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Viaggiare con il Covid: dove si può andare?

Nuove regole per viaggiare, quali Paesi hanno riaperto le frontiere
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Due fattori che incentivano a viaggiare con il Covid: la curva dei contagi che si abbassa e, ovviamente, primavera ed estate che si avvicinano.

Per questo motivo, molti Paesi sia dentro che fuori l’Europa stanno allentando le misure adottate finora a causa dell’emergenza pandemica per permettere ai turisti (e non solo) di riprendere finalmente a girare il mondo.

Ma vediamo quali Peasi, nello specifico, stanno riaprendo o riapriranno le frontiere in questo 2022.

 

Viaggiare con il Covid... in Europa

Nuove regole per Austria e Svizzera

Partiamo dalle nostre vicine, Austria e Svizzera.

In Austria, a partire dal 22 febbraio, è consentito l’ingresso a patto che si rientri in almeno una delle 3G (vaccinati, guariti o con tampone negativo). Una volta dentro, però, bisognerà comunque rispettare il coprifuoco dopo la mezzanotte, indossare la mascherina nei luoghi chiusi – oltre a non poter andare a cena fuori nelle ore notturne.

Diverse le regole in Svizzera, dove, per entrare da qualsiasi altro Paese, non è più necessario “presentare un risultato negativo del test. Viene meno anche l’obbligo di test al momento dell’imbarco o della salita a bordo in aereo o in autobus a lunga percorrenza”.

Inoltre, le mascherine devono essere indossate solo sui mezzi pubblici e l’obbligo di green pass è decaduto per l’ingresso in ristoranti e negozi.

 

Come viaggiare in Lituania

Come per la Svizzera, la Lituania ha revocato le misure di contenimento, soprattutto nei confronti dei visitatori provenienti dal resto d’Europa: difatti, “non è più richiesto un tampone negativo neanche nei casi in cui la persona non è vaccinata o guarita”.

I futuri turisti dovranno solo “compilare online, nelle 48 ore prima della partenza (e non prima)” uno specifico modulo.

 

Danimarca senza restrizioni

La Danimarca è invece il Paese in cui è più semplice viaggiare con il Covid – nonché il primo ad avere smantellato del tutto le misure emergenziali (1° febbraio), dall’obbligo di mascherina a quello del green pass per accedere in qualsiasi luogo o esercizio pubblico.

 

Irlanda in semi-libertà

Pur avendo allentato le restrizioni anti-Covid (no green pass per ristoranti e locali, no limitazioni al numero di spettatori per eventi, sia all’aperto che al chiuso), l’Irlanda manterrà l’obbligo di mascherina (su mezzi di trasporto e luoghi pubblici) almeno fino al 28 febbraio; mentre è ancora in vigore (e, ad oggi, senza data di scadenza) l’obbligo di possesso della certificazione Covid EU per turisti e visitatori.

 

Viaggiare con il Covid... nel resto del mondo

 

Giordania

La Giordania, dal canto suo, aspetterà fino al 1° marzo prima di permettere ai viaggiatori provenienti dall’estero (Italia compresa) di fare ingresso nel proprio territorio nazionale senza tampone negativo all’arrivo in aeroporto.

Sarà infatti necessario effettuare un solo tampone nelle 72 ore precedenti la partenza – e la quarantena causa positività durante la permanenza sarà di soli 5 giorni.

Ma attenzione: “il Governo giordano continua a mantenere in essere le misure eccezionali per contrastare la diffusione del nuovo coronavirus COVID-19, anche attraverso l’imposizione di chiusure totali (lockdown), a carattere locale o temporaneo, che è possibile siano decretate anche con scarso preavviso”.

 

Israele

Da inizio febbraio Israele ha iniziato a lasciar entrare di nuovo visitatori e turisti, ma solo se in possesso della certificazione verde.

In particolare, secondo quanto riportato sul sito dell’ Ambasciata d’Italia Tel Aviv, per i viaggiatori italiani che fanno ingresso in Israele sono necessari questi requisiti:

- possesso certificato di guarigione UE valido (rilasciato da meno di 6 mesi) o ciclo vaccinale completato da meno di 6 mesi;

- test molecolare/PCR con esito negativo non oltre le 72 ore antecedenti la partenza o antigenico nelle 24 ore antecedenti la partenza;

- Entry Statement Form completato nelle 48 ore che precedono la partenza;

- obbligo di quarantena fino alla ricezione dell’esito del test molecolare/PCR effettuato all’arrivo in aeroporto o comunque non oltre le 24 ore dall’ingresso nel Paese.

L’ulteriore novità è che dal 1° marzo potranno entrare anche i non vaccinati, sottoponendosi però a due test antigenici, sia prima che dopo lo sbarco sul suolo israeliano.

Per la fine di febbraio, poi, Israele toglierà l’obbligo di green pass anche per l’ingresso in luoghi e servizi pubblici.

 

Repubblica Dominicana

Spostandoci a Ovest, vediamo che viaggiare con il Covid è possibile in Repubblica Dominicana: dal 31 gennaio, infatti, il Paese americano è entrato a far parte dei “Corridoi turistici Covid free”.

L’unico requisito per l’ingresso è avere un passaporto valido e aver compilato un form in entrata e in uscita (preferibilmente, 72 ore prima della partenza).

Inoltre, la Repubblica Dominicana ha recentemente annunciato la sospensione degli obblighi emergenziali (dalla mascherina al green pass), ridimensionandoli a semplici “responsabilità individuali”.

 

Australia e Nuova Zelanda aprono le frontiere

Entrare in Australia, finalmente, si può: dal 21 febbraio, le frontiere australiane sono di nuovo valicabili – a patto di essere in possesso di:

- certificato di vaccinazione (completa);

- permesso di viaggio temporaneo;

- test antigenico negativo quando si arriva in Western Australia.

A questo proposito, si raccomanda di controllare i siti dei singoli Stati o Territori australiani: ognuno di essi ha infatti regole e date specifiche riguardo misure restrittive, entrata e uscita dal proprio territorio.

Non si può ancora, invece, entrare in Nuova Zelanda, la quale continua a serrare i confini per prevenire nuove ondate di Covid (e potenziali nuove varianti).

Tuttavia, il governo ha stabilito una riapertura progressiva nei prossimi mesi a turisti e visitatori esteri, articolata in cinque fasi:

- 27 febbraio: torneranno i cittadini neozelandesi vaccinati, nei due anni precedenti, in Australia;

- 13 marzo: torneranno i cittadini neozelandesi vaccinati altrove;

- 12 aprile: torneranno i 5 mila studenti universitari stranieri iscritti in Nuova Zelanda;

- da luglio: l’ingresso sarà consentito ad australiani e altri stranieri che non hanno bisogno del visto;

- da ottobre: l’ingresso sarà consentito a tutti i turisti/visitatori che hanno bisogno del visto – tra cui anche gli italiani.