo ha annunciato Franco Locatelli, Presidente del Consiglio superiore di sanità. Nei test su 2.000 bambini nessun effetto collaterale.

È questa la linea del Governo Draghi, in attesa dell’ok dell’Ema per lanciare la campagna di immunizzazione per vaccinare i bambini dai 5 agli 11 anni.

 

Vaccini ai bambini: è davvero necessario ?

Con la diffusione della variante Delta molti bambini sono stati contagiati e hanno contribuito a diffondere il virus covid-19.

Per fronteggiare l’aumento dei contagi e scongiurare quello dei ricoveri sarà, quindi, necessario vaccinare e quindi immunizzare anche i bambini tra i 5 e gli 11 anni al più presto.

Le parole del Presidente del Consiglio superiore di sanità Locatelli sono chiare: “Pfizer è un vaccino sicuro approvato negli Stati Uniti da Fda e Cdc”. L’Ema dovrebbe arrivare ad una valutazione e una approvazione entro fine mese-prima metà di dicembre. A quel punto potremo partire”.

Quanto affermato da Locatelli fa, dunque, percepire che vi sarà un via libera alla somministrazione dei vaccini anti Covid per i più piccoli già da Natale.

Intanto negli Stati Uniti, già da ieri, i pediatri hanno iniziato a vaccinare per la prima volta il vaccino anche ai più piccoli. Il via libera è stato dato dalla direttrice dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, Rochelle Walensky, che ha firmato l’autorizzazione per la somministrazione del vaccino Pfizer-BioNTech a milioni di bambini.

 

Vaccino ai bambini: quale per immunizzare i più piccoli?

Per i bambini tra i 5 e gli 11 anni, nel caso venisse autorizzato, il vaccino si baserà sulla nuova formulazione “pronta all’uso” appena approvata dall’Agenzia europea del farmaco, con il suo Comitato per i medicinali a uso umano (Chmp). A spiegarlo sono le due aziende, l’americana Pfizer e la tedesca BioNTech, dopo il parere positivo arrivato dall’ente regolatorio Ue alla nuova formulazione, che non richiede la diluizione del concentrato e sarà disponibile in una confezione da 10 flaconcini (60 dosi in totale).

La nuova formulazione di vaccino anti Covid prevista per i più piccoli dovrebbe essere adattata, secondo i proclami, per consentire un livello di dose inferiore, pari a 10 microgrammi dopo la diluizione.

“Questa nuova “versione” del vaccino “aiuta a garantire una manipolazione semplificata”, affermano Pfizer e BioNTech. I due colossi in ambito farmaceutico spiegano, inoltre, che: “Tutti gli altri aspetti, inclusi l’antigene e i lipidi del vaccino, rimangono invariati. La nuova formulazione consente una conservazione più lunga, per 10 settimane, a temperatura di frigorifero da 2 a 8 gradi, mentre quella attuale poteva esserlo per 31 giorni”.

 

Vaccino: necessaria la terza dose

Con l’arrivo ufficiale della quarta ondata, annunciata da Ema in tutta Europa, appare alquanto impossibile sfuggire alla dose di richiamo, prevista, per ora, in Italia per tutta la popolazione over 60.

Si parte dai più anziani facendo eccezione solo per le altre due categorie incluse nella campagna vaccinale dei richiami e cioè operatori sanitari e soggetti fragili, dove per “fragili” si intende tutte le persone immunodepresse, quelle affette da patologie come sclerosi, obesità grave, diabete.

Per chi sei mesi fa è stato immunizzato con Pfizer o con Moderna, il richiamo consisterà in una terza dose di uno dei due vaccini. Per Pfizer sarà previsto un dosaggio intero, per Moderna metà dose rispetto a quella ricevuta nelle prime due somministrazioni.

La stessa cosa succederà anche a chi ha ricevuto il vaccino Astrazeneca: il richiamo sarà comunque effettuato con i due vaccini Pfizer e Moderna, che saranno utilizzati anche per l’1,6 milioni di immunizzati da almeno sei mesi con il monodose Johnson & Johnson.