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Alla  fine Te ne sei andato in silenzio …Vecchio ergastolano….

Lettere dal carcere
Carcere
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Alla  fine Te ne sei andato in silenzio …Vecchio ergastolano….

 

…Matteo…in silenzio ... quasi in punta di piedi, quasi a non disturbare nessuno… te ne sei andato senza salutare…lasciando in tutti noi il ricordo di quel tuo sguardo triste negli occhi profondi…azzurri color del cielo d’estate…

Te ne sei andato in una giornata di primavera…dopo qualche giorno sulla branda in infermeria… ti sei lasciato morire, stanco di resistere al destino che ti ha accompagnato per 43 lunghissime primavere nei carceri italiani …

Ti ho conosciuto che già il volto era segnato da tanta sofferenza…da una vita nella patria galera…stanco di aspettare, eppure ogni girono imbracciavi il tuo piccolo zaino e via…  da quando avevi conquista quella piccola semilibertà che ti consentiva di passare la giornata all’esterno del penitenziario facendo servizio nella parrocchia del paese qui accanto…ti alzavi e andavi … mi sono sempre chiesto cosa tenessi in quello zainetto sulle spalle, sembravi  winnie de pooh, era un portafortuna…

Silenzioso in quel tuo incedere ciondolante, la statura bassa, i capelli bianchi corti che incorniciavano il volto segnato dalle rughe profonde…

Quel tuo verbo catanese stretto…raccontavi la tua vita…ma ad ascoltarti si faceva fatica… per fortuna per te parlavano i tuoi occhi…il linguaggio degli sguardi, e tu le persone le guardavi dritte negli occhi …le perforavi ed entravi nel cuore…

Dopo 43 anni di carcere desideravi tornare nella tua Catania…hai resistito …hai aspettato … finalmente a febbraio sono arrivare le Licenze, e sei sceso 5 giorni a Catania da tua sorella che non vedevi da oltre 30 anni…Ti brillavano gli occhi quel giorno, tenevi il biglietto e l’indomani saresti partito…

Quando sei tornato, non avevi lo stesso sguardo felice : percepii come un disagio … avevi trovato un mondo cambiato… che non capivi …

Mi dicesti: mio fratello si bisticciò con le mie sorelle per me…a me non piace quando bisticciano … ora non scenderò a breve… però questa estate torno per far il bagno al mare …e mentre mi dicevi questo eri triste… abbassasti gli occhi … la vita ti deve essere passata davanti … erano trascorsi molti anni…troppi…da quando ti vennero a prendere a casa per portarti in carcere: sarà per pochi giorni (ti dissero)…e non sei più uscito…

43 anni sono un tempo spropositato … 516 mesi …sono 15.695 giorni …

376.680 ore …

Eri un ragazzo quando sei entrato in carcere …non ne sei più uscito … in silenzio fedele al tuo codice d’onore, ti sei “accollato” il reato (come amavi dire tu) e  avanti … quando hai tentato la condizionale Ti hanno chiesto del risarcimento del danno alla vittima … ti sei indispettito perché dicesti “non ho parte civile” … mi spiegasti che la famiglia della vittima non volle costituirsi …le cose le avevate chiarite tra voi …

Ed ogni giorno con il tuo zainetto, uscivi sperando di poter tornare prima o poi alla libertà … la guardavi su TicToc la libertà …ci parlavi, ogni tanto ridacchiando mi dicevi : ciò mandato un messaggio vocale a quello …mi ha bloccato…quello chi ? …quello di tic toc…e sorridevi…ridevano i tuoi occhi come gli occhi di un ragazzino che non vuole crescere …

Ultimamente ti ho vito dimagrire improvvisamente, i pantaloni larghi si infilavano sotto le scarpe, il passo si era fatto incerto e ti aiutavi con una stampella…ma lo sguardo, quello era rimasto vispo, sorridente dietro quegli occhi chiari come il cielo di primavera …

Te ne sei andato in silenzio…senza disturbare …non hai fatto tempo a tornare a Catania per nuotare nel mare …sei volato direttamente nel mare infinito del tempo senza fine …direttamente dal fine pena mai al mai più tempo senza libertà…

Ciao Matteo …ergastolano silenzioso….